La politica eugubina si trova in un momento di grande turbolenza in vista delle prossime elezioni regionali, con il centrosinistra che affronta una crisi interna mai vista prima. La situazione, già complicata dalla sconfitta elettorale alle comunali di giugno 2024, si è ulteriormente inasprita con l’emergere di profonde divisioni sul fronte delle candidature, in particolare tra Filippo Mario Stirati e Leonardo Nafissi, due figure chiave che rappresentano differenti visioni e strategie per il futuro del movimento.

La disfatta elettorale di giugno, che ha consegnato Gubbio alla destra per la prima volta in 78 anni, ha lasciato cicatrici profonde nel centrosinistra locale. Filippo Mario Stirati, ex sindaco e figura di spicco del panorama politico eugubino, è visto da molti come uno dei principali responsabili di questa sconfitta. La sua leadership è stata messa sotto accusa, con critiche che puntano il dito contro la sua gestione della campagna elettorale e la sua incapacità di unire le diverse anime del centrosinistra.

In questo contesto, la candidatura di Stirati alle elezioni regionali, inizialmente data per scontata, è diventata motivo di contesa e divisione. Il suo tentativo di farsi avanti nella lista di Stefania Proietti, sindaco di Assisi e candidata alla presidenza della Regione, ha generato non poche preoccupazioni tra i vertici della sinistra umbra. Il timore è che la presenza di Stirati possa nuovamente dividere l’elettorato e compromettere le possibilità di successo della lista Proietti.

A contrastare la figura di Stirati c’è Leonardo Nafissi, che ha ottenuto 3.679 voti al primo turno delle elezioni comunali di Gubbio, un risultato che lo ha reso uno dei candidati più apprezzati tra gli elettori di sinistra. Nafissi rappresenta un volto nuovo e una speranza di rinnovamento per il centrosinistra eugubino e per la politica eugubina, un’alternativa fresca che potrebbe galvanizzare un elettorato demotivato e diviso.

Il centrosinistra sembra puntare su Nafissi per le regionali

I vertici del centrosinistra, alla ricerca di una strategia vincente per le regionali, sembrano sempre più inclini a puntare su Nafissi. La sua inclusione nella lista Proietti è vista come un modo per riparare i danni causati dalla sconfitta di giugno e per presentare agli elettori una candidatura che possa unire invece di dividere. Tuttavia, questo scenario comporta inevitabilmente l’esclusione di Stirati, il che potrebbe ulteriormente alimentare le tensioni all’interno del movimento.

Le tensioni non sono limitate solo ai vertici del centrosinistra, ma si estendono anche all’interno del movimento civico LeD (Libertà e Democrazia), storicamente legato a Stirati. LeD si trova ora di fronte a una spaccatura interna, con alcuni membri fedeli a Stirati, come Simona Minelli, ex assessore e attuale unico consigliere comunale di minoranza in quota LeD, che vorrebbe seguirlo nella sua avventura regionale. Tuttavia, la candidatura di Stirati non gode di un sostegno unanime all’interno del movimento. Molti temono che una sua eventuale non elezione possa segnare la fine di LeD come forza politica significativa a Gubbio.

Tra i critici di Stirati all’interno di LeD, emergono figure come Alessia e Claudio Tasso, convinti che il movimento debba prendere le distanze da chi è stato ritenuto corresponsabile della sconfitta alle comunali. Questo dissenso interno potrebbe portare a un ulteriore indebolimento del movimento, già messo a dura prova dai risultati elettorali e dalle divisioni emerse successivamente.

Scossone alla politica eugubina anche da destra, la Generotti si unisce a Forza Italia

Nel frattempo, anche sul fronte della destra si registrano movimenti inaspettati. A poco più di un mese dall’insediamento del nuovo Consiglio Comunale, Chiara Generotti, eletta con 59 preferenze nella lista di Fratelli d’Italia, ha deciso di lasciare il partito per unirsi a Forza Italia. Questo cambio di casacca ha scosso la maggioranza di destra, sollevando dubbi e rumors su possibili ulteriori spostamenti interni.

Le elezioni regionali si avvicinano in un clima di grande incertezza, con la data ancora da definire, ma prevista tra metà novembre e la prima decade di dicembre. La crisi del centrosinistra a Gubbio riflette un quadro politico regionale in cui le alleanze e le candidature sono ancora in fase di definizione, con potenziali cambi di strategia all’orizzonte.

La corsa tra Stirati e Nafissi rappresenta non solo una battaglia per la leadership all’interno del centrosinistra eugubino, ma anche un test per la capacità del movimento di rinnovarsi e di presentare un fronte unito agli elettori. Se da un lato Stirati rappresenta l’esperienza e la continuità, dall’altro Nafissi incarna il desiderio di cambiamento e di un nuovo inizio.

Le prossime settimane saranno decisive per capire quale delle due visioni prevarrà e quale impatto avrà questa scelta sulla campagna elettorale e sui risultati delle regionali. Qualunque sia l’esito, è chiaro che il centrosinistra a Gubbio dovrà affrontare una profonda riflessione sul proprio futuro, cercando di superare le divisioni interne e di ricostruire un rapporto di fiducia con l’elettorato.