La stagione 2024/2025 del Perugia si chiude nel modo più amaro: fuori dalla zona playoff, con una classifica che non rende giustizia al blasone della piazza e con l’ennesima rivoluzione alle porte. Per i tifosi del “Curi” è tempo di riflessioni e rimpianti. Dopo il netto 3-0 casalingo sul Pontedera nell’ultima giornata, che ha avuto il sapore dolce solo per l’orgoglio, il verdetto è stato definitivo: dodicesimo posto in classifica, playoff mancati, e l’obbligo di ripartire da basi più solide.
A inizio stagione, con il passaggio di proprietà e l’arrivo della nuova dirigenza, l’obiettivo dichiarato era uno solo: centrare i playoff. La realtà dei fatti è stata ben diversa. Tre cambi in panchina, risultati altalenanti, un gruppo mai realmente coeso, e una pressione crescente hanno accompagnato i biancorossi lungo tutto l’anno. Il rischio di una clamorosa retrocessione si era fatto anche concreto nel cuore della stagione, quando la squadra sembrava incapace di reagire.
Il punto di svolta è arrivato con l’ingaggio di Vincenzo Cangelosi, ex vice di Zeman e tecnico capace di dare un’identità chiara al Perugia nel momento più buio. Con il siciliano in panchina il Grifo ha trovato una nuova anima, inanellando una serie di risultati positivi che hanno rilanciato le ambizioni playoff. Sembrava la classica storia di redenzione. Ma la sconfitta di Campobasso ha tagliato definitivamente le gambe ai sogni dei tifosi.
Ora la dirigenza dovrà affrontare uno dei momenti più delicati della stagione: la gestione dei prestiti. Sono infatti diversi i giocatori che a fine giugno lasceranno il capoluogo umbro, riducendo ulteriormente l’ossatura tecnica della squadra. Una lista lunga e, per certi versi, dolorosa.
Non solo addii, però. A giugno torneranno a Perugia alcuni giovani dai rispettivi prestiti. Il portiere Luca Moro (Giana Erminio), il centrale Raul Morichelli (Messina), Matteo Viti (Monza), il centrocampista Silvio Antonio Squarzoni (Caldiero Terme) e Luca Bacchin, reduce da un’ottima esperienza alla Pianese con l’ex tecnico Formisano. Saranno loro a giocarsi un posto nel nuovo gruppo. Alcuni potrebbero restare, altri potrebbero essere girati nuovamente per accumulare esperienza.
Durante l’ultima conferenza stampa stagionale, il direttore generale Mauro Meluso ha tracciato la rotta: "L’obiettivo è tornare in Serie B entro due anni".
Non sarà semplice. Servirà individuare giocatori motivati, costruire un gruppo unito e dare continuità al lavoro di Cangelosi, che ha dato l’impressione di essere l’uomo giusto per guidare questa fase di rifondazione. Ma sarà fondamentale anche il mercato: servono certezze in difesa, un regista vero a centrocampo e almeno due attaccanti di livello per non ripetere gli errori del recente passato.