La sanità pubblica in Umbria si trova di fronte a una situazione critica che sta allontanando i cittadini, lo dice Donatella Porzi quando sottolinea che le persone rinunciano alle cure. Gli ultimi dati Istat rivelano che il 9,2% degli umbri ha rinunciato alle cure mediche nel 2023, una percentuale superiore alla media nazionale del 7,6%. Questo posiziona l’Umbria al quarto posto tra le regioni italiane con il maggior numero di rinunce, dietro solo a Sardegna, Lazio e Marche.
Porzi lancia l’allarme: “Sempre più persone rinunciano alle cure”
Secondo la consigliera regionale Donatella Porzi (Gruppo Misto), questa tendenza è in aumento rispetto agli anni precedenti e si discosta significativamente dalla media nazionale. L’incremento è attribuito principalmente alle lunghe liste di attesa, un problema che è peggiorato dopo la pandemia, portando a ritardi considerevoli nelle visite mediche e negli accertamenti diagnostici necessari.
Porzi sottolinea che il sistema sanitario pubblico regionale sta incontrando gravi difficoltà nel recuperare i ritardi nelle prestazioni, aggravati dall’emergenza sanitaria recente. Le strutture ospedaliere non sono riuscite a riorganizzare l’offerta di servizi diagnostici e di visite, complice anche la fuga di medici verso il settore privato, attratti da condizioni lavorative più favorevoli.
In aggiunta, l’Umbria è tra le regioni più colpite dall’inflazione, che continua a crescere a un tasso superiore a quello degli stipendi, rendendo ancora più proibitivi i costi delle cure sanitarie. Questo aspetto finanziario aggiunge un ulteriore ostacolo per i cittadini, già provati dalla difficoltà di accesso ai servizi sanitari pubblici.
Porzi conclude con un appello urgente a un cambiamento radicale: “Le liste di attesa interminabili e i costi eccessivi richiedono un’immediata inversione di tendenza. Quando un numero crescente di cittadini rinuncia alle cure anno dopo anno, è evidente che il sistema sanitario pubblico sta fallendo nel suo compito fondamentale di garantire il diritto all’assistenza sanitaria.” Le principali vittime di questa crisi sono le persone più vulnerabili e quelle più sfiduciate nei confronti del sistema, che cessano di sottoporsi a visite e controlli, compromettendo così le attività di prevenzione e la loro stessa salute.
Tesei, 11,5 milioni per combattere le liste d’attesa in Umbria
L’Umbria continua a lottare contro uno dei maggiori problemi del sistema sanitario pubblico: le lunghe liste di attesa. La Regione, guidata dalla presidente Donatella Tesei, ha recentemente annunciato l’assegnazione di ulteriori 11,5 milioni di euro destinati a un nuovo Piano ordinario di recupero e contenimento delle liste di attesa. Questo nuovo piano segue quello straordinario implementato l’anno scorso, che ha permesso di eliminare completamente le circa 80.000 prestazioni accumulate prima di maggio 2023, come riportato in una nota ufficiale dalla Regione.
Nonostante il successo del piano precedente, la situazione rimane critica con altre 55.000 prestazioni ancora in attesa di essere erogate. La Giunta regionale è determinata a ridurre ulteriormente questo numero, puntando a un sistema sanitario più efficiente e reattivo.
Per realizzare questi obiettivi, la Regione ha distribuito i fondi tra le varie strutture sanitarie: 1,5 milioni di euro sono stati assegnati all’Azienda Ospedaliera di Perugia e un importo identico è stato destinato a quella di Terni. Le USL 1 e 2 riceveranno ciascuna 2,151 milioni di euro. Oltre a questi fondi, la Regione ha stanziato altri 2,98 milioni di euro per le prestazioni aggiuntive orarie del personale medico pubblico e 1,3 milioni per il personale non medico del settore sanitario pubblico.
Il programma di azione prevede una ricognizione dettagliata entro il 6 maggio per identificare con precisione le prestazioni da affrontare in base alla tipologia e alla priorità. Questo permetterà di avere un quadro aggiornato e specifico per programmare lo smaltimento operativo delle attese, che dovrà essere organizzato entro il 13 maggio. Una riunione programmata per il 14 maggio servirà per verificare il piano in atto e definire i tempi per il recupero delle prestazioni arretrate e la gestione di quelle nuove.