La serie televisiva Don Matteo è diventata uno dei programmi più longevi e amati dal pubblico italiano, con il suo debutto su Rai 1 nel 2000: la prima puntata di Don Matteo della quattordicesima stagione, in onda dal giovedì 17 ottobre 2024, segna un altro importante capitolo per questa fiction, ora con Raoul Bova nel ruolo del protagonista, Don Massimo, dopo l’addio di Terence Hill. Questa nuova stagione continua a seguire la vita del prete investigatore, che, con saggezza e intelligenza, risolve misteri e crimini insieme all’aiuto delle forze dell’ordine e degli abitanti della sua città.

La storia di Don Matteo è strettamente legata alle location che hanno ospitato le riprese della serie, che, per oltre un decennio, sono state principalmente ambientate a Gubbio, in Umbria. Tuttavia, a partire dalla tredicesima stagione, la produzione ha deciso di spostarsi a Spoleto, un’altra splendida città umbra ricca di storia e cultura. Questo cambiamento ha portato con sé una nuova atmosfera per la serie, pur mantenendo intatti gli elementi principali che hanno sempre caratterizzato la fiction: l’intreccio tra mistero, umanità e fede.

Per dodici stagioni, la città di Gubbio è stata il cuore della serie Don Matteo. Questa città medievale ha fornito lo sfondo perfetto per le storie del carismatico prete interpretato da Terence Hill. Le strette vie acciottolate, le piazze storiche e le chiese antiche di Gubbio sono diventate iconiche per i fan della serie.

La serie televisiva è cominciata a Gubbio nel 2000 dove Piazza Grande fu il luogo simbolo

Uno dei luoghi simbolo della serie durante gli anni a Gubbio era Piazza Grande, una delle piazze più belle e maestose d’Italia, circondata da palazzi medievali. Qui si svolgevano molte delle scene principali, tra incontri, dialoghi intensi e misteri risolti. La piazza era anche il fulcro di eventi comunitari nella fiction, riflettendo il senso di unità e condivisione che la serie ha sempre voluto trasmettere.

La Chiesa di San Giovanni Battista era un altro punto fondamentale di Gubbio, poiché qui si trovava la parrocchia di Don Matteo. Questa chiesa gotica, con la sua facciata semplice ma suggestiva, è diventata un luogo familiare per gli spettatori, che l’hanno vista in numerose scene della serie, tra matrimoni, funzioni religiose e momenti di riflessione del protagonista.

Nonostante il grande legame tra Don Matteo e Gubbio, la produzione ha deciso di spostare le riprese a Spoleto, offrendo una nuova cornice alle avventure del prete detective.

A partire dalla nona stagione, la serie ha cambiato location e si è spostata a Spoleto, un’altra città umbra, sempre in provincia di Perugia. Spoleto ha portato un nuovo respiro alla fiction, grazie alla sua straordinaria bellezza e alla sua ricca storia, e ha aggiunto una nuova dimensione visiva alla narrazione.

Nella nuova location di Spoleto il luogo simbolo è il Duomo di Santa Maria Assunta

Uno dei luoghi simbolo di Spoleto è sicuramente il Duomo di Santa Maria Assunta, un’imponente cattedrale che domina la città e che spesso appare nella serie. Il Duomo, con la sua facciata romanica decorata e il meraviglioso campanile, è uno degli edifici più riconoscibili di Spoleto. Le sue scale sono state lo sfondo di numerosi incontri tra i protagonisti della serie e, in generale, il Duomo è diventato uno dei luoghi preferiti dalla produzione per le scene più significative.

Un altro luogo centrale nella Prima puntata di Don Matteo nella nuova serie è la Rocca Albornoziana, una fortezza situata in cima al colle Sant’Elia. Questa struttura, costruita nel XIV secolo per volere di Papa Innocenzo VI, è stata utilizzata non solo per le riprese esterne, ma anche per ricreare alcune scene interne, sfruttando gli ambienti storici e suggestivi della Rocca. La fortezza, oggi sede del Museo Nazionale del Ducato di Spoleto, rappresenta un elemento iconico della nuova ambientazione di Don Matteo e offre una cornice perfetta per le trame della serie, spesso sospese tra mistero e storia.

Don Massimo ha segnato un cambiamento importante nella prima puntata di Don Matteo, nuova serie

Tra gli altri monumenti utilizzati dalla produzione c’è anche Palazzo Leti Sansi, una delle più importanti residenze storiche della città, e la Chiesa di Sant’Eufemia, situata in via Saffi, nel cortile della residenza arcivescovile. Quest’ultima è diventata la nuova chiesa di Don Massimo, il personaggio interpretato da Raoul Bova, dopo il passaggio di testimone con Terence Hill.

L’arrivo di Raoul Bova nel ruolo di Don Massimo ha segnato un importante cambiamento nella serie, ma ha anche rappresentato una continuità. Mentre il personaggio di Don Matteo, interpretato da Terence Hill, ha lasciato la scena, Don Massimo ha raccolto il testimone, mantenendo vivo lo spirito della serie ma aggiungendo al tempo stesso nuove sfumature al ruolo del prete investigatore.

Il personaggio di Don Massimo ha portato una ventata di freschezza, ma ha anche saputo rimanere fedele ai valori che hanno sempre contraddistinto la serie: la ricerca della verità, la giustizia e l’importanza delle relazioni umane. Con l’aggiunta di Raoul Bova, la serie ha continuato a esplorare temi profondi, ma ha anche saputo rinnovarsi per incontrare le aspettative di un pubblico sempre più esigente.

La prima puntata di Don Matteo vede Don Massimo affrontare nuove sfide

Nella quattordicesima stagione, il personaggio di Don Massimo si trova ad affrontare nuove sfide, sia personali sia professionali. Il matrimonio di Anna e Marco e quello del Maresciallo Cecchini con Elisa rappresentano punti di svolta nella trama, ma la presenza di nuovi personaggi, interpretati da attori come Eugenio Mastrandrea, Federica Sabatini e Gaia Messerklinger, arricchisce la narrazione.

Le location di Don Matteo non sono solo lo sfondo della serie, ma diventano veri e propri personaggi che contribuiscono alla trama. Sia Gubbio sia Spoleto offrono scenari suggestivi che conferiscono alla serie un’atmosfera unica, fatta di storia, cultura e bellezza architettonica.

Don Matteo 14 si presenta come una continuazione fedele della serie che ha conquistato milioni di spettatori, ma al tempo stesso offre un nuovo inizio, grazie all’ambientazione di Spoleto e alla presenza di Raoul Bova nel ruolo di Don Massimo. Le storie di umanità, mistero e fede si intrecciano ancora una volta in luoghi carichi di storia e bellezza, offrendo al pubblico uno spettacolo che sa emozionare e far riflettere.