Il rispetto per l’ambiente e il vivere in armonia con la natura, senza depauperarne le risorse, sono oggi temi di stringente urgenza. La questione del danno all’ambiente emerge forte nell’Europa della transizione ecologica, anche e soprattutto in relazione ai fondi del Pnrr e al principio Dnsh che ne guida l’attuazione. Un principio che è l’acronimo di “Do Not Significant Harm e che appare piuttosto complesso.

Il principio Dnsh prevede che gli interventi dei Pnrr nazionali non arrechino nessun danno significativo all’ambiente: si tratta di un principio fondamentale per accedere ai finanziamenti del RRF. La normativa stabilisce inoltre che i piani nazionali includano interventi che concorrano per il 37% delle risorse alla transizione ecologica. L’allarme su una possibile applicazione non corretta del principio, era stato lanciato da Il Sole 24 Ore la scorsa settimana. Per fare chiarezza, sul Dnsh nell’ambito dei lavori del Pnrr, Gesenu ambiente, Università per Stranieri di Perugia e Centro studi giuridici e politici della Regione Umbria hanno organizzato un convegno.

Il convegno sul principio Dnsh: due giorni con i massimi esperti del settore

Al convegno, che ha avuto una durata di due giorni, sono stati chiamati come relatori i maggiori esperti nazionali di diritto amministrativo e dell’ambiente. L’occasione ha visto un’affollata platea con oltre cento partecipanti tra avvocati, architetti e ingegneri, insieme a dirigenti e funzionari di pubbliche amministrazioni locali e nazionali. L’argomento Dnsh è di sicuro interesse, eppure non sono mancate le perplessità. I partecipanti hanno infatti confermato le difficoltà di applicazione del principio, già segnalate da Il Sole 24 Ore. La normativa risulterebbe opaca e l’Italia sarebbe in ritardo nel recepire il principio dell’Unione Europea. 

Il principio Dnsh: Unistra e Gesenu sottoscrivono un protocollo

A riprova dell’impegno istituzionale volto alla corretta applicazione del Dnsh, nei giorni scorsi è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra il magnifico rettore dell’Università per Stranieri di Perugia, Valerio De Cesaris, e il presidente di Gesenu, Urbano Barelli. Il documento impegna i due soggetti nel favorire la transizione ecologica e il contrasto ai cambiamenti climatici. Il protocollo è stato illustrato al convegno, da Francesco Asdrubali, delegato rettorale dell’Unistra all’edilizia universitaria e referente per i progetti legati all’impatto ambientale, insieme all’avvocato Urbano Barelli.

L’Università per Stranieri di Perugia” ha detto Asdrubali “è sempre più impegnata in attività didattiche, di ricerca e di terza missione che promuovano la cultura della sostenibilità, e in questo quadro il protocollo d’intesa tra Unistrapg e Gesenu sarà foriero di ulteriori iniziative che, come quella odierna, vanno nella direzione del Green Deal europeo.” Asdrubali ha annunciato anche che nei prossimi mesi a Norcia, si terrà un corso di formazione specifico sul principio Dnsh.

I fondi del Pnrr in Umbria

Nei giorni scorsi, la Regione Umbria ha reso noti i dati relativi ai fondi del PNRR. Le cifre sono importanti. La nostra regione intercetta ben 3,8 miliardi di euro. Una cifra che con i cofinanziamenti arriva a 5,1 miliardi distribuiti per 4500 progetti in tutto il territorio, 1435 dei quali vedono gli Enti locali quali soggetti attuatori, per un totale di 700 milioni di euro di investimento.

Di fronte a questi numeri, appare chiara la necessità che il principio Dnsh venga applicato correttamente. Anche su questo fronte, l’Umbria dimostra massimo impegno, così come rimarcato dal presidente Barelli. “Gesenu, Università per Stranieri di Perugia e Centro Studi Giuridici e Politici della Regione Umbria” ha evidenziato “si sono attivati tra i primi in Italia su questo tema.” In Umbria, sia le erogazioni dei fondi del Pnrr che le attuazioni da parte degli enti preposti, procedono rapidamente. Chiarire le criticità relative al principio Dnsh risulta quindi indifferibile.