Il borgo umbro di Piosina, nel territorio di Città di Castello, si riconferma capitale della civiltà contadina, delle eccellenze gastronomiche e delle tradizioni rurali con il ritorno della ‘Battitura del grano’.

La rievocazione storica, giusta quest’anno alla sua 41esima edizione, da mercoledì 17 a domenica 21 luglio torna a proporre una rassegna tra le più longeve nel suo genere, ricca di saperi e sapori antichi. Ampio e variegato è infatti il cartellone degli appuntamenti della manifestazione, che spazia dagli stand gastronomici con menù a chilometro zero allo sport e alla musica.

La battitura del grano a Piosina

Protagonista della 41esima edizione della ‘Battitura del grano’ a Piosina è, come ogni anno, il prodotto principe della cucina contadina: il grano. Il prodotto è proposto in molteplici piatti dell’arte culinaria dell’Altotevere, a partire dalle mitiche tagliatelle tirate a mano con mattarello dalla signora “Beppa” Amantini condite col proverbiale sugo d’oca delle oche allevate su terra in zona.

E ancora, il pane fatto in casa con la farina di grano integrale di assoluta qualità, gli arrosti di carne e gli immancabili dolci, torcoli, crostate e tozzetti da gustare con vin santo di produzione locale vanno ad arricchire la filiera tifernate a chilometro zero.

Nata come festa paesana, di anno in anno la ‘Battitura del grano’ perfeziona, quindi, il suo aspetto forte dell’esperienza degli anziani contadini del luogo, così da trasformarsi in una vera e propria rievocazione storica. Ne è esempio l’impiego della vecchia trebbiatrice con la scala, insieme agli altri attrezzi agricoli messi a disposizione da alcuni collezionisti dei dintorni, per coltivare i terreni da semina. La trebbiatura avviene, peraltro, in notturna, proprio per rispettare l’antica usanza.

L’evento è atteso per mercoledì 17 Luglio, alle ore 21: “Battitura in Notturna”, nella consueta area illuminata e dotata di un ampio parcheggio della casa colonica vocabolo “Biribino”.

Presidente Proloco Piosina: “Di notte come un tempo”

“In origine la Battitura iniziava prima di Mezzanotte e si concludeva il giorno dopo in tarda mattinata, dopo una ricca colazione e prima del lauto pranzo” è quanto racconta il presidente della Proloco di Piosina, Luigi Perugini.

“A distanza di decenni, abbiamo pensato di allinearci alla realtà storica – spiega – e di allargare la fruizioni della rievocazione anche a chi, dato le alte temperature dei pomeriggi estivi, doveva rinunciare ad assistere allo spettacolo”.

“Oltre a far rivivere questo importante evento – prosegue il presidente – durante la manifestazione la nostra associazione mette sempre a disposizione nella tavola un menù strettamente legato al meglio della cucina contadina della metà del novecento, riscoprendo così quei sapori altrimenti dimenticati”.

“Nel periodo di fine giugno – aggiunge, poi, Perugini – viene rievocata anche la mietitura del grano, che avviene tassativamente come una volta, in parte con la falce e la falciatrice, un’altra parte con una motofalce con legatore, metodi utilizzati in quei tempi”.

Tempi, abitudini e tradizioni dell’Umbria

Anche il vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Michele Bettarelli, ci tiene, attraverso una nota, a far risaltare l’aspetto culturale e rievocativo della rassegna n. 41 della ‘Battitura del grano’ in programma da mercoledì 17 a domenica 21 luglio a Piosina.

“La battitura – fa sapere il consigliere regionale del Partito democratico – ha caratterizzato tempi, abitudini, tradizioni di tutto il territorio regionale. Una Regione la nostra, in cui l’agricoltura è stata ed è una parte importante della nostra economia ma anche della nostra cultura e tradizione“.

“Oggi che anche in agricoltura molto è cambiato, un ringraziamento va alla Proloco Piosina che con la Festa della Battitura come ogni anno torna a dar vita alla mietitura del grano così come avveniva nei primi anni del ‘900 fino agli anni 50/60 e a celebrare nel corso della Festa – continua Bettarelli – un tratto significativo dell’identità di questo territorio, ricordando le tradizioni di una volta e cercando di tramandarle alle nuove generazioni”.