Borghi e Marinelli arrivano al PostModernissimo di Perugia per omaggiare Claudio Caligari. Proseguono i festeggiamenti per il decennale del PostModernissimo di Perugia che da diverso tempo organizza eventi sempre al top legati al mondo del cinema. Questa volta si supera con un evento speciale dedicato a Claudio Caligari, uno dei registi più amati dagli appassionati del cinema d’autore. Venerdì 9 novembre, infatti, la sala perugina accoglierà il cast al completo di Non essere cattivo: a parlare con il pubblico ci saranno quindi Alessandro Borghi, Luca Marinelli e Silvia D’Amico. Ma anche Valerio Mastandrea, grande amico del regista, che ha portato a termine la lavorazione del film alla scomparsa di Caligari.
L’appuntamento sarà carico di emozioni: il PostMod intitolerà una delle sue sale a Caligari, facendo di questo luogo la prima sala in Italia a portare il suo nome. Un omaggio inedito, che rivela quanto il regista, autore di pellicole intense, sia ancora una voce potente per chi cerca un cinema capace di parlare ai margini e alla complessità della vita.
Tre proiezioni, tre incontri: il cinema come dialogo
L’omaggio del PostModernissimo a Caligari, alla presenza di Borghi, Marinelli, D’Amico e Mastandrea, non si limita solo la cerimonia d’intitolazione della sala che porterà il suo nome. Ma anche tre proiezioni speciali di Non essere cattivo, previste per le 16.15, le 18.00 e le 21.15. Con altrettanti incontri con i protagonisti del film. Un’occasione rara, dove il pubblico perugino potrà dialogare con gli interpreti di uno dei film più potenti del cinema italiano contemporaneo. E dove gli stessi attori rifletteranno sul ruolo del regista nella loro carriera e su come la sua visione li abbia profondamente segnati. La passione per Caligari è tangibile: tutti i biglietti sono andati sold out a poche ore dall’annuncio. Inclusi quelli della proiezione pomeridiana che era stata aggiunta per soddisfare l’enorme domanda.
Per chi non conoscesse Non essere cattivo, parliamo di un film che ha segnato profondamente la cinematografia italiana degli ultimi anni. Ambientato nella periferia romana degli anni Novanta, la pellicola esplora le vite di due amici inseparabili, vittime e protagonisti di una realtà cruda. Un vero testamento cinematografico che Caligari ha consegnato al pubblico poco prima della sua scomparsa nel 2015 e che ha reso indimenticabili le interpretazioni di Borghi e Marinelli.
Il “ciclo dei vinti” di Caligari: un cinema senza compromessi
Claudio Caligari se n’è andato troppo presto, a soli 67 anni, ma la sua eredità è rimasta intatta e potente. La sua filmografia, benché breve, racconta in maniera incisiva il mondo della periferia romana. Dando voce a una realtà fatta di vite ai margini, di giovani intrappolati tra dipendenze e una vita che non concede seconde possibilità.
Quella che viene definita la trilogia di Caligari prende forma negli anni Ottanta e si sviluppa in tre decenni, con Amore tossico (1983) come primo capitolo. Un’opera che ha rivoluzionato il modo di raccontare il dramma della tossicodipendenza in Italia. Girato nel 1983 con giovani non professionisti, molti dei quali coinvolti in prima persona nel mondo della droga, il film si distingue per un realismo brutale e privo di sconti.
Quindici anni dopo arriva L’odore della notte (1998), il film che segna l’inizio della collaborazione con Valerio Mastandrea. L’attore, che sarebbe poi diventato il produttore di Non essere cattivo, interpreta Remo Guerra, un poliziotto borgataro che, sotto la patina di funzionario della legge nasconde il volto di un leader criminale. Questo personaggio dà vita a una sorta di lotta di classe. Le rapine a danno della borghesia romana diventano infatti il simbolo di una ribellione contro le disuguaglianze sociali.
Se L’odore della notte rappresenta una parentesi narrativa nella trilogia di Caligari, Amore tossico e Non essere cattivo restano uniti dal tema della tossicodipendenza. In Non essere cattivo (2015) Caligari trasporta la narrazione agli anni Novanta, dove la droga sintetica ha sostituito l’eroina. Il film segue le vite di Cesare (Luca Marinelli) e Vittorio (Alessandro Borghi) ma a differenza dei protagonisti di Amore tossico, qui emerge un barlume di speranza. In Non essere cattivo la possibilità di riscatto è concreta, anche se difficile.
Questo ultimo lavoro, candidato italiano agli Oscar, è stato riconosciuto postumo dopo la morte di Caligari e portato a compimento proprio grazie a Valerio Mastandrea.