L’aggressione subita dalla sindaca di Castel Ritaldi, Elisa Sabbatini, nei pressi di un seggio elettorale, continua a sollevare un’ondata di indignazione nell’opinione pubblica e tra le forze politiche umbre. Stefania Proietti, candidata alla presidenza della Regione Umbria, ha duramente condannato l’episodio avvenuto a Castel Ritaldi, definendolo “vergognoso” e incompatibile con i valori democratici.

Stefania Proietti sull’aggressione alla sindaca di Castel Ritaldi

“È un atto incivile – ha dichiarato Proietti – che non si dovrebbe mai verificare, tanto meno nel corso di una competizione elettorale, dove a primeggiare dovrebbero essere le idee e i programmi, non certo la violenza”. Le parole della candidata, diffuse attraverso una nota del suo ufficio stampa, sono giunte solo dopo la chiusura delle urne, in segno di rispetto per il momento elettorale. L’accaduto apre una riflessione più ampia sulle dinamiche della politica locale e sul clima di crescente tensione che spesso caratterizza le campagne elettorali. Un confronto che, troppo spesso, degenera in episodi di ostilità e scontri personali, tradendo il principio del dialogo costruttivo.

La dinamica dell’aggressione: il racconto di Elisa Sabbatini

L’episodio al centro della polemica si è consumato nella mattinata di domenica, davanti al seggio della scuola “Parini” di Castel Ritaldi. La sindaca Elisa Sabbatini, rappresentante del centrodestra, si trovava all’esterno dell’istituto scolastico, intrattenendosi con alcuni cittadini, quando è stata aggredita da una donna che usciva dal seggio.

“Stavo parlando con alcune persone prima di votare – ha raccontato la sindaca, interpellata dall’ANSA – quando questa donna mi ha colpita con una violenta spallata. Sono finita contro la cancellata e lei si è allontanata senza nemmeno scusarsi, pronunciando frasi che non ho ben capito”.

L’aggressione, secondo Sabbatini, non sarebbe casuale: “Si tratta di una persona vicina ad altre del centrosinistra. Mi amareggia profondamente che, come già accaduto durante la campagna elettorale, si debba arrivare a questi livelli di astio solo per idee politiche diverse”. Dopo il fatto, Sabbatini si è recata regolarmente al voto, ma successivamente ha dovuto rivolgersi al pronto soccorso, dove i medici hanno diagnosticato contusioni allo sterno e alla spalla, con una prognosi di sette giorni. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri, che hanno avviato un’indagine per chiarire i contorni della vicenda e identificare la responsabile.

Anci Umbria: “Un attacco alle istituzioni democratiche”

La solidarietà verso Elisa Sabbatini è arrivata anche da Federico Gori, presidente di Anci Umbria e sindaco di Montecchio. In una nota ufficiale, Gori ha parlato di un gesto “vile e intimidatorio”, sottolineando come l’attacco a una rappresentante delle istituzioni sia, di fatto, un attacco all’intero sistema democratico.

“Esprimo la mia più profonda solidarietà alla collega sindaca – ha dichiarato – vittima di un gesto inaccettabile mentre esercitava un diritto fondamentale come il voto. Un atto di questo genere non colpisce solo lei, ma tutti noi, e mina i valori di libertà, democrazia e rispetto reciproco su cui si basa la nostra comunità”. Gori ha poi ribadito l’importanza del dialogo civile: “Il dissenso è parte integrante di una società democratica, ma non può mai sfociare in violenza o intimidazione. Lavoriamo ogni giorno per promuovere il confronto costruttivo e il rispetto delle opinioni altrui, valorizzando la pluralità delle idee come elemento di arricchimento”.

Il presidente di Anci Umbria ha infine rivolto un messaggio personale alla sindaca di Castel Ritaldi: “A te, collega, va il mio abbraccio e il mio incoraggiamento a proseguire con coraggio il tuo impegno. Le istituzioni e i cittadini che credono nei valori della democrazia sono al tuo fianco”.

Mentre le istituzioni si stringono attorno alla sindaca e condannano l’accaduto, resta da chiedersi quali azioni concrete possano essere intraprese per prevenire simili episodi in futuro. La necessità di una riflessione collettiva sul linguaggio della politica e sulle sue conseguenze appare ormai imprescindibile.