Si avvicina la prima scadenza per l’attuazione delle delibere ambientali assunte dalla amministrazione comunale di Terni per arginare i problemi nelle aree limitrofe all’acciaieria.
Il prossimo 12 luglio, infatti, verrà recapitata la diffida prevista dai provvedimenti ai finlandesi di Tapojarvi per la soluzione del problema delle vibrazioni. La triturazione delle scorie fatta con macchinari speciali dal gruppo che ha vinto la gara per il recupero, genera infatti da mesi un fenomeno di oscillazione meccanica che ha reso la vita difficile alle famiglie e a una RSA che opera ai confini dell’AST. Un problema che viene definito dal Comune di Terni di salute pubblica e di qulità della vita, che l’azienda è stata intimata ad affrontare e risolvere.
Il sindaco Stefano Bandecchi, dopo il 12 luglio, darà 10 giorni di tempo all’azienda per adeguarsi alle prescrizioni, come previsto dalle ordinanze. E qualora il disagio non fosse risolto o almeno avviato a soluzione, si arriverà al fermo degli impianti.
La situazione è stata illustrata dal vicesindaco Riccardo Corridore e dall’assessore allo sviluppo economico Sergio Cardinali ai componenti del Comitato Prisciano e Terni Est. In una recente assemblea, con la partecipazione anche dei cittadini, è stato perimetrato il contesto in cui il Comune si sta muovendo nei confronti dell’azienda. Ed è stato fatto il punto sugli interventi che Arvedi AST e la stessa società affidataria del parco scorie stanno per mettere in campo.
Prima scadenza per le vibrazioni: in agosto via ai lavori di isolamento degli impianti di triturazione
“Sul versante vibrazioni – conferma l’assessore Cardinali – Tapojarvi ci ha confermato di essere impegnata per trovare soluzione. Il primo intervento ha previsto la creazione di una barriera di tubi di plastica vuoti, conficcati per 18 metri nel terreno lungo il lato esterno dell’impianto di triturazione. Questo tipo di intervento, però, dopo un iniziale ottimismo ha dato piccoli risultati piuttosto contenuti. Si tratta di una barriera assorbente, fatta per rompere le onde delle vibrazioni, che però ha un perimetro che si è rivelato troppo per assorbire l’intero flusso oscillatorio. L’azienda opererà per allungare la barriera sui lati del locale degli impianti per arginare il fenomeno“.
Tapojarvi è anche intervenuta sulle frequenze macchinari per ridurre le vibrazioni. Alcune apparecchiature sono state modificate e per altri sono state acquistate vagli e pulegge diverse per ovviare il problema. I risultati saranno verificati nei prossimi giorni.
“L’idea però è quella di ridurre il fenomeno alla radice – continua Cardinali -, interrompendo le vibrazioni. Il gruppo finlandese sta immaginando di tornare a lavorare sul basamento in cemento, costruendogli intorno una fossa che faccia da cuscinetto d’aria per rompere le vibrazioni. Inoltre i tecnici dell’azienda stanno studiando con quale metodologia isolare gli spazi tra macchinario e basamento. Questi lavori cominceranno già durante la fermata di agosto delle acciaierie per le manutenzioni“.
Nuovo impianto “rampa scorie” chiuso: in arrivo la richiesta delle autorizzazioni per la costruzione
Per le polveri volatili, altro problema molto sentito in zona, stanno anche per arrivare in Comune i documenti con i quali l’azienda darà avvio alla proceduta per la realizzazione del nuovo capannone chiuso. L’impianto “rampa scorie” richiederà circa un anno di lavori e dovrebbe essere realizzato entro il mese di luglio 2025. Sono circa 30 i giorni di ritardo sulla tabella di marcia, dovuti alla valutazione delle migliori soluzioni tecniche per risolvere il problema del calore che si sprigiona nelle fasi di lavorazione.
“L’azienda ci ha comunicato di aver trovato la tecnologia per isolare termicamente sia i lavoratori sia i macchinari – prosegue Cardinali -. Si partirà con la realizzazione del basamento ed entro una settimana, dieci giorni avremo l’avvio dell’iter in Comune. Le polveri saranno aspirate e vagliate, in moda da separare inerti e metalli che potranno diventare materia prima seconda da reimmettere nel ciclo produttivo. Un esempio di economia circolare. La lavorazione al chiuso, secondo i programmi dell’azienda mitigherà la dispersione delle polveri“.
Nel frattempo si cercherà di ridurre la dispersione, facendo passare i carrelli in una vasca protetta che eviti i sobbalzi che fanno volare le polveri. E si procederà con getti d’acqua per catturare la polvere a terra. Ultimo provvedimento: la realizzazione di una barriera di alberi che possa contribuire a ridurre la volatilà dei materiali.
Riunioni tra Arvedi AST e un fornitore di tecnologie per la captazione dei metalli dalle ciminiere
Altro giro e altro problema. Quello della diffusione di nichel sul territorio. Che ha portato anche all’ordinanza che vieta la coltivazione e il consumo di vegetali nella zona di Prisciano. Sono continue le interlocuzioni tra la direzione aziendale di Arvedi AST e i tecnici dell’azienda che fornisce una tecnologia per la captazione dei metalli all’uscita delle ciminiere. A proporre questa soluzione è stata proprio l’amministrazione comunale per essere di supporto alla soluzione del problema.
Infine, come avevamo anticipato nelle scorse settimane, si sono svolte alcune riunioni tecniche con Regione, ASL e ARPA per avviare un’indagine epidemiologica sui residenti della zona. Anche al fine di verificare la potenziale esistenza di nessi causali tra le alte percentuali di tumori e neplasie e l’attività industriale.
“Abbiamo chiesto al direttore generale della USL2 Carsili di poter affidare lo studio a tecnici terzi di elevato standing – informa il vicesindaco Corridore -. Magari individuati con il contributo del Comitato di Prisciano e Terni EST. Questo per dare oggettività allo studio e sgombrare il campo da ipotesi e dubbi sulla stesura dei report. La tutela della della salute pubblica per noi è un punto cardine del programma amministrativo. Come lo è lo sviluppo industriale. Dobbiamo coniugare queste due direttrici nel senso della sostenibilità. Stiamo facendo del nostro meglio per riuscirci e siamo certi anche di cogliere il risultato“.