La Regione Umbria interviene contro il calo delle nascite con un piano straordinario da 3,4 milioni di euro, il più consistente mai attivato sul fronte della natalità a livello regionale. È stato infatti aperto l’Avviso conciliativo natalità 2025, che prevede un contributo una tantum di 1.200 euro per ogni nuovo nato, adottato o in affido.
La misura, finanziata con risorse europee del Programma regionale FSE+ 2021-2027, si inserisce in una strategia più ampia che mira a contrastare la denatalità e rafforzare, nel medio periodo, il sistema dei servizi per l’infanzia.
La Regione ha articolato la misura in chiave sia emergenziale sia strutturale: un sostegno economico immediato per alleggerire l’onere della nascita, affiancato da un progetto che mira a trasformare tale aiuto in servizi duraturi per la prima infanzia."L'Umbria sostiene le famiglie e le neo-mamme e lancia la sfida contro la denatalità mettendo in campo una duplice strategia: il più consistente intervento degli ultimi anni come bonus conciliativo che dal prossimo anno 2026 si trasformerà in servizi strutturali alla prima infanzia in termini di diffusione e accessibilità a tariffe sempre inferiori agli asili nido".
Nel concreto, l’obiettivo dichiarato è rafforzare la rete dei servizi educativi per la prima infanzia: aumentare il numero di posti disponibili negli asili nido, potenziare la capillarità dell’offerta sul territorio e contenere i costi a carico delle famiglie con tariffe progressivamente calmierate. La misura vuole dunque combinare un effetto immediato - il bonus una tantum - con una prospettiva di sistema, coinvolgendo Comuni e distretti socio-territoriali nella programmazione di investimenti, convenzioni e interventi strutturali volti a rendere effettiva la conciliazione tra lavoro e cura familiare.
Il bonus è rivolto alle madri residenti in Umbria con figli:
nati, adottati o in affido
nel periodo compreso tra il 4 giugno 2024 e il 31 dicembre 2025
Possono presentare domanda:
madri con ISEE non superiore a 30.000 euro
madri occupate (lavoro subordinato o autonomo)
madri disoccupate iscritte al Centro per l’impiego
Le domande devono essere presentate esclusivamente online, attraverso la piattaforma dedicata indicata nel portale istituzionale della Regione Umbria.
Il termine di scadenza è fissato al 20 gennaio 2026, ore 12:00.
A illustrare l’iniziativa è stata la presidente della Regione, Stefania Proietti, che ha evidenziato come il provvedimento trascenda la mera dimensione economica, configurandosi come un investimento strategico, sociale e culturale per l’intero territorio. "Supportiamo le neo-mamme e quindi le famiglie con un finanziamento mai così alto in termini assoluti e sostenere le madri significa sostenere la natalità e quindi il futuro dell’Umbria".
Proietti ha richiamato l’urgenza di superare le penalizzazioni che ancora gravano sulla maternità, riaffermando la finalità strutturale della misura: "La maternità - sottolinea Proietti - non può più essere un fattore di penalizzazione nel lavoro e nella vita quotidiana. Con questa misura vogliamo offrire un aiuto concreto e immediato alle donne che affrontano uno dei passaggi più delicati della loro vita".
Secondo la presidente Proietti, l’avviso non è un intervento isolato ma il primo tassello di una politica complessiva rivolta alla genitorialità e alla conciliazione dei tempi di vita e lavoro. L’iniziativa, nella visione dell’esecutivo regionale, deve infatti attestarsi come avvio di un percorso che rafforzi servizi, opportunità lavorative e reti territoriali a vantaggio delle famiglie umbre.
"Ogni bambina e bambino che nasce in Umbria troverà una comunità pronta ad accoglierlo. Questa misura è parte di una strategia più ampia che come Giunta stiamo costruendo per rafforzare i servizi per l'infanzia, sostenere il lavoro femminile e garantire una vera conciliazione dei tempi di vita e lavoro".
La presidente ricolloca inoltre l’avviso all’interno di un quadro europeo più ampio, sottolineandone la dimensione di politica pubblica volta alla parità e all’inclusione nel mercato del lavoro: "L'avviso - spiega la presidente - nasce dentro una cornice europea che punta alla parità di genere e alla partecipazione equilibrata al mercato del lavoro. Investire sulla natalità è investire sulla nostra forza come comunità. Non possiamo permettere che la scelta di diventare madre diventi un ostacolo o un rischio".
L’investimento stanziato per il 2025 viene indicato dalla Giunta regionale come il primo gradino di un percorso più ambizioso: l’intento è trasformare il contributo una tantum in una cornice stabile di servizi e misure a favore delle famiglie.
"L'investimento in questa azione per l'anno 2025 viene considerato un punto di partenza per tendere, a partire dal prossimo anno, alla creazione di un sistema strutturale di supporto alla genitorialità e in particolare programmare un insieme di misure e interventi, anche tramite Comuni e Zone sociali, che possano facilitare l'accesso agli asili nido, inclusi quelli pubblici".
Il progetto programmatico prevede il coinvolgimento attivo degli enti locali, delle reti socio-educative e dei soggetti del terzo settore per realizzare interventi integrati - dall’ampliamento dei posti nei nidi alla definizione di tariffe calmierate - capaci di rendere effettiva la conciliazione tra lavoro e cura. In sostanza, una strategia pensata per rendere l’Umbria sempre più attenta e reattiva alle esigenze delle famiglie, con soluzioni territoriali calibrate e sostenibili nel tempo.