07 May, 2025 - 14:00

Criminalità organizzata, terrorismo e reati informatici: in Umbria magistrati uniti con un nuovo protocollo

Criminalità organizzata, terrorismo e reati informatici: in Umbria magistrati uniti con un nuovo protocollo

Si rinnova il protocollo su criminalità organizzata, terrorismo e reati online condiviso tra la Procura Generale di Perugia e le altre Procure del distretto. L'aggiornamento rispetto a quello precedente del 2016, riguarda in particolare diversi aspetti tra cui spiccano i soggetti minorenni inseriti in contesti criminali riconducibili ad organizzazioni terroristiche e integraliste.

Un nuovo modello di cooperazione

L'altra novità è sul fronte dei reati informatici che, come dimostrano anche i numerosi fatti di cronaca, stanno incontrando una crescita esponenziale. Per contrastarli sono stati potenziati gli strumenti di coordinamento investigativo alla luce delle più recenti evoluzioni normative, giudiziarie e criminali.

"L'obiettivo primario dell'intesa - spiega una nota della Procura generale - è rafforzare il dialogo operativo tra le Procure del distretto e migliorare la tempestività e l'efficacia delle indagini in materia di criminalità organizzata e terrorismo, ma anche nei confronti di quei reati che, pur non essendo espressamente previsti come di competenza distrettuale, ne rappresentano chiari segnali premonitori: i cosiddetti "reati spia".

Quello messo in campo costituisce a pieno titolo "un modello di cooperazione evoluto che abbandonando l'approccio rigido del precedente protocollo, introduce criteri dinamici e interpretativi per l'individuazione di fenomeni criminali strutturati".

Reati informatici nel mirino

L'evoluzione della criminalità organizzata passa sempre più spesso per i reati informatici. Recentemente anche le normative nazionali hanno riconosciuto come quelli commessi ai danni dei sistemi informatici pubblici o di pubblica utilità, possano configurarsi anche nella fattispecie mafiosa. 

"Il protocollo prevede che le Procure ordinarie trasmettano tempestivamente per conoscenza alla Procura distrettuale le notizie di reato con caratteristiche compatibili con contesti mafiosi, terroristici o cibernetici strutturati, anche se diversi da quelli espressamente elencati dalla legge".

A migliorare sarà anche la tempestività delle comunicazioni fra le varie Procure. In questo senso è previsto che la Procura distrettuale condivida i turni esterni ai colleghi del distretto per consentire, nei casi urgenti, l'attivazione rapida del Sostituto competente. 

I minorenni e il rispetto dell'anonimato

L'argomento più delicato del nuovo protocollo è quello relativo ai processi per i minorenni che appartengano a contesti associativi di tipo mafioso o terroristico, anche di matrice jihadista, suprematista, neonazista o accelerazionista.

Su questo fronte l'impegno è quello alla massima collaborazione tra la Procura Generale e quella minorile in particolare per garantire, in particolare, il rispetto dell'anonimato dei minori sottoposti a processo penale.

Le banche dati e il monitoraggio

Per implementare le azioni investigative, è previsto il ricorso alla banca dati Sidda-Sidna della Direzione distrettuale antimafia, che sarà alimentata costantemente e resa consultabile dai magistrati del distretto. Alle forze di polizia giudiziaria, nella notizia di reato, è richiesto di segnalare ogni possibile connessione con i fenomeni della criminalità organizzata. 

In merito al monitoraggio, sono previsti aggiornamenti periodici tra il Procuratore nazionale antimafia e antiterrorismo e il Procuratore generale sui risultati ottenuti nell'ambito del protocollo. Analogamente, il Procuratore generale avrà la facoltà di convocare riunioni periodiche per condividere informazioni anche in merito ai fenomeni criminali emergenti.

Cresce la criminalità in Umbria

In occasione dell'inaugurazione dell'anno giudiaziario, il Procuratore Generale Sergio Sottani ha condiviso il bilancio sui crimini commessi in Umbria. Le notizie non sono delle migliori perché nel secondo semestre del 2024 si è registrata un'impennata. In cima alla lista ci sono i reati contro il patrimonio naturale e ambientale che fanno davvero impressione con un + 1.051% di crimini, seguiti da quelli contro la persona con un enorme +510% e poi da un +397% per i reati informatici.

A preoccupare è anche la diffusione della criminalità minorile, soprattutto nel giro dello spaccio di stupefacenti, un fenomeno sempre più diffuso. Male anche sul fronte del riciclaggio di denare sporco che sembra essere il principale canale con cui le organizzazioni mafiose allungano le mani sul cuore verde d'Italia.

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Sara Costanzi
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