Il Premio Letterario Città di Castello si apre a una nuova dimensione con l’introduzione di una sezione permanente dedicata ai detenuti degli istituti penitenziari italiani, denominata “Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”. Questa iniziativa pionieristica vedrà la luce nella 18sima edizione della manifestazione letteraria e si propone come strumento di inclusione sociale e culturale per coloro che si trovano ai margini della società. Non solo, riconosce anche il potere redentivo e trasformativo della scrittura che è in grado di regalare una nuova speranza a chi sembrerebbe non averla più.
La scrittura, infatti, offre ai detenuti un mezzo per esplorare sé stessi e il mondo esterno, permettendo loro di viaggiare oltre le mura fisiche che li confinano. Attraverso la narrazione, possono esprimere emozioni, riflessioni e speranze, trasformando l’atto di scrivere in un viaggio di scoperta personale e collettiva. La sezione “Destinazione Altrove” del Premio Letterario Città di Castello si fa portavoce di questa visione e offre una piattaforma dove le voci dei detenuti possono essere ascoltate e valorizzate.
Una collaborazione multidisciplinare per il Premio Letterario Città di Castello
Il progetto nasce dalla collaborazione tra diverse entità: il dipartimento dell’amministrazione penitenziaria, la società Dante Alighieri e l’associazione culturale “Tracciati virtuali”. Questa sinergia tra istituzioni pubbliche e realtà culturali testimonia l’importanza di un approccio multidisciplinare nella gestione delle problematiche sociali, dove la cultura e l’arte diventano strumenti di dialogo e crescita.
L’obiettivo principale del progetto è duplice. Da un lato, stimolare i detenuti a utilizzare la scrittura come mezzo di espressione personale e di riflessione sul proprio percorso di vita. Dall’altro, sensibilizzare l’opinione pubblica sulle tematiche del carcere e della detenzione, promuovendo un’immagine più umana e complessa dei detenuti. In questo contesto, il Premio Letterario Città di Castello si fa promotore di un’iniziativa di grande valore sociale e culturale che mira a un impatto positivo sia sui partecipanti diretti sia sulla società nel suo insieme.
La sezione permanente “Destinazione Altrove. La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo” rappresenta un passo importante verso il riconoscimento del ruolo che la cultura e l’educazione possono giocare nel processo di reinserimento sociale dei detenuti. Attraverso la scrittura, i partecipanti hanno l’opportunità di lavorare sulla propria identità e sul proprio futuro, preparandosi a un ritorno nella società arricchiti di nuove competenze e di una maggiore consapevolezza di sé.
Il futuro è fatto di inclusione
L’inclusione di questa sezione speciale è motivo di orgoglio per la comunità di Città di Castello e dell’Umbria, che vede riconosciuto il proprio impegno nella promozione della cultura come strumento di crescita e inclusione sociale. La città, con la sua ricca storia e tradizione nel campo della tipografia e della grafica, si conferma un luogo dove l’innovazione culturale e sociale può non solo fiorire ma anche offrire nuove prospettive a tutti i membri della società.
“Il premio letterario porta il nome della nostra città ed ora si arricchisce di una sezione speciale riservata a tutti gli istituti penitenziari italiani di grande significato umano e valoriale: senza dubbio un vanto ed orgoglio per la comunità tifernate, per la sua storia e tradizione plurisecolare nel comparto della tipografia e grafica“. Queste le parole del sindaco di Città di Castello Luca Secondi.
Antonio Vella, promotore del Premio Letterario, ha invece dichiarato: “Con questo progetto di straordinaria valenza sociale, ma non solo, intendiamo contribuire alla crescita culturale delle persone recluse e al loro più completo recupero“. Ha inoltre aggiunto: “Se il periodo di detenzione nelle carceri, secondo l’ordinamento legislativo, deve essere soprattutto propedeutico al reinserimento dei detenuti nella società, il progetto da noi ideato va proprio in questa direzione“.