Il mercato immobiliare dell’Umbria sta attraversando un periodo di trasformazione, caratterizzato da un aumento significativo dei prezzi delle abitazioni nuove, soprattutto quelle ad elevata efficienza energetica. Questo incremento, come evidenziato dalla Borsa Immobiliare dell’Umbria nella sua analisi del secondo trimestre 2024, è trainato dalla crescente domanda che supera di gran lunga l’offerta, e dagli aumentati costi di produzione. Allo stesso tempo, per le abitazioni usate si osserva una lieve flessione della domanda e dell’offerta, con una tendenza verso una modesta riduzione dei prezzi, segno di una dinamica differente rispetto agli immobili di nuova costruzione.

Secondo il “Listino dei prezzi degli immobili” pubblicato dalla Camera di Commercio dell’Umbria, i dati mostrano come il mercato sia sempre più orientato verso immobili di nuova costruzione con un’attenzione particolare all’efficienza energetica. L’offerta, tuttavia, non riesce a tenere il passo, creando una situazione di squilibrio che si riflette in una crescita dei prezzi. L’aumento dei costi delle materie prime e delle costruzioni, a sua volta, contribuisce a questa pressione verso l’alto sui prezzi delle nuove abitazioni, che diventano così meno accessibili per una parte della popolazione.

Umbria, prezzi abitazioni nuove: in aumento i canoni di affitto

Un’altra tendenza in crescita riguarda i canoni di affitto, che registrano incrementi notevoli in tutta la regione, specialmente nelle aree centrali di città come Perugia e Terni. La Borsa Immobiliare dell’Umbria evidenzia come, nel secondo trimestre 2024, l’aumento della domanda di locazioni abbia spostato i contratti verso la fascia alta del mercato, con i prezzi che riflettono questa dinamica. In particolare, si osserva un incremento medio di 50 euro al mese per gli affitti, una tendenza che accomuna sia le zone centrali che quelle periferiche, anche se queste ultime registrano variazioni meno marcate.

L’aumento dei canoni di affitto è dovuto principalmente alla scarsità di abitazioni disponibili per la locazione, soprattutto in relazione a immobili moderni e ad alta efficienza energetica, sempre più richiesti da chi cerca soluzioni che garantiscano risparmio energetico e comfort abitativo. La pressione sui prezzi degli affitti potrebbe avere ripercussioni sulla sostenibilità economica per molti inquilini, spingendo una parte della popolazione verso soluzioni alternative o verso le aree periferiche, dove i prezzi restano più contenuti.

Parallelamente, la domanda per le abitazioni usate mostra segnali di rallentamento. La lieve contrazione osservata, sia in termini di offerta che di richiesta, porta ad una riduzione contenuta dei prezzi di vendita, in particolare per gli immobili da ristrutturare. Questo segmento del mercato sembra risentire meno delle tensioni che colpiscono le nuove costruzioni, anche se va notato come i costi di ristrutturazione, spesso elevati, possano scoraggiare gli acquirenti, soprattutto in un momento di incertezza economica. E’ importante sottolineare che le abitazioni usate continuano a rappresentare un’opzione per chi cerca soluzioni più economiche o investimenti a lungo termine.

Le prospettive future per il mercato immobiliare umbro

Guardando al futuro, le previsioni per il mercato immobiliare in Umbria indicano una possibile stabilizzazione dei prezzi delle nuove abitazioni, ma solo se l’offerta riuscirà a recuperare parte del gap rispetto alla domanda attuale. Il ruolo della Borsa Immobiliare dell’Umbria, come sottolineato dal presidente della Camera di Commercio, Giorgio Mencaroni, sarà fondamentale in questo contesto. La sua funzione di monitoraggio e regolazione del mercato attraverso strumenti di trasparenza potrebbe favorire una maggiore efficienza e ridurre i rischi di frizione tra domanda e offerta.

Per quanto riguarda il mercato delle abitazioni usate, ci si attende una stabilizzazione dei prezzi, con una lieve possibilità di ulteriori riduzioni in alcuni segmenti, soprattutto per gli immobili che richiedono importanti interventi di ristrutturazione. La domanda per queste proprietà potrebbe essere sostenuta da incentivi statali legati all’efficienza energetica, ma è probabile che continui a rimanere inferiore rispetto al segmento delle nuove costruzioni.