Oggi 7 maggio, Torgiano, in provincia di Perugia, ha accolto un evento di grande risonanza nel mondo della moda: l’inaugurazione dello stabilimento Prada dedicato alla progettazione e produzione di capi e semilavorati di maglieria. Andrea Guerra, amministratore delegato del Gruppo Prada, ha guidato la presentazione di questa nuova struttura industriale, evidenziandone l’importanza per il contesto italiano e internazionale.

Il nuovo stabilimento Prada a Torgiano: più di 200 dipendenti

Guerra ha sottolineato l’evoluzione di questo luogo nel corso degli anni, partendo da un piccolo centro legato alla tradizione umbra della maglieria per diventare un polo industriale completo, integrando attività di pre-produzione, studio, analisi, ricerca e invenzione prodotto. Questo sviluppo è stato alimentato, stando alle parole del Ceo Guerra, dalla crescita straordinaria del settore della maglieria negli ultimi 6/7 anni, che ha spinto il Gruppo Prada a consolidare la parte di ricerca e sviluppo e a creare un centro di produzione all’avanguardia.

La decisione di investire in questo stabilimento non è casuale per Prada: Torgiano è stato scelto per la sua tradizione nel settore della maglieria e per la sua posizione strategica nel cuore dell’Italia. Attualmente, lo stabilimento conta 220 dipendenti, confermando il suo ruolo cruciale nel tessuto industriale del territorio. 

Questo per tanti anni è stato un piccolo luogo importante, sempre legato alla tradizione umbra della maglieria, in cui venivano fatte attività di pre produzione, studio, analisi, ricerca e invenzione prodotto”, ha così commentato il Ceo. “Negli ultimi 6/7 anni, con la crescita straordinaria del segmento della maglieria si è deciso di creare un polo industriale a tutto tondo e si è irrobustita la parte di realizzazione prodotto e si è creato un polo di produzione”.

Prada, circa 80 milioni di euro negli investimenti industriali

Guerra ha evidenziato l’impegno del Gruppo Prada nel mantenere l’Italia al centro delle proprie operazioni. Nonostante la crescente concorrenza nel settore del lusso, con acquisizioni e campagne di acquisti da parte di grandi gruppi francesi, Prada rimane saldo nel suo sostegno all’industria italiana.

Guerra ha affermato che Prada immagina sé stessa come il centro di un network, dove le acquisizioni rappresentano un ampliamento di questo network, portando a bordo intelligenza e know-how. Ha chiarito che le scelte strategiche rimangono in Italia, enfatizzando l’importanza di dare stabilità generazionale alle aziende italiane.

Dal punto di vista degli investimenti stiamo intorno a 70/80 milioni l’anno nel mondo industriali escluse le acquisizioni che stanno diventando un elemento importante”, ha detto Guerra, aggiungendo: “Ci sarà una concorrenza sempre più agguerrita anche qua. Immaginiamo che Prada sia la centro di un network. Quando parliamo di acquisizioni parliamo di ampliamento di questo network dove portiamo a bordo intelligenza e know how. L’Italia resta il centro di riferimento e pensiamo che riuscire a dare stabilità generazionale a tante aziende medie e piccole sia il nostro ruolo imprenditoriale e anche un minimo di responsabilità. Essendo noi cresciuti in questo network di Italiani con italiani la stanza dei bottoni rimane in Italia. Le scelte vengono fate qui e non da un’altra parte”.

Il ceo del Gruppo Prada ha inoltre commentato l’andamento del settore della moda, rilevando un rallentamento dopo un decennio di crescita euforia. Tuttavia, Guerra ha espresso ottimismo per il futuro, definendo il 2023 e il 2024 come anni di normalizzazione. Ha evidenziato la crescita a doppia cifra del Gruppo nel settore della pelletteria, confermando il successo delle strategie aziendali.

Nessun commento riguardo la vicenda Armani

Nel contesto del passaggio generazionale all’interno del Gruppo Prada, Guerra ha sottolineato che non è facile quando si hanno due fondatori a bordo. Ha poi enfatizzato l’importanza dell’intelligenza, della lungimiranza e del rispetto reciproco per garantire il successo di questo processo.

Riguardo alle acquisizioni e alle potenziali opportunità di espansione, Guerra ha rivelato che il Gruppo Prada sarà sempre attento alle possibilità di ampliare il proprio network. Non ha commentato le questioni riguardanti Armani, riferendosi all’indagine per caporalato che coinvolge il gruppo. Ha ribadito che un’indagine non è una sentenza e che bisognerà valutare cosa è successo.