Il Ponte Tibetano, che collega Sellano a Montesanto sarà inaugurato nel mese di maggio , ma ha già stabilito un record. Con i suoi 175 metri di altezza sulla Valle del Vigi, risulta essere  il ponte tibetano più alto d’Europa. Nonostante non sia ancora stato completato del tutto,  già ha calamitato attenzione ed interesse.

L’opera, che è costata circa 1,61 milioni di euro, è stata finanziata con fondi per la rigenerazione urbana del Piano complementare al Pnrr nei territori colpiti dal terremoto del 2009-2016. Il sindaco di Sellano, Attilio Gubbiotti, ha dichiarato che il ponte è un grande attrattore e ha dimostrato il suo potenziale prima ancora della sua apertura. La redazione di Tag24 Umbria ha raccolto l’intervista al primo cittadino.

Come è nata l’idea di realizzare questa opera?

L’idea è nata un pomeriggio, tra noi amministratori. Riflettendo su come gestire i soldi del Pnc e per non reinvestirli su i soliti interventi di manutenzione strade e via dicendo ci siamo detti, perchè non realizziamo un ponte.  Una sorta di passaggio di collegamento tra Montesanto e Sellano? Anche perchè questa era una idea nata circa cinquanta anni fa da un ex sindaco Alceste Tulli che idealizzava addirittura una cabinovia. Pertanto abbiamo valutato di utilizzare il fondo complementare su questo progetto. All’inizio pensavamo di stendere una corda, con il volo dell’angelo, una sorta di attraversamento senza avere percezione di costi”. 

Poi si iniziò a riflettere sull’ipotesi di un ponte. A questo punto ho proposto l’idea di un ponte tibetano. Cosi abbiamo iniziato a  valutare su come realizzarlo e il piano di fattibilità ma ci siamo subito resi conto che i nostri uffici tecnici, vista l’opera imponente, non poteva gestire l’opera. A questo punto ci siamo informati su chi avesse progettato e costruito il ponte a Castelsaraceno ( ndr Basilicata). Nell’arco di quasi due mesi  siamo riusciti a produrre e a consegnare il progetto. La nostra è stata una scelta mirata a creare un elemento di attrazione turistica. Solo la natura e i sentieri non bastano. Se non si creano ulteriori elementi di attrazione, che nel nostro caso definisco come un pizzico di follia, non avremmo avuto altre opportunità di valore per promuovere Sellano”.

Le emozioni del sindaco per il ponte tibetano di Sellano

Come ha reagito la cittadinanza all’idea del progetto e successivamente alla messa in opera? 

La cittadinanza ha reagito come in tutte le piccole realtà, come nei paesi montani. C’è chi vede l’innovazione in modo positivo e chi con perplessità, in quanto tradizionalista nelle scelte, però vedo che rispetto all’inizio sta rispondendo abbastanza bene. Iniziano ad attivarsi nel realizzare piccole imprese ricettive e di ristorazione. Cero è che ancora, per comprendere la portata dell’opera, per noi umbri, piuttosto chiusi e abituati al concetto di San Tommaso, che fin quando non vedo non credo . 

Necessita ancora un arco di tempo  per riuscire a trasmettere il vero valore del progetto che, come amministratori, siamo riusciti a concretizzare. Poi, come si dice, gli amministratori passano, ma il territorio e gli abitanti restano, perchè saranno loro il vero valore aggiunto, soprattutto per i giovani .

Avete avuto supporto e sostegno a questo progetto da parte delle istituzioni regionali?

Assolutamente si. A suo tempo, quando ne parlai con la struttura  commissariale e con gli assessori referenti quali  Paola Agabiti, che tra le altre cose è della Valentina, hanno sposato in pieno questa idea. Proprio perché era motivo di innovazione e attrazione, non solo per l’Umbria, ma in tutto il centro Italia. Devo dire che l’ente regionale ci sta seguendo da vicino, affiancandoci in molte attività per dare vita e concretezza a questa significativa opera”.

Sono previste implementazioni nei servizi legati alla ricettività, servizi e accoglienza?

Questa è una esigenza che rappresenta il primo passo al coinvolgimento dei cittadini del territorio ad operarsi in questo percorso.  In molti si stanno adoperando per realizzare B&B e servizi paralleli quali ristorazione e altro ancora. Non a caso abbiamo intrapreso rapporti di collaborazione con dei manager del trentino per guidarci in aperti più legati al marketing e allo sviluppo. Stiamo mirando a creare un ecosistema turistico che non sia il classico mordi e fuggi ma rappresenti una stanzialità di almeno tre o quattro giorni con visite sulla Valentina, sulla valle del Menotre e tutte le realtà paesaggistiche che può rappresentare il territorio.

Come sindaco, in questo percorso legato all’innovazione e alla promozione del turismo per Sellano, cosa le preme mettere in evidenza?

Tengo a tutto ció che riguarda il territorio di Sellano a prescindere dall’opera del ponte tibetano. Ciò a cui tengo che sia evidenziato è che questo evento rappresenti un nuovo inizio per vedere rifiorire il paese. Questo è kilo messaggio che desidero trasmettere alla cittadinanza, per invogliarli ad investire e a credere alla futura crescita di Sellano attraverso la potenzialità turistico-ricettiva che questa opera porterà nel territorio.”

C’è da dire che Sellano, un incantevole borgo noto per le sue acque, i percorsi naturali, le chiese e i monumenti, conta poco più di mille abitanti. L’inaugurazione del Ponte Tibetano, prevista per il 23 marzo, segnerà un nuovo punto di partenza per un sostanzioso e concreto rilancio. Per l’occasione, sono stati organizzati due giorni ricchi di eventi, tra cui una conferenza per illustrare l’intero progetto, il taglio del nastro, un trekking con percorso ad anello, e un laboratorio creativo per bambini. Inoltre, la Sala Polivalente e il centro storico ospiteranno il Villaggio “Terre e Sapori della Valnerina”, con stand gastronomici e di artigianato artistico.