13 Nov, 2025 - 18:10

Procedimento Gesenu: la Corte dei conti fa chiarezza. Confermata la responsabilità dei vertici e il pieno risarcimento agli enti pubblici

Procedimento Gesenu: la Corte dei conti fa chiarezza. Confermata la responsabilità dei vertici e il pieno risarcimento agli enti pubblici

La Sezione giurisdizionale della Corte dei conti per l’Umbria è intervenuta con una nota ufficiale per chiarire alcuni aspetti centrali del procedimento che ha coinvolto la Gesenu, la società per la gestione dei rifiuti attiva sul territorio regionale. La precisazione, firmata dal presidente Giuseppe De Rosa, intende collocare nel giusto contesto la decisione n. 280 del 2024 della Sezione seconda centrale d’appello della Corte dei conti, che aveva riformato la sentenza di condanna n. 37 del 2023 emessa in primo grado.

La Corte umbra ha voluto ribadire con chiarezza che la riforma della sentenza non implica alcuna dichiarazione di non colpevolezza nei confronti dei soggetti condannati. Come si legge nella nota, infatti, "la Sezione seconda centrale di appello della Corte dei conti (decisione n. 280 del 2024), considerato che tale ultima decisione, che ha riformato la sentenza di condanna di questa Sezione giurisdizionale (la n. 37 del 2023), non si è determinata in base ad alcun accertamento di non colpevolezza (“assoluzione”) dei soggetti condannati in primo grado".

Risarcimento integrale degli enti locali

La Corte dei conti ha inoltre sottolineato che la decisione di secondo grado si è fondata sull’accertamento dell’avvenuto soddisfacimento integrale dell’interesse erariale.

Come riporta il presidente De Rosa, "tanto più dovendosi riscontrare che il Giudice di appello, con la sua decisione, ha preso atto dell’intervenuto soddisfacimento integrale dell’interesse erariale rilevando che gli enti locali danneggiati sono stati, nelle more del giudizio, risarciti con i proventi delle somme penalmente confiscate".

In altri termini, gli enti pubblici che avevano subito un danno economico sono stati completamente risarciti attraverso fondi derivanti dalle confische disposte in sede penale, ristabilendo così l’equilibrio patrimoniale e tutelando pienamente l’interesse dello Stato e delle amministrazioni locali coinvolte.

Il contesto e le fasi chiave del procedimento Gesenu

Il procedimento Gesenu, che ha coinvolto ex vertici e dirigenti della società di gestione dei rifiuti, rappresenta uno dei casi giudiziari più articolati e significativi per la regione Umbria negli ultimi anni. Una vicenda complessa che ha intrecciato piani diversi - penale, amministrativo e contabile - e che ha richiesto un lungo iter processuale per chiarire ruoli, responsabilità e conseguenze economiche per gli enti pubblici coinvolti.

Parallelamente al giudizio contabile, il Tribunale penale di Perugia ha recentemente concluso il maxi-processo sui presunti illeciti nella gestione dei rifiuti, pronunciando una sentenza che ha registrato alcune condanne e diverse assoluzioni

La Corte dei conti ha tuttavia ribadito la distinzione tra i due piani di giudizio: quello penale, volto ad accertare la responsabilità personale per eventuali reati, e quello contabile, finalizzato esclusivamente alla tutela dell’erario e alla verifica di eventuali danni economici arrecati agli enti pubblici.

La posizione della società Gesenu

A seguito della nota ufficiale della Corte dei conti e delle recenti decisioni giudiziarie, Gesenu ha diffuso un comunicato con cui esprime soddisfazione per l’esito complessivo dei procedimenti che hanno interessato la società.

Nel testo, l’azienda sottolinea come le conclusioni raggiunte dai giudici rappresentino un passo importante verso la piena chiarezza e la conferma della propria solidità istituzionale e gestionale. In particolare, Gesenu ha dichiarato che le decisioni della Corte dei conti e del Tribunale di Perugia "contribuiscono a stabilire definitivamente quel quadro di integrità, serietà e trasparenza che hanno sempre connotato l’attività aziendale".

La società ha inoltre rimarcato che la definizione dei giudizi consente di guardare al futuro con maggiore serenità, ponendo le basi per una nuova fase di crescita e consolidamento. Come si legge nel comunicato, le sentenze permettono di proseguire "con maggiore serenità e rinnovato impegno verso i cittadini e i territori serviti", confermando l’obiettivo di mantenere un percorso di piena trasparenza e costante collaborazione con le istituzioni.

Le conseguenze amministrative e gli scenari futuri

La pronuncia della Corte dei conti dell’Umbria e il conseguente chiarimento del presidente Giuseppe De Rosa assumono un rilievo di particolare importanza anche sul piano istituzionale e amministrativo, andando oltre il mero ambito giudiziario.

Da un lato, la presa d’atto dell’avvenuto risarcimento integrale rappresenta una piena garanzia per l’interesse pubblico e segna la chiusura definitiva della fase di ristoro economico nei confronti degli enti danneggiati. Si tratta di un passaggio che consolida la tutela dell’erario e conferma l’efficacia dell’azione di controllo esercitata dagli organi giurisdizionali.

Dall'altro, la vicenda riporta al centro dell’attenzione la necessità di rafforzare i sistemi di vigilanza, controllo e prevenzione nelle società partecipate e nei servizi pubblici locali. Il caso Gesenu evidenzia infatti l’importanza di strutture gestionali sempre più trasparenti, di una governance responsabile e di un monitoraggio costante delle attività economiche legate al settore pubblico, per evitare che simili criticità possano ripresentarsi in futuro.

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Francesco Mastrodicasa
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