Torna anche quest’anno, come da tradizione storica e radicata nel cuore della comunità tifernate, la celebre processione del Cristo morto di Città di Castello, che si svolgerà tra le vie del centro storico domani, venerdì 29 marzo.

La cerimonia religiosa si ripete ormai da più di ottocento anni al punto tale da essere diventata un appuntamento annuale molto atteso dall’intera comunità cittadina e regionale. Si tratta, infatti, di un rito religioso che si rinnova dal 1230, come dimostrato anche dall’Archivio storico comunale.

Considerata un momento di grande devozione per la città, la processione tifernate coinvolge numerosi fedeli da tutta l’Umbria, uniti in un momento di preghiera dedicato alla Settimana Santa e al mistero della Passione di Cristo in vista della festività di Pasqua.

Processione del Cristo morto, il percorso

La processione del Cristo morto a Città di Castello partirà domani sera, venerdì 29 marzo, alle ore 21.30 da piazza santa Maria Maggiore. Il percorso proseguirà verso corso Vittorio Emanuele II, passerà per piazza Matteotti, raggiungerà corso Cavour e, successivamente, piazza Venanzio Gabriotti. Qui, davanti alla Cattedrale dei Santi Florido e Amanzio, i fedeli si fermeranno e raccoglieranno in preghiera.

Al passaggio dei fedeli tra le strade del centro storico, le luci delle case saranno inizialmente spente, come gesto di rispetto e di raccoglimento. Allo stesso tempo, invece, le vie saranno illuminate a “foco vivo” così da evocare un’atmosfera solenne.

Il grande “focolo” aprirà, quindi, la sfilata cui prenderanno parte i tamburini, i rappresentanti delle Arti, il magistrato con gli armigeri, il capitano del popolo, di giustizia, di campo con il gruppo dei soldati, il gonfaloniere e gli altri figuranti d’epoca.

Processione del Cristo morto, il corteo religioso

La processione sarà guidata da don Andrea Czortek, vicario generale della diocesi di Città di Castello, e sarà accompagnata dalla musica della Corale “Anton Maria Abbatini”. Alla celebrazione prenderanno parte, come da consuetudine, le diverse confraternite della diocesi in segno di comunione e fratellanza.

Tra queste figurano i membri della Confraternita del Buon Consiglio, i quali tramandano una storia plurisecolare legata ai morti e alla passione di Cristo. In passato, infatti, erano incaricati del trasporto delle salme tanto da essere soprannominati “Compagnia della Buona Morte” proprio perché spostavano i corpi dei defunti, uomini spesso uccisi dalle pestilenze.

Per questo motivo, i rappresentanti della Confraternita del Buon Consiglio sono ritenuti gli eredi del ruolo di accompagnamento del simulacro del Cristo Deposto in occasione del venerdì santo.

Cosa fare a Pasqua a Città di Castello

Durante la settimana pasquale la Pinacoteca comunale di Città di Castello sarà aperta tutti i giorni. In particolare, nelle giornate di Pasqua e Pasquetta, domenica 31 marzo e lunedì 1 aprile, sarà possibile partecipare all’iniziativa “Caccia al dettaglio”. I visitatori dovranno richiedere il taccuino all’ingresso del museo e saranno chiamati a mettersi alla prova cercando particolari, storie e curiosità nelle opere di Signorelli, Raffaello e altri artisti.

Altrettanto garantita sarà l’apertura per la domenica di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo del Centro delle Tradizioni Popolari di Garavelle, dove sarà organizzata una speciale visita dedicata alle tradizioni passate sulla Pasqua.

Rimanendo in materia di arte e cultura, inoltre, tornerà la rassegna “Pasqua tra Umbria e Toscana”. L’iniziativa, presentata lo scorso martedì 12 marzo al Museo del Duomo di Città di Castello, è stata promossa per illustrare il ricco e variegato calendario di appuntamenti che i tredici comuni dell’Alta Valle del Tevere organizzeranno nei mesi di marzo, aprile e maggio con l’intento di valorizzare il vasto patrimonio culturale ed ecclesiastico del territorio. Gli eventi, infatti, saranno legati alla festività della Pasqua e della Resurrezione, con particolare attenzione alla figura di San Francesco d’Assisi, di cui quest’anno ricorre l’anniversario per celebrare gli 800 anni delle sue stimmate.