La sera del 29 agosto, l’ex Refettorio della Biblioteca Sperelliana ha ospitato un’importante riunione pubblica che ha segnato un momento significativo per il futuro del Parco Ranghiasci, un prezioso polmone verde nel cuore della città. Alla presenza del Sindaco Vittorio Fiorucci, dell’Assessore Spartaco Cappannelli, del consigliere provinciale Erika Borghesi e dell’ingegnere Stefania Frondizi, si è discusso del progetto di restauro del parco, un’iniziativa affidata a giovani architetti talentuosi con l’obiettivo di preservare e valorizzare questo spazio per la comunità.
Il Sindaco Fiorucci ha aperto l’incontro sottolineando l’importanza del Parco Ranghiasci come luogo di incontro, relax e attività per i cittadini di tutte le età. Ha ribadito il suo impegno a mantenere la destinazione dell’area come parco pubblico, respingendo qualsiasi ipotesi di sviluppo che potrebbe comprometterne l’accessibilità o il carattere verde.
L’Assessore Cappannelli ha poi preso la parola per delineare i dettagli del progetto di restauro, che prevede non solo il rinnovamento delle infrastrutture esistenti ma anche l’introduzione di nuovi elementi che possano aumentare l’attrattività del parco. Ha elogiato il gruppo di giovani architetti incaricati del progetto, sottolineando come la loro visione fresca e innovativa sia importante per il futuro del parco.
L’ingegnere Stefania Frondizi ha condiviso con l’auditorio le sfide tecniche del restauro, come la gestione delle acque, il rafforzamento del terreno e la conservazione della flora autoctona. Ha anche parlato delle soluzioni creative per contenere il problema dei cinghiali nel parco, che negli ultimi anni ha causato preoccupazioni per la sicurezza e l’integrità dell’ecosistema locale.
Il Parco Ranghiasci è un prezioso polmone verde all’interno della città
Uno degli aspetti più vivaci della riunione è stato l’intervento di numerosi cittadini, che hanno avuto l’opportunità di esprimere le loro opinioni e condividere le proprie esperienze vissute nel parco. Alcuni hanno raccontato di come il parco abbia giocato un ruolo fondamentale nelle loro vite, essendo stato teatro di giochi d’infanzia, e momenti di riflessione.
Tra le proposte emerse dal pubblico, spiccava l’idea di organizzare eventi culturali e educativi regolari, come concerti all’aperto, lezioni di botanica e attività sportive, per riportare il parco al centro della vita cittadina. Queste attività non solo aumenterebbero il flusso di visitatori, ma potrebbero anche creare nuove opportunità economiche legate al turismo e ai servizi locali.
Durante la riunione per il restauro del Parco Ranghiasci, un momento di particolare emozione è stato l’intervento di Francobaldo Chiocci, giornalista eugubino e tra gli ultimi proprietari del parco in linea materna. Chiocci ha condiviso con il pubblico ricordi vividi e toccanti della sua giovinezza e dei primi anni di matrimonio, un periodo in cui il parco era ancora di proprietà della famiglia Ranghiasci.
Chiocci ha raccontato di come il parco fosse un’oasi di tranquillità e bellezza che ha segnato profondamente la sua formazione. Ha descritto le lunghe passeggiate tra i viali alberati, i pomeriggi trascorsi a leggere all’ombra dei grandi alberi secolari, e le estati piene di giochi e risate con gli amici. Il parco, secondo Chiocci, era più di un semplice spazio verde; era un vero e proprio sancta sanctorum dove la natura si intrecciava indissolubilmente con la vita quotidiana delle persone.
Il giornalista ha anche ricordato con affetto i primi anni di matrimonio, momenti che hanno rappresentato per lui e sua moglie non solo un rifugio dall’agitazione del mondo esterno, ma anche un simbolo di un legame crescente e duraturo.
Per la gestione del parco e degli eventi al suo interno vi sarà bisogno anche dell’intervento dei privati
Chiocci ha concluso il suo intervento con un appello appassionato alla cittadinanza e alle autorità presenti, chiedendo che il restauro del Parco Ranghiasci rispetti lo spirito e la storia del luogo, in modo che possa continuare a essere un punto di riferimento vitale per le future generazioni. La sua speranza è che il parco possa restare un luogo di incontro, di cultura e di bellezza, un’eredità preziosa da lasciare ai giovani eugubini e a tutti coloro che nel futuro avranno la fortuna di visitarlo.
Un momento chiave della discussione ha riguardato i finanziamenti per il progetto di restauro. L’Assessore Cappannelli ha annunciato che parte dei fondi necessari sarà fornita dal bilancio comunale e provinciale, ma ha anche sottolineato l’importanza del coinvolgimento di sponsor privati e del supporto di fondazioni dedicate alla conservazione ambientale e culturale.
Per quanto riguarda la gestione futura del parco, è stato proposto un modello di governance partecipativa, che includa rappresentanti della comunità, esperti di ambiente e membri dell’amministrazione locale. Questo approccio mira a garantire che il parco continui a rispondere alle esigenze della cittadinanza, preservando il suo carattere unico e la biodiversità che ospita.
La partecipazione attiva dei cittadini e l’impegno condiviso tra amministrazione pubblica e privati promettono di portare questo prezioso polmone verde verso un futuro sostenibile, in cui natura e cultura si fondono per il beneficio di tutti.