03 May, 2025 - 18:00

Preghiera e devozione a San Girolamo: Capitani e Capodieci in pellegrinaggio mariano

Preghiera e devozione a San Girolamo: Capitani e Capodieci in pellegrinaggio mariano

Un’alba intrisa di fede e silenzio ha accolto, sabato 3 maggio, il tradizionale pellegrinaggio mariano al Santuario di San Girolamo, al quale hanno preso parte i Capitani e Capodieci della prossima Festa dei Ceri.

Un appuntamento atteso, che si rinnova ogni primo sabato di maggio, simbolo di devozione, affidamento e preghiera da parte di coloro che sono stati chiamati a guidare la corsa del prossimo 15 maggio.

Una salita che unisce tradizione e spiritualità

Il pellegrinaggio è iniziato dalla chiesa di San Marziale, con la recita del Santo Rosario lungo il percorso che conduce al Santuario. Tra canti, silenzi e riflessioni, i ceraioli hanno affrontato la salita come un cammino di preparazione interiore, non solo fisico.

Una volta giunti al Santuario di San Girolamo, ad accoglierli vi erano le Sorelle Povere di Santa Chiara, custodi da anni del luogo sacro e testimoni discrete della spiritualità cittadina.

Alle ore 8, monsignor Luciano Paolucci Bedini ha presieduto la Santa Messa, celebrata proprio all’interno della chiesa, alla presenza dei protagonisti della Festa e di numerosi fedeli.

“La gioia della risurrezione ci spinge ad essere oggi testimoni del Vangelo, come lo furono gli Apostoli”, ha detto il vescovo nell’omelia, ricollegandosi alla missione originaria della Chiesa.

L’omelia del Vescovo: essere testimoni della Parola

Nel suo intervento, mons. Paolucci Bedini ha ricordato il coraggio e la dedizione degli Apostoli, veri e propri evangelizzatori della fede.

“Se siamo saliti fin quassù questa mattina è perché anche a noi viene chiesto di essere moderni messaggeri della Parola di Dio, ha sottolineato il vescovo. “Un compito al quale nessuno può sottrarsi, specie in questa epoca dove è forte il bisogno di testimoniare l’opera del Signore nelle nostre vite”.

Un pensiero speciale è stato rivolto ai Capitani e Capodieci, ai quali mons. Luciano ha assicurato “la protezione della Madonna e la preghiera di tutta la comunità eugubina, che guarda con affetto e partecipazione al loro compito”.

Presenze significative e clima di fraternità

Presenti alla celebrazione Fabio Latini (Primo Capitano), Oliviero Baldelli (Secondo Capitano), l’alfiere Marcello Cacciamani e il trombettiere Marco Tasso.

Insieme a loro i Capodieci dei tre Ceri maggiori: Giuseppe Piccioloni (Sant’Ubaldo), Giuliano Baldelli (San Giorgio), Mattia Martinelli (Sant’Antonio), accompagnati dai capocetta Valerio Nicchi, Andrea Bellucci e Matteo Bartolini.

Presenti anche i Capodieci dei Ceri Mezzani: Pietro Ragnacci (Sant’Ubaldo) e Francesco Sannipoli (Sant’Antonio), e quelli dei Ceri Piccoli: Lorenzo Lazzeri (Sant’Ubaldo), Edoardo Silvestrelli (San Giorgio) e Giacomo Gaggioli (Sant’Antonio).

Non sono mancati rappresentanti istituzionali come Giuseppe Allegrucci, presidente dell’Università dei Muratori, Patrick Salciarini per la Famiglia dei Sangiorgiari e Ubaldo Gini per la Famiglia dei Santantoniari.

Una preghiera per la città e per la Festa dei Ceri

Al termine della celebrazione, l’intera comitiva si è raccolta per la tradizionale foto accanto alla statua della Beata Vergine Maria di Fatima, momento di fraternità e affidamento.

“Abbiamo pregato per tutta la città e per l’intenso periodo alle porte, affinché sia vissuto con fede e gioia”, ha dichiarato il vescovo, ricordando che dal 7 maggio si aprirà ufficialmente la Novena dedicata a Sant’Ubaldo.

La mattinata si è conclusa con un momento conviviale all’interno del chiostro del convento, dove i partecipanti hanno condiviso un piccolo rinfresco, rafforzando ancora di più i legami fraterni.

Una tradizione che guarda al futuro

I pellegrinaggi mariani a San Girolamo proseguiranno anche nei prossimi sabati: 10, 17 e 24 maggio, con appuntamento serale conclusivo il 30 maggio alle ore 21, con ritrovo alle 20:45 a San Marziale.

Un gesto semplice, ma fortemente simbolico, che riafferma il ruolo della preghiera come fondamento della Festa, e richiama Capitani, Capodieci e ceraioli tutti a non dimenticare il senso profondo del loro servizio.

“Chi guida la Festa, guida la comunità nella fede, prima ancora che nella corsa”, ha ricordato uno dei presenti.

Così, ai piedi della Vergine, tra le colline che circondano Gubbio, è cominciato il tempo spirituale della Festa dei Ceri. E tutto, come da tradizione, è iniziato con una salita. Di gambe, ma soprattutto di cuore.

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Mario Farneti
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