Alle prime luci del mattino, la superstrada tra Orte e Viterbo si è trasformata in un palcoscenico da film d’azione: il viadotto Malle, un gigante d’acciaio e cemento, è stato fatto saltare con un’operazione chirurgica degna di un thriller. Alle 9:30 in punto, i tecnici hanno innescato oltre 17mila microcariche, dando il via a un crollo controllato che ha segnato ufficialmente l’avvio della ricostruzione di questo snodo viario essenziale.
Il boato ha squarciato il silenzio della mattina, sollevando una colonna di polvere che si è insinuata nell’aria come un fantasma impaziente di svanire. Chiunque fosse nei paraggi ha avuto davanti agli occhi una scena da catastrofe programmata: il profilo massiccio del viadotto, fino a pochi istanti prima saldo al suo posto, che si frantumava in una pioggia di detriti.
Il conto alla rovescia era iniziato settimane fa, quando gli esperti avevano stabilito che non c’era altra via: bisognava farlo saltare per ripartire da zero. Addetti ai lavori e amministratori avevano già messo in chiaro che questa sarebbe stata l’unica strada possibile, senza tentennamenti né ripensamenti.
Per portare a termine l'operazione senza mandare il traffico nel caos più totale, è stato messo a punto un piano di viabilità alternativo. Giovedì 20 marzo, dalle 8 alle 20, chi viaggia tra Orte e San Liberato di Narni deve fare i conti con deviazioni obbligate: direzione Terni e Civitavecchia, uscita forzata al km 32,800 della SS 675 "Umbro Laziale", con rientro possibile solo dopo aver attraversato la SR 151. Per chi invece punta verso Civitavecchia da Terni, il punto di uscita è fissato al km 37,400, con obbligo di deviazione sulla stessa SR 151.
Le auto leggere, fino a 3,5 tonnellate, possono tentare una via alternativa passando per Attigliano e Bomarzo, rientrando sulla SS 675 all’altezza del km 45,800. Per chi invece viene da Viterbo con destinazione Autostrada A1, il consiglio è di uscire a Bomarzo e imboccare il casello di Attigliano.
I mezzi oltre le 26 tonnellate sono tagliati fuori: il divieto di transito su questo tratto resta valido e per loro l’unica opzione è la SR 151.
Questa operazione non è un semplice lifting stradale ma una vera e propria rinascita per il viadotto, inserita in un piano più ampio di riqualificazione. Chi gestisce le strade ha messo le mani avanti: tutto questo è indispensabile per garantire che la nuova struttura regga senza problemi per molti anni a venire.
Il Gruppo FS Italiane, che ha il timone di questo intervento, ha anche lanciato un appello agli automobilisti: chiunque voglia evitare sorprese può monitorare la situazione del traffico in tempo reale tramite un’app mobile. Per chi preferisce la vecchia scuola, c’è sempre il caro, vecchio numero verde.
Se tutto va secondo i piani, il cantiere chiuderà i battenti il primo aprile 2026. Il conto da pagare per rifare il look al viadotto ammonta a 15,4 milioni di euro, un investimento che non è certo spiccioli ma che promette di consegnare un’infrastruttura più solida e funzionale. Nel frattempo, le ruspe non si fermeranno: il progetto prevede ancora diverse fasi prima di poter dichiarare l’opera completa. Alla fine, il risultato dovrà essere un viadotto capace di sopportare il traffico senza tentennamenti e di garantire standard di sicurezza all’altezza delle aspettative.