A seguito dell’annuncio dello stato di agitazione della polizia municipale di Terni, il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia ha presentato un’interrogazione urgente al sindaco e all’assessore competente. La richiesta, firmata anche dal consigliere Primieri, solleva preoccupazioni su una serie di criticità organizzative e gestionali che stanno influenzando negativamente il Corpo di polizia locale. Tra i principali temi trattati, spiccano le mancanze nella gestione del personale, i disagi operativi e l’assenza di chiarezza su nuovi progetti organizzativi.
Stato di agitazione e accuse di comportamento antisindacale
L’interrogazione di Fratelli d’Italia parte dalle segnalazioni emerse tramite gli organi di stampa, che riferiscono di un ricorso presentato dalla UIL FPL per comportamento antisindacale contro l’amministrazione comunale di Terni. Questo ricorso è legato all’approvazione di un nuovo modello organizzativo che avrebbe incontrato la resistenza dei sindacati. A questo si aggiunge la proclamazione dello stato di agitazione da parte del sindacato CSA RAL, che denuncia gravi carenze nell’organizzazione del Corpo della Polizia Municipale.
Il trasferimento forzato di oltre 15 agenti e 3 ufficiali a nuove mansioni, per le quali non avrebbero ricevuto una formazione adeguata, è una delle principali preoccupazioni espresse nell’interrogazione. “Gli spostamenti sono stati effettuati senza alcun coinvolgimento degli agenti e degli ufficiali. E l’avvio del servizio notturno è stato comunicato tramite un semplice messaggio WhatsApp, senza alcuna riunione ufficiale“, si legge nel documento. Questo ha portato a un malcontento crescente tra gli operatori, che sentono di essere stati messi in una posizione precaria senza una guida chiara.
Interrogazione di Fratelli d’Italia sullo stato di agitazione della Polizia Municipale di Terni
Uno dei temi centrali dell’interrogazione dei consiglieri di Fratelli d’Italia sullo stato di agitazione della polizia municipale di Terni riguarda l’avvio del servizio di infortunistica stradale h24. Ma anche il controllo delle immagini provenienti dalle telecamere di videosorveglianza in città. Sebbene l’idea di ampliare il servizio sia ritenuta positiva, la sua implementazione sarebbe carente sotto il profilo organizzativo. “Tale servizio potrebbe aver creato problemi alla gestione del Corpo di Polizia Locale. In quanto al momento l’organico di fatto non è stato rinforzato poiché i neoassunti non hanno ancora qualifiche, equipaggiamenti, patente di servizio e formazione“, si sottolinea nell’interrogazione.
Inoltre la decisione di potenziare l’ufficio infortunistica con un servizio continuativo h24 è stata accompagnata dalla riduzione della presenza di un ufficiale full-time, sostituito da uno part-time. Quest’ultimo è anche distaccato presso la sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica. Tutto ciò, secondo i consiglieri di Fratelli d’Italia, aggrava ulteriormente la situazione rendendo difficile la gestione dei turni notturni appena istituiti.
Turni caotici e mancanza di equipaggiamento
E sono proprio i turni uno dei problemi più significativi che hanno portato allo stato di agitazione della polizia municipale. L’interrogazione di Fratelli d’Italia chiede chiarimenti in merito a una gestione che porta indietro nel tempo almeno di 30 anni, secondo i sindacati. Nonostante l’acquisto di un software costato migliaia di euro per gestire la pianificazione, infatti, i turni continuano a essere programmati ogni 3 giorni invece che su base settimanale. Con la conseguenza che gli agenti si trovano spesso a coprire turni distanziati di sole 6 ore. Contravvenendo di fatto a quanto previsto dalla legge, che stabilisce un riposo minimo di 11 ore tra un turno e l’altro.
“Sino ad ora è solo per la buona volontà mostrata dagli agenti che tali turni sono stati coperti. Buona volontà che, a causa del clima venutosi a creare, sta iniziando a venire meno“, affermano i consiglieri. La situazione è resa ancora più grave dalla mancanza di equipaggiamento adeguato per i neoassunti. Ai quali sono stati forniti solo capi di abbigliamento essenziali: un pantalone, una polo e un paio di stivaletti, ma senza cinturone, berretto o fischietto. “Con il calo delle temperature, gli agenti sono stati costretti ad indossare capi di vestiario propri sopra il giubbino giallo“.
Interrogazione urgente di Fratelli d’Italia: le richieste dei consiglieri sulla situazione della Polizia Municipale
Data la complessità di tale situazione della polizia municipale di Terni, i consiglieri di Fratelli d’Italia nella loro interrogazione chiedono chiarimenti specifici al sindaco e all’assessore competente.
In primo luogo quali interventi l’amministrazione intenda attuare per risolvere le problematiche organizzative denunciate dai sindacati, tra cui il CSA RAL. I quali hanno proclamato lo stato di agitazione degli agenti. Viene posta particolare attenzione sulle modalità con cui sono stati pianificati i 4 interventi di riorganizzazione già avviati. Che hanno coinvolto tutte le direzioni comunali, inclusa la polizia municipale.
I consiglieri chiedono inoltre di chiarire come mai, nonostante le dichiarazioni di dialogo da parte dell’amministrazione, continuino a esserci richieste di incontro da parte dei dipendenti con il Direttore Generale. A testimonianza di un apparente mancato coinvolgimento effettivo del personale. Viene sollevato anche il problema della specializzazione nelle funzioni chiave, come il Nucleo Radiomobile e l’infortunistica stradale. Si sottolinea infatti come la mancanza di personale qualificato stia compromettendo l’efficacia dei servizi.
Infine si chiedono chiarimenti circa la riduzione del numero di assunzioni previste per il 2025, che da 20 sarebbero state ridotte a 13. Oltre che sulla presunta intenzione di alcuni neoassunti di tornare agli enti di provenienza. Questo, secondo i consiglieri, metterebbe in discussione la credibilità delle dichiarazioni pubbliche sull’ampliamento del corpo. Si chiede conto poi anche del frequente utilizzo dei mezzi di servizio della polizia municipale da parte di un consigliere comunale. Nonostante non sia chiaro il motivo di tale pratica, dato che i veicoli sono specificamente immatricolati per il servizio di polizia stradale.