L’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, ha annunciato formalmente che la Regione Umbria parteciperà a un progetto di sorveglianza per valutare i rischi sanitari legati all’esposizione a inquinanti organici persistenti nel sito di interesse nazionale Terni-Papigno e nella Conca Ternana. Questo progetto mira a stimare i pericoli per la salute pubblica derivanti dall’esposizione a metalli pesanti e sostanze perfluoroalchiliche (PFAS).
Progetto sulla valutazione dei rischi sanitari a Terni-Papigno: la presenza di sostanze perfluoroalchiliche nella vita quotidiana
Le sostanze perfluoroalchiliche, ha spiegato Coletto, sono ampiamente utilizzate in vari prodotti di uso comune come abbigliamento impermeabile, pentole antiaderenti, imballaggi alimentari e pesticidi. Nonostante la loro diffusione, cresce l’allarme per i potenziali rischi che queste sostanze possono rappresentare per la salute umana.
Il progetto, finanziato dal Ministero della Salute, coinvolge diverse regioni italiane e si caratterizza per la sua complessità dovuta alla varietà di soggetti e competenze coinvolti. La Regione Veneto guida questa iniziativa, che punta a creare un quadro unitario delle conoscenze e a colmare le lacune attraverso monitoraggi ambientali e studi di biomonitoraggio standardizzati.
Altre regioni coinvolte includono Lombardia, Toscana, Lazio, Marche, Campania, Puglia e Calabria. Il progetto ha una durata di 36 mesi e un finanziamento complessivo di 24.755.500 euro, con 1.500.000 euro assegnati per ogni SIN.
Il Ministero della Salute, insieme all’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e all’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), svolgerà un ruolo importante nel coordinare e supervisionare il progetto.
Un aspetto particolarmente innovativo del progetto è la creazione di un sistema nazionale per il biomonitoraggio, tramite una rete di centri specializzati. Questa rete avrà l’obiettivo di raccogliere e analizzare dati sulla presenza di inquinanti nel corpo umano, migliorando la capacità di risposta e prevenzione sanitaria a livello nazionale.
Le dichiarazione dell’assessore Coletti: “Lo sforzo sotteso al progetto è quello di ricomporre un quadro unitario di biomonitoraggio”
In una nota diramata dalla Regione, l’assessore Coletto ha scritto: “Le sostanze perfluoroalchiliche sono presenti in alcuni indumenti e oggetti di uso comune, dalle pentole antiaderenti, a capi di abbigliamento impermeabili, imballaggi alimentari, pesticidi. Ma pur essendo molto utilizzati, è sempre più diffuso l’allarme sui rischi per la nostra salute. Il progetto che coinvolge più regioni è finanziato dal Ministero della Salute, ed è caratterizzato da una notevole complessità, dipendente sia dalla molteplicità di soggetti coinvolti, sia dall’eterogeneità e frammentazione delle conoscenze e competenze sui vari siti di interesse nazionale coinvolti nell’iniziativa che vede capofila la Regione Veneto”.
Ha poi aggiunto:
“Lo sforzo sotteso al progetto quindi, è proprio quello di ricomporre un quadro unitario, mettendo a sistema tutte le conoscenze e informazioni già acquisite dai vari enti nel corso degli anni e colmando le lacune conoscitive anche attraverso campagne di monitoraggio ambientale, lo sviluppo di modelli di dispersione e la conduzione di studi di biomonitoraggio, secondo metodologie standardizzate e condivise. Rivestirà una funzione chiave in questo contesto, l’azione di accompagnamento e di supervisione da parte del Ministero della Salute e il coinvolgimento attivo nel progetto dell’Istituto Superiore di Sanità e dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale”.
Il progetto Neoconca, per la salute ambientale
In questo quadro si inserisce il recente progetto Neoconca, approvato lo scorso marzo. La Regione Umbria infatti aveva lanciato questo programma volto ad affrontare le problematiche ambientali della Conca Ternana. L’assessore regionale alla Salute, Luca Coletto, aveva spiegato infatti che l’obiettivo principale dell’iniziativa sarebbe stata quella di valutare l’incidenza di alcune patologie tra i residenti, attraverso un’analisi epidemiologica approfondita, finalizzata a stimare i rischi sanitari derivanti dall’esposizione agli inquinanti atmosferici.
Il progetto “Neoconca” prevede un percorso di sorveglianza sanitaria che include l’implementazione delle attività del registro tumori. Saranno valutati diversi determinanti di malattie cronico-degenerative, tra cui neoplasie, malattie respiratorie ostruttive e disturbi cardiovascolari ischemici. La Giunta Regionale ha destinato 97.600 euro per finanziare questo importante progetto.