17 Dec, 2025 - 15:46

Pneumologia, introdotta all’ospedale di Perugia la crioendoscopia bronchiale ecoguidata: è la prima applicazione in Umbria

Pneumologia, introdotta all’ospedale di Perugia la crioendoscopia bronchiale ecoguidata: è la prima applicazione in Umbria

È stata introdotta da circa due mesi, per la prima volta in Umbria, presso la Struttura Complessa di Pneumologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia, la crioendoscopia bronchiale ecoguidata del mediastino, una tecnica diagnostica di ultima generazione destinata a incidere in modo significativo sull’approccio alle patologie mediastiniche e alla stadiazione del tumore polmonare.

La metodica, nota anche come criobiopsia ecoguidata, consente la tipizzazione delle linfoadenopatie e delle masse mediastiniche attraverso l’integrazione dell’ecografia endoscopica con una biopsia eseguita mediante criosonda. Si tratta di un’evoluzione tecnologica che si pone come naturale ampliamento della tradizionale agobiopsia transbronchiale ecoguidata (EBUS-TBNA), tuttora considerata il gold standard nella diagnostica del carcinoma polmonare, ma che presenta alcuni limiti in termini di quantità e qualità del tessuto prelevato.

Tecnologia avanzata e maggiore resa diagnostica

La crioendoscopia bronchiale ecoguidata permette di superare tali criticità, offrendo campioni istologici più ampi e meglio conservati, fondamentali per una valutazione anatomo-patologica approfondita e per le sempre più complesse analisi di diagnostica molecolare.

“La procedura prevede - spiega il dottor Stefano Baglioni, direttore di Pneumologia dell’Azienda ospedaliera di Perugia - dopo un’accurata valutazione ecografica del mediastino, la creazione di un tramite a livello del linfonodo o della massa da analizzare. Attraverso il canale operativo del broncoscopio ecografico viene inserita una criosonda di piccolo diametro (1,1 millimetri).”

Dopo un tempo di congelamento compreso tra i 3 e i 5 secondi, la sonda viene estratta insieme al broncoscopio, consentendo il recupero di un campione di tessuto di dimensioni significativamente superiori rispetto a quello ottenuto con la tecnica tradizionale ad ago. Questo aspetto rappresenta uno dei principali punti di forza della procedura, in quanto aumenta in modo rilevante la probabilità di una diagnosi corretta e completa già al primo prelievo.

Indicazioni cliniche e ambiti di applicazione

Secondo quanto riportato dalla letteratura scientifica internazionale, la criobiopsia ecoguidata del mediastino garantisce una resa diagnostica superiore rispetto all’agobiopsia transbronchiale convenzionale, in particolare in alcune condizioni cliniche specifiche.

“La procedura offre una resa diagnostica superiore rispetto alla agobiopsia transbronchiale tradizionale - continua, in una nota dell’ospedale - in particolare per: patologie benigne quali sarcoidosi e granulomatosi, malattie ematologiche maligne, come i linfomi, preservazione ottimale dell’architettura morfologica del campione, fondamentale per la valutazione anatomo-patologica e diagnostica molecolare delle neoplasie polmonari metastatiche, sempre più determinante per personalizzare il trattamento del tumore polmonare”.

La possibilità di ottenere campioni di tessuto più estesi e strutturalmente integri risulta infatti cruciale non solo per la diagnosi istologica, ma anche per l’esecuzione di test genetici e molecolari, oggi imprescindibili nella definizione delle terapie oncologiche personalizzate.

Una competenza già consolidata al servizio di nuove applicazioni cliniche

L’Azienda ospedaliera di Perugia può già contare su una solida e riconosciuta esperienza nell’impiego della criobiopsia, metodica da tempo integrata nei percorsi diagnostici per le patologie interstiziali polmonari e per la caratterizzazione delle lesioni nodulari periferiche. L’attivazione della criobiopsia ecoguidata del mediastino si inserisce in questo contesto di competenza avanzata, rappresentando un ulteriore e significativo salto di qualità nell’ambito della pneumologia interventistica.

L’estensione di tale tecnologia a un distretto anatomico di elevata complessità rafforza ulteriormente il ruolo della struttura perugina quale polo di riferimento regionale per le procedure diagnostiche ad alto contenuto specialistico, in grado di coniugare innovazione tecnologica, appropriatezza clinica e integrazione multidisciplinare.

L’introduzione della nuova metodica consente, inoltre, di ridurre sensibilmente il ricorso a procedure più invasive, come la mediastinoscopia chirurgica, con vantaggi concreti sotto il profilo della sicurezza, della riduzione delle complicanze, dei tempi di degenza ospedaliera e del comfort complessivo per il paziente. Un approccio che si inserisce pienamente nei principi della medicina moderna, orientata a massimizzare l’efficacia diagnostica minimizzando l’impatto sul paziente.

Impatto sulla stadiazione del tumore polmonare

Uno degli ambiti di maggiore rilevanza clinica riguarda la stadiazione del tumore polmonare, fase cruciale per la definizione del percorso terapeutico. Una stadiazione accurata consente infatti di scegliere il trattamento più appropriato, evitando terapie non necessarie o inefficaci.

In questo contesto, la crioendoscopia bronchiale ecoguidata si inserisce pienamente nel paradigma della medicina di precisione, che mira a cucire il percorso di cura sulle caratteristiche biologiche della malattia e sul profilo individuale del paziente.

Una sanità sempre più orientata all’innovazione

L’attivazione di questa metodica all’ospedale di Perugia testimonia l’impegno dell’Azienda ospedaliera nel promuovere l’innovazione tecnologica e l’aggiornamento continuo delle competenze cliniche, con l’obiettivo di offrire ai cittadini prestazioni diagnostiche di elevata qualità, in linea con i più avanzati standard internazionali.

L’introduzione della crioendoscopia bronchiale ecoguidata rappresenta così non solo un traguardo tecnologico, ma anche un investimento strategico sul futuro della sanità regionale, capace di migliorare l’accuratezza diagnostica, ottimizzare i percorsi di cura e rafforzare il ruolo dell’Umbria nel panorama della medicina specialistica nazionale.

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Francesco Mastrodicasa
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