Piediluco si rifà il trucco e si prepara a diventare un’arena d’élite per il canottaggio internazionale. Con l’intesa raggiunta con la Federazione Italiana Canottaggio, l’impianto smette di essere solo il palcoscenico del Memorial D’Aloja e si proietta su un altro livello: quello delle grandi competizioni mondiali. Il piano è ambizioso, le carte sono sul tavolo e la missione è definita: ottenere tutte le certificazioni necessarie per farne il quartier generale italiano della preparazione olimpica.
Piediluco, scadenze serrate per il completamento dell’opera
L’amministrazione ha messo sul calendario una scadenza netta: il 31 dicembre 2025 tutto dovrà essere completato. “Bisogna guardare al futuro e non limitarsi a eventi già esistenti”, ha dichiarato Federico Nannurelli, dirigente del Comune di Terni e responsabile dell’Area di governo del territorio. L’idea è quella di lasciare un’impronta duratura, con effetti che vadano oltre le singole competizioni sportive. Piediluco non sarà più solo il palco delle regate, ma diventerà un punto nevralgico per il canottaggio, ridefinendo il suo posto nello sport internazionale.
Il cantiere di Piediluco macina chilometri senza intoppi, almeno secondo i piani ufficiali. “I lavori sono perfettamente in linea con il contratto, non sono assolutamente in ritardo”, ha assicurato Nannurelli.
Chi passa da quelle parti potrebbe anche storcere il naso vedendo un’attività non proprio febbrile, ma sulla carta tutto fila liscio. Piediluco si avvia così a diventare un crocevia imprescindibile per atleti e federazioni, con il cronometro che scorre inesorabile verso la scadenza fissata.
Il Memorial D’Aloja e le critiche delle opposizioni
Mentre Piediluco si veste a festa per diventare la nuova Mecca del canottaggio, il Memorial D’Aloja inciampa e finisce rinviato, scatenando una tempesta politica. “La gestione fallimentare del Comune di Terni ha portato all’ennesimo disastro”, ha attaccato il consigliere del Movimento 5 Stelle Claudio Fiorelli, senza giri di parole. La Federazione Italiana Canottaggio ha bocciato senza appello la situazione: niente logistica adeguata, niente sicurezza, niente Memorial per ora.
Fiorelli non le manda a dire: il cantiere mastodontico ha bloccato tutto, mentre una programmazione più sensata avrebbe potuto salvare la manifestazione. Il Partito Democratico si è già mosso con un’interrogazione urgente per chiedere conto dei ritardi e delle scelte operate, mentre Forza Italia si dice “indignata” per la mancanza di alternative che avrebbero permesso lo svolgimento della competizione. Una cosa è certa: Piediluco doveva essere un trampolino per il futuro, ma al momento sembra più un cantiere senza fine che un’arena sportiva internazionale.
Ipotesi di recupero del Memorial a ottobre
Nel frattempo, il Comune cerca di salvare il salvabile. “Il Memorial D’Aloja non è stato annullato, ma solo sospeso e la Federazione italiana canottaggio vedrà se ci sono le possibilità di farlo a ottobre”, hanno dichiarato gli assessori allo Sport Marco Schenardi e ai Lavori pubblici Giovanni Maggi, cercando di tenere a bada le polemiche.
Maggi ha ribadito che la riqualificazione del Centro remiero è stata condotta in sinergia con la Fic, ma che i tempi sono stati da subito un problema. Il cambio ai vertici federali ha aggiunto nuovi elementi di incertezza, fino alla decisione di sospendere le gare in primavera.
Schenardi ha raccontato come, fino all’ultimo, si siano cercate soluzioni per garantire il Memorial e il Meeting, ma tra impianti non pronti, problemi logistici e questioni di sicurezza, tutto si è fermato. La Fic ha comunque lasciato aperta la porta a un possibile recupero dell’evento in autunno. Il Comune, nel frattempo, continua a bussare alla porta della Regione, chiedendo lo stesso trattamento ricevuto da altri progetti di riqualificazione, come quello del Trasimeno.
Prospettive future e impatto economico
Il restyling del Centro nautico di Piediluco si porta a casa 4 milioni di euro dal Pnrr, con l’idea di trasformarlo in un impianto all’altezza dei palcoscenici internazionali. Tra carte bollate e ruspe in movimento, il traguardo è ambizioso: ottenere l’omologazione per grandi eventi e farne un tempio della preparazione olimpica.
Il dirigente Federico Nannurelli va dritto al punto: “Quando si dice che i lavori stanno fermi o lavorano poche persone è una mancanza di rispetto”. Piediluco non vuole essere un cantiere eterno ma un volano economico, pronto a macinare benefici sul lungo periodo. Qualche competizione sacrificata oggi, dicono dal Comune, per un futuro da protagonista del canottaggio mondiale.