08 Jun, 2025 - 10:10

Trasporti ferroviari, disagi sulla Roma-Firenze: 39 sindaci e la Provincia di Terni contro i tagli a Intercity e Regionali. Chiesto un tavolo urgente a RFI

Trasporti ferroviari, disagi sulla Roma-Firenze: 39 sindaci e la Provincia di Terni contro i tagli a Intercity e Regionali. Chiesto un tavolo urgente a RFI

La protesta contro le modifiche alla circolazione dei treni sulla linea Roma‑Firenze si allarga e si struttura: sono 39 i sindaci di Umbria e Toscana, compresi quelli dell’area del Trasimeno, e il presidente della Provincia di Terni, Stefano Bandecchi, ad aver sottoscritto un documento congiunto indirizzato al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, ai vertici di Trenitalia e RFI, ai presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, e ai presidenti delle Regioni Umbria e Toscana.

Al centro della contestazione c’è la progressiva esclusione dei treni Intercity e Regionali dalla linea Direttissima tra Orte e Settebagni, in favore dell’Alta Velocità, con pesanti ripercussioni sulle aree interne già in difficoltà demografica e infrastrutturale.

“Progressivo isolamento ferroviario”: i sindaci chiedono il ripristino della Direttissima

Il documento è stato indirizzato al Ministro Matteo Salvini, al presidente di Trenitalia Stefano Cuzzilla, alla presidente di RFI Paola Firmi, ai presidenti delle Commissioni Trasporti di Camera e Senato, nonché ai presidenti delle Regioni Umbria e Toscana, Stefania Proietti ed Eugenio Giani. Le richieste, chiaramente articolate, sono quattro:

  • Ripristino immediato del passaggio dei treni Intercity e Regionali sulla linea Direttissima tra Orte e Settebagni, per garantire tempi di percorrenza competitivi ed equi.
  • Pianificazione trasparente degli interventi infrastrutturali, con comunicazione preventiva agli utenti e ai Comuni interessati.
  • Istituzione di un tavolo interregionale permanente con Ministero, Regioni, RFI, Trenitalia e amministrazioni locali.
  • Tutela e valorizzazione dei servizi in Obbligo di Servizio Pubblico, assicurando accesso prioritario alla linea veloce, nel rispetto del principio di equità territoriale.

Nel documento si legge che le modifiche alla circolazione, introdotte inizialmente come temporanee per consentire lavori infrastrutturali, sono diventate di fatto definitive, con conseguente esclusione dei treni Intercity e Regionali dalla linea Direttissima. Questo - sottolineano i firmatari - avviene in contrasto con gli accordi quadro sottoscritti da RFI con le Regioni Umbria e Toscana, oltre a compromettere l’universalità del servizio pubblico ferroviario.

Le aree interne chiedono attenzione: “Mobilità condizione essenziale di sviluppo”

Nel testo si evidenzia che i territori coinvolti affrontano fenomeni di spopolamento, difficoltà di accesso ai servizi essenziali e contrazione demografica, condizioni che rendono la disponibilità di collegamenti ferroviari efficienti e accessibili un fattore essenziale per la residenzialità, lo sviluppo economico e la coesione sociale.

I sindaci firmatari non si limitano a chiedere una risposta alle criticità attuali, ma sollecitano una visione di medio-lungo termine: investimenti mirati per ammodernare le stazioni intermedie, aumentare la capacità della linea, migliorare le interconnessioni tra treni a lunga percorrenza, regionali e locali, e favorire politiche di mobilità sostenibile nelle aree interne servite dalla Roma–Firenze.

Tardani: “Fronte destinato a crescere, servono risposte concrete”

“Il documento, condiviso con il Comitato pendolari Roma-Firenze - commenta la sindaca di Orvieto, Roberta Tardani - fa seguito alla lettera che avevamo inviato insieme ai sindaci di Chiusi e Cortona e riprende e rielabora i contenuti discussi nel corso dell’incontro pubblico che si è svolto nei giorni scorsi e sui quali, come amministrazione, ci eravamo presi l’impegno di coinvolgere tutti i Comuni interessati da queste problematiche.”

Tardani ha evidenziato come, su un tema tanto rilevante per le comunità locali, si sia formato un fronte ampio e in espansione, con altri Comuni umbri pronti ad aderire alla mobilitazione in quanto anch’essi colpiti da analoghi disagi. L’iniziativa, ha sottolineato, intende dare voce a un territorio esteso, che da mesi subisce un crescente isolamento ferroviario e che risulta quotidianamente penalizzato dagli interventi in corso sulla rete.

“Abbiamo nuovamente sollecitato un incontro urgente al Ministero per discutere nel dettaglio della situazione e trovare le soluzioni necessarie e non più rinviabili in vista dell’imminente cambio di orario. In questo senso, torniamo a ribadire, è fondamentale il supporto della Regione che è il nostro primo e diretto interlocutore e da cui ci aspettiamo una concreta e più incisiva azione nel sostenere le istanze di questo territorio.”

“Non è una battaglia campanilistica - conclude la sindaca di Orvieto, promotrice dell’iniziativa -. Ma una questione di equità territoriale e di diritto alla mobilità, soprattutto per le Aree interne già fragili dal punto di vista demografico e infrastrutturale.”

Anche il Trasimeno in mobilitazione: adesione unanime al documento

A sottoscrivere il documento si sono uniti anche i sindaci di Panicale, Paciano, Passignano sul Trasimeno, Città della Pieve, Castiglione del Lago, Magione, Piegaro e Tuoro, che amplificano la portata territoriale della mobilitazione. In totale, quasi un terzo dei Comuni umbri è coinvolto nell’iniziativa.

Il segnale politico è chiaro: le amministrazioni locali chiedono al Ministero, a Trenitalia e a RFI di intervenire con urgenza per ristabilire un servizio ferroviario equo, integrato e competitivo. La mobilitazione è destinata a proseguire finché non arriveranno risposte concrete.

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Federico Zacaglioni
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