“Con delibera Cipes e’ arrivato il via libera all’utilizzo delle risorse del Fondo di coesione, grazie alle quali l’Umbria potrà, sin da subito, mettere in cantiere 23 importanti interventi strategici“: è quanto dichiara, con orgoglio e soddisfazione, l’onorevole Emanuele Prisco, sottosegretario al ministero degli Interni e coordinatore regionale di Fratelli d’Italia in Umbria.
Il deputato di FdI fa sapere, inoltre, che questi interventi saranno “finalizzati allo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio regionale, inclusi investimenti su trasporti e mobilità, per il rilancio e il potenziamento dei territori, per l’innovazione tecnologica, per il sociale e la salute”.
Il protocollo firmato da Meloni e Tesei
“Nei circa 210 milioni disponibili, sono inclusi fondi per il Centro fiere di Bastia, per l’aeroporto e per le infrastrutture come i treni e il Brt, per il Turreno di Perugia e molto altro” illustra, nel dettaglio, l’onorevole Emanuele Prisco.
Il sottosegretario di Stato agli Interni ricorda, a questo proposito, il protocollo siglato dal presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni con la presidente della Regione Umbria Donatella Tesei lo scorso marzo, che ora si avvia a dispiegare i suoi effetti. “Grazie a queste risorse – spiega Prisco – l’Umbria potrà proseguire nella direzione dello sviluppo e del miglioramento della qualità della vita dei suoi cittadini. La sinergia in particolare con il Governo regionale rappresenta un valore aggiunto per questa regione”
Meloni e Tesei avevano, infatti, sottoscritto il 9 marzo al centro Umbriafiere di Bastia Umbria l’Accordo per la coesione che assegna all’Umbria le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027 per un importo totale di oltre 210 milioni di euro, dei quali 61 milioni di cofinanziamento regionale. Era presente alla sigla dell’accordo anche il ministro per la Coesione, Raffaele Fitto.
“L’ accordo di oggi – aveva affermato, in quella circostanza, la presidente Tesei – ci permette di investire fortemente in Umbria, ammodernando, riqualificando e rilanciando la nostra regione anche per riuscire ad attrarre e trattenere i giovani. In questo contesto, i grandi interventi saranno determinati per migliorare la competitività dell’Umbria anche con una proficua interlocuzione col governo che porteremo avanti con una grande attenzione alle infrastrutture che sono fondamentali per il nostro territorio e sulle quali continueremo a investire”.
Fondo di coesione, le aree di intervento
Le risorse del Fsc per oltre 149 milioni di euro sono finalizzate, in coerenza con gli altri fondi già attivi sul territorio relativi alla programmazione comunitaria Fesr e Fse plus e alle politiche di investimento del Pnrr, alla realizzazione di un programma unitario di 23 interventi strategici e rilevanti per lo sviluppo infrastrutturale, economico e sociale del territorio dell’Umbria. Trasporti e mobilità, rilancio e potenziamento dei territori, ricerca e promozione dell’innovazione tecnologica, sociale e salute, capacità amministrativa sono i settori esatti di intervento.
In particolare, per il settore dei “trasporti e della mobilità”, le risorse, per circa 46 milioni di euro, sono destinate al potenziamento delle reti e dei sistemi di trasporto pubblico. Sono previsti la realizzazione e il completamento della rete viaria, dei sistemi di trasporto automatizzato sostenibili, l’ammodernamento tecnologico dei servizi ferroviari.
Per quanto riguarda il “rilancio e il potenziamento dei territori” circa 71 milioni di euro, si pone peculiare attenzione alla tutela e valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale, alla riqualificazione e ammodernamento degli spazi pubblici a servizio della collettività, all’efficientamento energetico di edifici pubblici con la realizzazione di impianti da fonti energetiche rinnovabili, alla valorizzazione integrata delle eccellenze territoriali.
Nell’ambito del settore “ricerca e promozione dell’innovazione tecnologica”, con 15 milioni di euro a disposizione, si attua il finanziamento di strutture dedicate alla ricerca e all’accrescimento delle competenze per ricerca, innovazione e transizione industriale. Per quanto concerne, infine, l’area del “sociale e salute”, con la previsione di un importante investimento pari a 12 milioni di euro, si punta alla ristrutturazione e all’allestimento di spazi da destinare all’erogazione di servizi sanitari di prossimità e garantire più adeguati standard e livelli di servizio.