30 Apr, 2025 - 00:39

Proietti, sfiducia respinta e tensioni in Aula sulla sanità

Proietti, sfiducia respinta e tensioni in Aula sulla sanità

La seduta dell’Assemblea legislativa dedicata alla mozione di sfiducia nei confronti della presidente Stefania Proietti si è trasformata in un confronto ampio e acceso, che ha toccato numerosi aspetti centrali della vita amministrativa regionale: dal deficit accumulato nel comparto sanitario, alla manovra straordinaria per evitarne il commissariamento, fino alle tensioni politiche tra maggioranza e opposizione.

Il dibattito ha fatto emergere visioni radicalmente opposte: da una parte le accuse dell’opposizione su gestione opaca, aumenti fiscali e scelte impopolari, dall’altra la difesa dell’operato della Giunta e il sostegno politico espresso in aula. In questo quadro, la discussione ha assunto anche una forte valenza politica, tra scontri istituzionali, accuse reciproche e prospettive di riforma.

Proietti in Aula: la manovra sanitaria per evitare il commissariamento

Durante la sessione dell’Assemblea legislativa, convocata per discutere la mozione presentata dai gruppi di minoranza, la presidente ha evidenziato la gravità della situazione contabile delle aziende sanitarie locali, dichiarando che il disavanzo certificato al 31 dicembre 2024 ammonta complessivamente a 243 milioni di euro. Una cifra che, ha spiegato Proietti, avrebbe potuto determinare un passo formale verso la nomina di un commissario esterno se non si fosse provveduto con una manovra straordinaria di riequilibrio.

Irpef e fondi straordinari per coprire il disavanzo sanitario

Secondo quanto riportato dalla presidente, l’alternativa alla manovra sarebbe stata una riduzione netta delle prestazioni offerte. «Avrebbe portato al commissariamento ad acta – ha affermato – se non avessimo trovato copertura. Quale era la soluzione a questo disavanzo conclamato? Senza questa manovra si poteva solo fare il taglio dei servizi».

Proietti ha spiegato che l’intervento predisposto comporta tre voci principali: 34 milioni di euro relativi al deficit strutturale, 12 milioni destinati a rafforzare il fondo di dotazione e sei milioni derivanti da minori trasferimenti statali. Per coprire queste somme, è previsto un aumento dell’addizionale Irpef pari a 52 milioni nel 2025, con l’impegno, ha sottolineato, a non gravare sulla maggioranza dei contribuenti: «Il 73 per cento non subirà alcun aumento».

Proietti difende la maggioranza: "Non governa una sola persona"

Nel suo intervento, la presidente ha rimarcato che la responsabilità del governo regionale non ricade su un singolo individuo ma su un assetto condiviso. «Il Governo di questa Regione non lo fa una persona e non lo fa nemmeno una giunta ma l’intera maggioranza che oggi si è espressa (contro la mozione di sfiducia - ndr)».

Al termine del suo intervento, Stefania Proietti ha annunciato la scelta di astenersi dal voto sulla mozione che ne chiedeva le dimissioni.

Sfiducia bocciata: il voto dell'Assemblea e le reazioni

La proposta avanzata dalla coalizione di centrodestra non ha ottenuto il sostegno necessario. Su 21 presenti, otto si sono espressi a favore, dodici hanno votato contro, mentre un solo componente si è astenuto: la stessa presidente della Giunta. La votazione è avvenuta con appello nominale, evidenziando in modo formale la posizione di ogni consigliere regionale rispetto alla richiesta di revoca del mandato.

L'opposizione accusa: cifre gonfiate e mancanza di trasparenza

Dal fronte delle opposizioni, i consiglieri che hanno sostenuto la mozione hanno ribadito di aver agito per senso di responsabilità, portando la discussione in aula nonostante fossero consapevoli dell'esito sfavorevole. Hanno definito l’intervento necessario per chiedere maggiore trasparenza su una gestione definita poco chiara e fallimentare, criticando duramente l’operato della presidente e della sua maggioranza.

I rappresentanti dei gruppi di centrodestra hanno accusato l’esecutivo regionale di aver deliberatamente travisato la reale entità del disavanzo, parlando di cifre gonfiate e di una verifica contabile mai realmente conclusa al momento dell’approvazione della manovra. Secondo quanto dichiarato, la cifra effettiva sarebbe stata di circa 34 milioni, molto distante da quelle inizialmente diffuse.

Inoltre, hanno denunciato un atteggiamento elusivo da parte della maggioranza durante il dibattito in aula, sostenendo che i rappresentanti della coalizione di governo avrebbero evitato di rispondere nel merito delle questioni sollevate. Le opposizioni hanno infine affermato che continueranno a vigilare sull’operato della Giunta e a impegnarsi per garantire correttezza amministrativa e tutela dei cittadini, che – a loro giudizio – sono stati penalizzati da scelte politiche poco trasparenti e fiscalmente gravose.

La maggioranza risponde: gestione ereditata e tagli da Roma

A intervenire nel dibattito anche la consigliera regionale Letizia Michelini (Pd), che ha respinto con fermezza le critiche rivolte all’esecutivo. Ha accusato la minoranza di aver costruito una narrazione artificiosa, ignorando le difficoltà ereditate dalla precedente legislatura. Secondo Michelini, chi oggi chiede conto della gestione sanitaria e della tenuta economica dell’Ente dovrebbe prima spiegare i ritardi accumulati negli anni passati, l’emorragia di personale medico, le difficoltà strutturali e le mancate riforme.

La consigliera ha inoltre giudicato la mozione come un’azione esclusivamente politica, priva di reale contenuto amministrativo, affermando che l’opposizione ha cercato visibilità anziché soluzioni. Michelini ha poi sollevato critiche rispetto al mancato interesse dei gruppi di minoranza per altri problemi rilevanti, come la riduzione dei trasferimenti statali, l'introduzione di nuovi oneri in bolletta e il sostegno alle famiglie colpite dalla crisi.

Nel suo intervento, ha concluso annunciando nuove iniziative per sollecitare il Governo centrale a rivedere alcune decisioni che gravano sulle finanze locali e ha ribadito il sostegno alla presidente Proietti e all’azione dell’esecutivo, dichiarando la volontà di proseguire il lavoro per rilanciare l’Umbria attraverso una riforma profonda dell’apparato regionale.

De Luca: "Fiducia rinnovata, centrodestra sconfitto"

Anche l’assessore regionale Thomas De Luca ha commentato l’esito della votazione, parlando di una netta battuta d’arresto per l’opposizione. Ha accusato i gruppi di centrodestra di aver condotto una lunga campagna basata su informazioni distorte e attacchi pretestuosi, finalizzati – secondo lui – a delegittimare un’amministrazione eletta democraticamente.

De Luca ha rivendicato il rinnovo della fiducia nei confronti della presidente Proietti come un segnale politico forte, che conferma la volontà di proseguire con il programma di cambiamento per la Regione. A suo avviso, il tentativo di far passare chi sta cercando di risolvere problemi ereditati come responsabile degli stessi non ha fatto presa sull’Assemblea né sull’opinione pubblica.

Nel suo intervento ha infine invitato le opposizioni a smettere con atteggiamenti ostruzionistici e a collaborare attivamente per il bene della collettività, sottolineando che le priorità ora sono concrete: riforme, efficienza e risultati tangibili per i cittadini dell’Umbria.

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Francesca Secci
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