La produzione di spumanti nell’area dell’eugubino è un fenomeno che sta prendendo sempre più piede, grazie a progetti innovativi e a un crescente interesse verso la viticoltura di qualità in aree collinari e montane. Un esempio emblematico di questo sviluppo è il progetto SPUM.E (Spumantistica Eugubina), che si pone come obiettivo la valorizzazione delle risorse agricole della fascia appenninica eugubino-gualdese, con particolare attenzione alla sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Il progetto, che verrà presentato il 30 settembre presso il Park Hotel ai Cappuccini di Gubbio, rappresenta un importante passo avanti per la viticoltura locale, in un territorio noto soprattutto per altre eccellenze gastronomiche ma che sta riscoprendo il suo potenziale vitivinicolo. Finanziato dalla Regione Umbria attraverso il Programma di Sviluppo Rurale (PSR), SPUM.E si inserisce in un contesto di crescente attenzione alla sostenibilità e alla produzione di vini di alta qualità in zone meno tradizionalmente viticole come quella eugubino-gualdese.

Il progetto SPUM.E è stato realizzato con il contributo scientifico del Dipartimento di Scienze Agrarie e Ambientali dell’Università degli Studi di Milano, coinvolgendo importanti attori del settore vitivinicolo come le aziende agricole locali, in particolare l’Azienda Agraria Semonte, e partner di rilievo come Arnaldo Caprai, noto per la sua leadership nel settore dei vini di qualità, e Leaf, una società di consulenza specializzata in viticoltura.

Obiettivo, fattibilità e sostenibilità della produzione di spumanti nell’Eugubino

L’obiettivo principale del progetto è stato quello di verificare la fattibilità e la sostenibilità della produzione di spumanti nell’area eugubina. Questo ha comportato un’analisi dettagliata delle condizioni climatiche, geografiche e ambientali della zona, con un focus sulla viticoltura eroica, ovvero quella praticata in terreni difficili come le aree collinari e montane, che richiedono tecniche innovative e grande attenzione alla sostenibilità.

Il convegno di presentazione dei risultati del progetto SPUM.E si aprirà con i saluti istituzionali del sindaco di Gubbio, Vittorio Fiorucci, e del vicepresidente della Regione Umbria e assessore alle politiche agricole, Roberto Morroni. Entrambi sottolineeranno l’importanza strategica di un progetto come SPUM.E per il futuro della viticoltura umbra, in particolare in aree come quella eugubina, dove l’agricoltura può rappresentare un volano di sviluppo economico e turistico.

Successivamente, gli interventi tecnici entreranno nel dettaglio dei risultati ottenuti durante le vendemmie sperimentali, con il professor Leonardo Valenti dell’Università di Milano a fare da relatore principale. Valenti presenterà i dati raccolti e discuterà delle potenzialità della viticoltura eugubina, evidenziando come l’area possa beneficiare di un clima particolarmente favorevole alla produzione di spumanti di qualità.

Un altro tema centrale del convegno sarà il ruolo dei cambiamenti climatici nella viticoltura, affrontato dall’esperto di agrometeorologia Gabriele Cola. Secondo Cola, i cambiamenti climatici non devono essere visti solo come una minaccia, ma anche come un’opportunità per le aree viticole di montagna, che potrebbero trarre vantaggio da condizioni ambientali modificate per migliorare la qualità delle produzioni.

Il tema delle viticoltura eroica in contesti difficili come gli Appennini

Il professor Paolo Tarolli, dell’Università di Padova, approfondirà invece il tema della viticoltura eroica, sottolineando l’importanza di tecniche di monitoraggio e gestione del territorio in contesti difficili, come le aree appenniniche. La sostenibilità, in questo caso, non riguarda solo l’ambiente, ma anche la necessità di garantire la sopravvivenza economica delle aziende agricole locali.

La sostenibilità economica e sociale sarà il focus dell’intervento della professoressa Chiara Mazzocchi, dell’Università di Milano, che analizzerà come la viticoltura di qualità possa diventare un’opportunità di sviluppo per le aree rurali e montane dell’Umbria. L’importanza di creare un sistema agricolo che sia non solo sostenibile dal punto di vista ambientale, ma anche in grado di generare ricchezza e occupazione, sarà al centro della riflessione.

A seguire, Fabio Zottele, membro del comitato tecnico-scientifico del Centro di Ricerche per la Viticoltura Montana, illustrerà le caratteristiche uniche della viticoltura eroica, esaltando il valore aggiunto che questa pratica può dare alla produzione di spumanti in un contesto montano.

Alla tavola rotonda parteciperà tra gli altri anche Donatella Tesei

Il convegno si concluderà con una tavola rotonda moderata dal giornalista Carlo Cambi, che vedrà la partecipazione di figure di spicco del mondo agricolo e politico, tra cui la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti, il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci, e due protagonisti del progetto SPUM.E: Giovanni Colaiacovo, titolare dell’Azienda Agraria Semonte, e Marco Caprai, amministratore delegato di Arnaldo Caprai.

La discussione si concentrerà sulle opportunità offerte dalla programmazione europea per lo sviluppo delle aree appenniniche, con particolare riferimento alla viticoltura. Si parlerà di come queste aree possano diventare poli di eccellenza per la produzione di vini di qualità, con benefici non solo per l’economia locale, ma anche per l’intero comparto agricolo umbro.

L’importanza del progetto SPUM.E va oltre la semplice sperimentazione: rappresenta una visione a lungo termine per lo sviluppo agricolo e turistico del territorio eugubino. L’integrazione tra sostenibilità ambientale, economica e sociale è fondamentale per garantire un futuro alla viticoltura di qualità in aree come quelle dell’Appennino, dove le sfide sono molteplici, ma dove ci sono anche enormi potenzialità ancora inespresse.