In un angolo tranquillo dell’Umbria, a Nocera Umbra, un piccolo sogno ha preso vita trasformandosi in un progetto agricolo unico e affascinante. La storia di Mirca Brancaleone e Thomas Passerini, fondatori dell’azienda agricola “Semetella”, è quella di due persone che hanno deciso di cambiare la propria vita coltivando non solo la terra, ma anche la biodiversità e il rispetto per l’ambiente. Da un semplice kit di “semi strani”, ricevuto come regalo di Natale, è nato un mondo fatto di frutta esotica, ortaggi rari e varietà dimenticate che hanno trovato nuova vita in un contesto italiano.

Semetella non è solo un’azienda agricola, ma un progetto di vita che unisce l’amore per la terra con la passione per la ricerca e la conservazione di specie vegetali uniche. Mirca Brancaleone, originaria di Nocera Umbra, e Thomas Passerini, emiliano di origine, hanno deciso nel 2017 di dedicarsi a un’agricoltura diversa, lontana dalle logiche industriali e vicina alla natura. Hanno iniziato affittando terreni della famiglia di Mirca, poi hanno acquistato una piccola proprietà nella frazione Colle di Nocera Umbra, dove hanno trovato nel terreno qualcosa di molto prezioso: il vitigno autoctono Moscato di Colle di Nocera Umbra, iscritto tra le varietà regionali nel 2019.

L’approccio di Semetella è rigenerativo, il che significa che la terra viene lavorata in modo da restituirle vitalità e nutrimento, senza l’uso di macchine agricole che comprimono il terreno. Nei loro vigneti, coltivano come si faceva un tempo, con altre colture tra i filari, e il suolo viene lavorato solo in superficie. Questo metodo non solo preserva la biodiversità, ma favorisce anche la resilienza delle piante, che possono adattarsi meglio alle condizioni ambientali.

Un progetto agricolo unico e affascinante dove la sperimentazione è all’ordine del giorno

L’azienda è diventata un vero e proprio laboratorio a cielo aperto, dove la sperimentazione è all’ordine del giorno. Qui si coltivano oltre 50 tipologie di pomodori in 18 sfumature diverse, melanzane che sembrano pomodori e cetrioli “cornuti” provenienti dall’Africa. Ma non è tutto: si trovano anche peperoni viola che possono essere scambiati per melanzane, peperoncini provenienti dalla Spagna e dal Sud America, e frutti che molti non hanno mai visto né assaggiato.

Il frutteto dell’azienda ospita varietà che rischiavano di scomparire, come il ciliegio Marchiana, la susina “sangue di drago” e alcune pesche dimenticate. Ogni pianta ha una storia, e dietro ogni frutto c’è un lavoro meticoloso di selezione e cura. Mirca e Thomas, infatti, non si limitano a coltivare, ma si dedicano all’autoproduzione dei semi, una pratica antica che garantisce la conservazione delle caratteristiche genetiche delle piante e la loro adattabilità all’ambiente circostante.

Semetella rappresenta un modello di agricoltura sostenibile che coniuga tradizione e innovazione. Mentre molti agricoltori si concentrano su poche colture ad alta resa, qui si coltivano piante rare e dimenticate, contribuendo a mantenere viva la biodiversità del territorio. Questo non solo arricchisce l’offerta agricola, ma crea anche un legame più profondo con il territorio e con i consumatori, che possono scoprire sapori nuovi e dimenticati.

Produrre cibo di alta qualità rispettando l’ambiente

L’agricoltura rigenerativa è anche un esempio di come sia possibile produrre cibo di alta qualità rispettando l’ambiente. L’approccio biologico, la cura del suolo e la conservazione delle varietà locali sono tutti elementi che rendono questa azienda un modello da seguire. Inoltre, grazie ai recenti finanziamenti per lo sviluppo rurale, Mirca e Thomas hanno potuto costruire un laboratorio per la trasformazione dei loro prodotti, creando conserve, confetture e composte che riflettono la particolarità e la qualità degli ingredienti utilizzati.

Uno degli aspetti più importanti di un progetto agricolo unico e affascinante, è l’approccio aperto ed educativo nei confronti del pubblico. I visitatori non trovano semplicemente frutta e verdura da acquistare, ma vengono invitati a esplorare l’orto, a conoscere le diverse varietà coltivate e a raccogliere i prodotti direttamente dalla pianta. Questa esperienza immersiva permette di comprendere meglio il lavoro che c’è dietro ogni frutto e di apprezzare la biodiversità che arricchisce l’azienda.

In alcuni periodi dell’anno, le visite si trasformano in vere e proprie degustazioni, con cene preparate direttamente dai proprietari, dove anche una semplice bruschetta diventa un’esperienza unica grazie alla varietà di pomodori coltivati. Questo contatto diretto con la terra e con i produttori crea un legame speciale tra chi coltiva e chi consuma, valorizzando il cibo come espressione di cultura e territorio.

Il progetto di Mirca Brancaleone e Thomas Passerini è ancora in crescita. L’obiettivo non è solo quello di espandere la produzione, ma di continuare a sperimentare e a introdurre nuove varietà di frutta e verdura che possano arricchire la biodiversità del territorio umbro. La sfida è quella di mantenere un equilibrio tra l’innovazione e il rispetto per le tradizioni agricole, creando un modello di agricoltura che possa essere replicato anche in altre aree.