L’ospedale di Amelia si è trasformato nel simbolo perfetto della gestione pasticciata della sanità pubblica. Un tempo presidio essenziale per la comunità, il pronto soccorso è stato via via smontato, pezzo dopo pezzo, fino a diventare un guscio vuoto. Abbiamo visto, quindi, Servizi dimezzati, cittadini penalizzati e non da ultimo un noiosissimo rimpallo di responsabilità che sembra non avere fine. L’opposizione regionale non le manda a dire e punta dritta al cuore del problema: scelte politiche scellerate e una gestione che ha sacrificato il diritto alla salute sull’altare della burocrazia e degli equilibri di potere. C’è da dire, per onestà sintetica, che comunque la Giunta si è insediata da pochissimo, prima c’era al governo quella che oggi è la maggioranza.

Pronto soccorso di Amelia, un ridimensionamento senza appello

Dalla giunta Marini nel 2016 al colpo di grazia della successiva amministrazione, il pronto soccorso di Amelia ha subito un declino sistematico. La decisione di trasformarlo in un punto di assistenza territoriale ha privato i cittadini di un servizio essenziale, costringendoli a rivolgersi altrove per le emergenze. Il tutto senza una vera alternativa, ma con una retorica politica che tenta di mascherare l’evidente perdita di servizi.

L’affondo della minoranza

I consiglieri regionali di opposizione non ci stanno e denunciano il progressivo smantellamento del pronto soccorso. Le parole sono pesanti: la sanità pubblica è stata lasciata a morire sotto una pioggia di decisioni miopi, mentre i cittadini pagano il prezzo di scelte irresponsabili. La chiusura del pronto soccorso non è figlia dell’ultima amministrazione, ma di un lento logoramento iniziato già nel 1997, quando la giunta Bellini avviò il processo di depotenziamento con la delibera n. 194.

Nel teatrino della politica locale, nessuno sembra voler ammettere le proprie colpe. Da una parte, la presidente Proietti e i suoi alleati tentano di riscrivere la storia, addossando la colpa agli avversari. Dall’altra, l’opposizione smonta questa narrazione e chiede un’assunzione di responsabilità.

Tre giorni fa: la difesa della presidente Proietti

A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato la stessa presidente Proietti, che tre giorni fa ha provato a ribaltare il tavolo. “Basta con la strumentalizzazione della sanità pubblica” ha dichiarato, negando ogni ipotesi di chiusura del punto di primo intervento. Anzi, la presidente parla di un rafforzamento della struttura, sostenendo di avere agito nel pieno rispetto delle normative. Per dimostrarlo, snocciola documenti e dati ufficiali, citando la delibera 1399 del 28 dicembre 2023 e una nota dell’11 gennaio 2024 della Direzione regionale salute e welfare, che avrebbero previsto la chiusura del pronto soccorso di Amelia sotto la vecchia amministrazione.

Il colpo di scena finale? Un attacco frontale al centrodestra e, in particolare, alla consigliera di Forza Italia Laura Pernazza, ex sindaco di Amelia. “Nessun disimpegno, nessuna chiusura, ma anzi massima attenzione a ripristinare quei servizi che la precedente Giunta ha inequivocabilmente ridimensionato” ha tuonato Proietti, lasciando intendere che chi oggi accusa, ieri era complice del declino.

La sanità è responsabilità di chiunque voglia governare

L’era Tesei, con il suo governo di centrodestra, ha lasciato in eredità una sanità ridimensionata, con scelte che hanno inciso pesantemente sull’offerta territoriale. Oggi, con la sinistra al potere, il vento è cambiato, ma la partita resta aperta. Il centrosinistra, ora alla guida della regione, si ritrova a dover gestire una macchina amministrativa che per anni ha marciato in una direzione opposta.

Non basta puntare il dito, servono azioni concrete. Perché se ieri il centrodestra aveva la responsabilità di certe scelte, oggi tocca alla nuova giunta dimostrare di avere soluzioni all’altezza.

Il bisogno di chiarezza

Se c’è una cosa su cui l’opposizione insiste è la trasparenza. Basta versioni addomesticate, basta giochi di prestigio con i numeri. “Invitiamo la presidente Proietti a consultare con cura i documenti citati, così da fornire informazioni corrette e non fuorvianti ai cittadini. Questioni così delicate richiedono sempre la massima trasparenza e responsabilità da parte di chi ha un ruolo pubblico così importante”.