29 Apr, 2025 - 13:04

Arrivano oltre 1,7 milioni dalla Regione per l'ospedale di Spoleto ma il punto nascita è ancora fermo al palo

Arrivano oltre 1,7 milioni dalla Regione per l'ospedale di Spoleto ma il punto nascita è ancora fermo al palo

Il punto nascita di Spoleto presso il San Matteo degli Infermi, è stato per anni un fiore all'occhiello della sanità umbra. Il presidio è stato tra i primi nella regione ad offrire il rooming-in per mamme e neonati oltre ad avere attrezzature all'avanguardia. Tant'è che a Spoleto venivano a partorire donne anche da fuori regione. Poi c'è stata la pandemia e quell'eccellenza è stata chiusa nel 2021 quando la struttura ospedaliera è stata trasformata in ospedale Covid.

Da allora, l'ospedale sta lentamente tornando alla normalità seppur con diverse limitazioni. Nei giorni scorsi la presidente della Regione, Stefania Proietti, ha fatto visita al nosocomio spoletino annunciando nuovi investimenti per quasi 1,8 milioni di euro ma la riattivazione del punto nascita appare ancora lontana.

Proietti: "L'ospedale di Spoleto gode di buona salute"

"L'ospedale di Spoleto e le strutture territoriali godono di buona salute. La Regione conferma la volontà di ripristinare l’operatività di reparti e servizi per rispondere alle esigenze della comunità" così ha osservato la governatrice Proietti.

Alla visita hanno preso parte anche la direttrice regionale Salute e Welfare Daniela Donetti, il Sindaco di Spoleto Andrea Sisti, il Direttore Generale dell’Ausl Umbria n. 2 Piero Carsili, il Direttore Sanitario dell’Ausl Umbria n. 2  Nando Scarpelli, il Direttore del Distretto di Spoleto Simonetta Antinarelli e il Direttore dell’ospedale di Spoleto Letizia Damiani. Presenti anche il presidente del Consiglio comunale Marco Trippetti e il consigliere regionale Stefano Lisci oltre ai rappresentanti delle associazioni e dei comitati cittadini.

Proprio i comitati dei cittadini nei mesi scorsi hanno promosso una petizione popolare che oggi conta più di 10mila sottoscrizioni. Le richieste sono quelle di far tornare l'ospedale spoletino ad essere una struttura Dea di primo livello con riapertura di tutti i reparti con servizio medico attivo h 24 e di immediata reperibilità.

I nuovi investimenti per il San Matteo degli Infermi

Il San Matteo è anche la sede della nuova Casa di Comunità. Qui sono già operative le centrali operative territoriali (Cot) e l’Hospice 'La Torre sul Colle' dove Proietti ha incontrato il personale dei vari servizi, "apprezzandone l’elevato livello umano e professionale" riferisce una nota della Regione.

La visita della presidente Proietti è stata l'occasione per un confronto coi comitati cittadini con cui la presidente ha ribadito "la volontà di ridisegnare un ruolo centrale dell’ospedale di Spoleto all’interno della rete ospedaliera regionale prevista nel nuovo piano socio-sanitario" prevedendo un pacchetto di investimenti che sfiora 1,8 milioni di euro.

Per quanto riguarda i fondi regionali "in accordo con il Ministero della Salute" sono previsti "per la messa in sicurezza delle sale operatorie (€ 900.000), per le attività dei reparti (€ 300.000) e per l'adeguamento tecnologico (€ 478.000)".

Mentre "sul fronte dei fabbisogni del personale, sono state ascoltate le esigenze delle varie equipe al fine di garantire un percorso di assunzioni tramite le procedure concorsuali in atto e mediante concorsi regionali". 

I piani della Regione sull'ospedale di Spoleto riguardano anche la creazione di un centro di formazione grazie ad investimenti strutturali "su progetti come la rete oncologica e soprattutto nella chirurgia robotica".

L'impegno preso in campagna elettorale

La riapertura del punto nascita era stata fra gli impegni presi da Proietti in campagna elettorale quando ha toccato le varie strutture ospedaliere della regione. Una promessa fatta a tutta la città di Spoleto ma che per vederla concretizzarsi richiederà ancora tempo.

Nella nota regionale si legge che sul punto nascita "è stata confermata la massima attenzione e la volontà di esplorare tutte le vie possibili per ottenere una deroga, sebbene la prolungata chiusura comporti un iter amministrativo più complesso per garantirne l'operatività e la sicurezza". Insomma la burocrazia stringe ma la volontà c'è.

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Sara Costanzi
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