Il 27 dicembre scorso è entrato in vigore il decreto ministeriale che introduce il processo penale telematico, segnando un passo senza dubbio nuovo e importante per l’informatizzazione della giustizia. La Procura della Repubblica di Perugia, sotto la guida del procuratore Raffaele Cantone, ha emanato le prime disposizioni operative per regolare questa transizione.

Processo penale telematico, le disposizioni operative della Procura di Perugia

A partire dal 1° gennaio 2025, secondo le disposizioni firmate da Cantone, tutti gli atti legati alle udienze preliminari dovranno essere depositati esclusivamente tramite un applicativo digitale. Questi includono richieste di archiviazione, rinvii a giudizio, decreti penali di condanna e sospensioni del processo con messa alla prova.

Durante il periodo transitorio, fino al 31 marzo 2025, alcuni atti potranno ancora essere presentati in formato cartaceo. Tra questi figurano l’iscrizione nel registro previsto dall’articolo 335 del codice di procedura penale e gli atti relativi a giudizio abbreviato, direttissimo e immediato. Per misure cautelari e impugnazioni in materia di sequestro probatorio, il deposito cartaceo sarà ammesso fino al 31 dicembre 2025.

Un cambiamento strutturale: cos’è il processo penale telematico

Il processo penale telematico è una riforma che punta all’informatizzazione delle procedure giudiziarie per migliorare l’efficienza e ridurre i tempi della giustizia. Avviato nel 2009, ha trovato slancio durante la pandemia e ha ricevuto un’ulteriore spinta con la riforma Cartabia del 2022.

Questa transizione mira a centralizzare la gestione degli atti giudiziari attraverso un portale digitale, accessibile con strumenti di identificazione come SPID o Smartcard. La piattaforma è progettata per coinvolgere operatori interni come magistrati e cancellieri, oltre a professionisti esterni quali avvocati.

Come funziona il nuovo sistema

Dal 1° gennaio 2025, il deposito digitale diventa obbligatorio per la maggior parte degli atti processuali indirizzati alle procure presso i tribunali. Successivamente, dal 30 giugno 2025, la digitalizzazione interesserà anche gli atti destinati alle corti di appello e alla Corte di Cassazione. Entro il 1° gennaio 2026, tutti i procedimenti, inclusi quelli presso i tribunali per i minorenni e i tribunali di sorveglianza, dovranno essere gestiti esclusivamente online.

Durante il periodo transitorio, alcune procedure saranno ancora gestibili in formato cartaceo o tramite PEC per consentire agli operatori di adattarsi gradualmente. Tuttavia, l’obiettivo rimane una digitalizzazione completa e uniforme entro i termini stabiliti.

Gli impatti della digitalizzazione

L’introduzione del processo penale telematico rivoluziona il modo in cui gli atti vengono depositati e gestiti. Si prevede una riduzione significativa dei tempi di attesa, un miglioramento dell’efficienza operativa e una maggiore trasparenza. Con il fascicolo digitale, sarà possibile accedere rapidamente agli atti, eliminando i ritardi dovuti alla gestione manuale dei documenti.

Le aspettative sono alte, ma non mancano le difficoltà. Tra le sfide principali figurano l’adattamento tecnologico delle infrastrutture, la formazione del personale e la risoluzione di eventuali problemi legati alla connettività e alla sicurezza dei dati. Nonostante questi ostacoli, il processo penale telematico si configura come un passaggio inevitabile verso una giustizia più moderna e al passo con i tempi.

Cosa cambia con il processo penale telematico

Con l’implementazione del PPT, gli atti processuali dovranno essere depositati esclusivamente in formato digitale attraverso l’Applicativo per il Processo Penale (APP). Questo cambiamento elimina progressivamente l’uso del formato cartaceo, standardizzando le procedure e riducendo i tempi di gestione degli atti. Il deposito telematico diventerà obbligatorio in fasi successive:

  • Dal 1° gennaio 2025: obbligo per gli atti relativi alle udienze preliminari e ai riti speciali.
  • Dal 1° aprile 2025: estensione agli atti relativi alle iscrizioni delle notizie di reato e al rito per direttissima.
  • Dal 1° gennaio 2026: obbligatorietà per tutti gli atti processuali, completando la digitalizzazione del sistema.

Questa progressione graduale è stata stabilita per consentire agli operatori del settore di adattarsi alle nuove modalità operative.