La violenza nei campi di calcio ha colpito nuovamente, questa volta a farne le spese è un arbitro di Promozione in Umbria. Durante il play-out del girone B di Promozione, tra Real Virtus e Sangemini terminata per 1 a 2, il mister della squadra di casa a fine gara ha aggredito la terna arbitrale.
Play-out Promozione Umbria, allenatore aggredisce arbitro a fine gara
Una sconfitta non può giustificare gesti violenti. Il mister della Real Virtus, Andrea Marcantonini, a termine del match che ha visto retrocedere in prima categoria la propria squadra, ha prima inveito contro l’arbitro di gara per poi aggredirlo fisicamente. Oggi è arrivata la decisione del giudice sportivo, pesante e giusta sanzione per il mister della Real Virtus, che non potrà calcare i campi da gioco fino al 31 dicembre 2028. Per il massaggiatore Simone Martinetti stop fino al 31 luglio, ammenda di 800 euro alla società.
Il comunicato del giudice sportivo:
“Il massaggiatore della Real Virtus Simone Martinetti si avvicinava con fare minaccioso al direttore di gara, protestando ad alta voce e con ampi gesti delle braccia impediva all’arbitro di avviarsi verso gli spogliatoi. La terna arbitrale una volta avvicinatasi a fatica alla zona spogliatoi, veniva affrontata dall’allenatore della Real Virtus, Andrea Marcantonini, il quale con fare minaccioso ed offensivo si avventava su un assistente dell’arbitro e, dopo averlo violentemente spintonato, così da farlo barcollare ed indietreggiare di qualche metro, lo minacciava ed ingiuriava; subito dopo, Marcantonini aggrediva il direttore di gara afferrandolo violentemente per il collo, spingendolo e scuotendolo più volte, facendolo indietreggiare di qualche metro e colpendolo al volto con un violento schiaffo.
Tale condotta veniva accompagnata da reiterate minacce di morte e soltanto grazie all’intervento di alcuni dirigenti della Real Virtus, l’aggressione aveva fine. Inoltre alcuni dirigenti ed una ventina di tifosi (nel frattempo radunatisi davanti agli spogliatoi) partecipavano attivamente all’aggressione. Una volta arrivati i carabinieri nell’impianto la terna arbitrale poteva raggiungere la propria autovettura”.
Violenza nei campi dilettantistici: un orrore senza fine
L’aggressione all’arbitro avvenuta domenica scorsa in Umbria, durante il match di play-out di Promozione, è solo l’ennesimo episodio che si ripete nei nostri campi di calcio. Questi attacchi non solo minano la sicurezza degli arbitri stessi, ma gettano un’ombra sullo spirito sportivo che dovrebbe caratterizzare il calcio in ogni sua forma. L’arbitro diventa un bersaglio facile per la frustrazione e la rabbia dei perdenti o per la gioia esagerata dei vincitori.
Nell’Alessandrino, si è verificata una rissa durante un incontro di calcio tra Arquatese e Viguzzolese per il campionato provinciale Under 17. Durante la rissa, sono stati scambiati schiaffi e pugni tra i giocatori e il direttore di gara, Emily Biolatto, è stata aggredita. Di conseguenza, la partita è stata sospesa e un dirigente è stato espulso fino al 2028.
L’episodio è iniziato con un fischio dell’arbitro che ha scatenato la reazione del tecnico della Viguzzolese, Corrado Grassano. A quel punto, Guido Melotti, assistente della Viguzzolese, si è avvicinato all’arbitro in modo minaccioso. Dopo di ché l’ha insultata e l’ha afferrata per qualche secondo al collo, accusandola di ciò che stava accadendo.
L’incontro è stato interrotto dalla dirigente di gara, che è stata assistita da un poliziotto in tribuna e dalla squadra locale. Melotti e Stefano Giommi dell’Arquatese sono stati squalificati rispettivamente fino a ottobre 2028 e novembre 2024. L’allenatore della Viguzzolese Grassano è stato interdetto fino alla fine di dicembre di quest’anno.
Quattro giocatori sono stati espulsi durante la partita, di cui uno dell’Arquatese è stato squalificato per otto partite. Gli altri tre, di cui uno dell’Arquatese e due della Viguzzolese, sono stati squalificati per quattro partite.