Dopo 471 giorni di conflitto è arrivata la svolta tanto attesa e auspicata in Medio Oriente. La tregua tra Israele e Hamas è diventata ufficiale alle 10:15, ora italiana, anche se inizialmente era previsto alle 7:30 in Italia. La Croce Rossa ha preso in consegna da Hamas i primi tre ostaggi israeliani rapiti il 7 ottobre e oggi liberati.
La notizia, ovviamente, ha avuto grande risalto a livello internazionale ma anche in Italia ci sono state diverse reazioni alla notizia e anche la Presidente della regione Umbria, Stefania Proietti, ha voluto sottolineare come la tregua possa essere un punto di partenza per voltare pagina, auspicando la pace. Per la presidente dell’Umbria la speranza è che questa tregua tra Israele e Hamas possa rappresentare una base solida per un futuro di pace duratura, lontano da violenze e conflitti.
Proietti: “L’Umbria è per la pace e il dialogo”
La presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, insieme all’assessore alla pace Fabio Barcaioli e alla Giunta, ha accolto con sentimenti di speranza l’accordo di tregua tra Israele e Hamas. L’interruzione del conflitto ha consentito il tanto atteso il cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi, la fine dei bombardamenti e un importante afflusso di aiuti nella Striscia di Gaza.
“Da oggi auspichiamo – ha affermato la presidente dell’Umbria Stefania Proietti – che si possa voltare pagina in Medioriente e la speranza è che la guerra termini del tutto e che si fermi lo scorrere del sangue di innocenti. L’Umbria, terra di pace e dialogo, da San Francesco ad Aldo Capitini, intende ribadire la propria posizione per la pace e il dialogo sulla base della sua storia costellata di tantissime iniziative profetiche di dialogo e di numerosi appelli a far tacere le armi, le guerre, e tutte le atrocità incredibili e ignobili sugli innocenti causate dalle guerre”.
“Ogni guerra è una tragedia che interessa tutti, e riguarda concretamente anche il nostro Paese, le nostre regioni e città – ha rimarcato la governatrice dell’Umbria – nessuno si può voltare dall’altra parte e nessuno si deve assuefare alla violenza, alla prigionia e alla morte di bambini e civili innocenti. Tutti siamo chiamati a fare qualcosa, a non rimanere indifferenti. Auspichiamo che quanto è stato concordato venga rispettato integralmente e immediatamente dalle parti e che le autorità politiche di entrambe, con la partecipazione della comunità internazionale, possano ‘dire sì al dialogo, sì alla riconciliazione, sì alla pace’ come ha affermato Papa Francesco. Auspichiamo che gli aiuti umanitari raggiungano ancora più velocemente in grande quantità la popolazione di Gaza e che tutti gli ostaggi possano tornare finalmente a casa”.
Scattata la tregua tra Israele e Hamas
La tregua a Gaza, tra Israele e Hamas ha visto i crismi dell’ufficialità con tre ore di ritardo. Il cessate il fuoco è entrato in vigore alle 10:15 ora italiana dopo che Hamas ha consegnato la lista degli ostaggi che da rilasciare oggi. Il rinvio c’è stato perché Hamas ha tardato a consegnare i nomi delle prime tre donne rilasciate: Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher.
Le tre donne, in un secondo momento, sono state poi consegnate all’esercito di Tel Aviv. Il commento del Premier israeliano Benjamin Netanyahu: “Il governo di Israele accoglie con affetto le tre donne liberate”. Intanto si registra, come protesta per l’accordo con Hamas, l’uscita dalla coalizione che sostiene il governo Netanyahu, ossia del partito del ministro della Sicurezza nazionale israeliano Ben Gvir, Potere ebraico (estrema destra). L’Onu, infine, ha rivelato che i primi camion con gli aiuti sono arrivati a Gaza. La speranza è che questa tregua sia davvero un punto di partenza per la fine delle ostilità in Medio Oriente.