Un tour de force quello di inizio settimana dell’assessore ai lavori pubblici e PNRR del Comune di Terni Giovanni Maggi, che ha incontrato anche i cittadini di Piediluco per risolvere l’annoso problema degli attracchi e dei pontili per le barche sul lago. L’operazione partecipazione dell’amministrazione comunale va avanti. E alla presentazione del progetto di “Cesi2026” si è abbinato anche il lancio dell’intervento risolutivo per il decoro e la navigazione a Piediluco.
Nei giorni scorsi Maggi ha incontrato i cittadini e ha illustrato quella che sarà una vera e propria rivoluzione per gli ormeggi, i pontili, gli attracchi privati e l’anagrafe delle imbarcazioni.
“Intendiamo mettere mano, una volta per tutte, a quella che è una vera e propria giungla dei natanti – spiega l’assessore comunale a Tag24 Umbria -. Ne va della sicurezza, della pulizia, della salvaguardia ambientale e del decoro delle sponde del lago. Abbiamo un gioiello turistico a disposizione e vogliamo renderlo sempre più attrattivo. Per questa ragione il Comune ha stanziato circa 400 mila euro, che serviranno a mettere in campo un progetto di “porticciolo turistico” diffuso“.
In arrivo pontili pubblici per le barche a Piediluco, condivisione progettuale coi cittadini
Un anno fa arrivò la prima ordinanza del sindaco Bandecchi. Disponeva di rimuovere le barche abbandonate lungo le sponde. Natanti di vario tipo e varie forme. Usate da piedilucani e da residenti temporanei per ragioni di diporto, pesca o caccia da appostamento lungo i canneti più nascosti. Ne furono individuate almeno una ventina ormai inutilizzabili, affondate o semi-affondate.
Stefano Bandecchi spiegò nell’ordinanza (poi reiterata mesi dopo) che quelle imbarcazioni, così come collocate, creavano nocumento per l’ambiente e per il decoro urbano e risultava pertanto necessario garantire idonee condizioni di pulizia e di sicurezza delle aree di accesso al lago. Identificati quei natanti come rifiuti, fu intimato ai proprietari di rimuoverli entro trenta giorni, pena la rimozione forzata e il trasporto in discarica.
“Purtroppo la situazione dopo un primo miglioramento è tornata critica – spiega Maggi – e noi vogliamo darci un taglio. Anche perché le barche a Piediluco venivano abbandonate ovunque: dentrio il paese, in mezzo ai canneti, nelle aree prospicienti alle attività turistiche e ricettive e ai ristoranti. Per i visitatori non è un bel vedere e poi ci sono problemi di igiene e decoro. Le cose devono cambiare“.
Ecco dunque un network di pontili pubblici. Un piccolo porticciolo per la navigazione diffuso, con attracchi in varie zone del paese e del lungolago.
“Abbiamo parlato con i cittadini e residenti del paese sul lago – spiega ancora Maggi – e vogliamo andare a trasformare l’idea in un progetto condiviso. Loro vivono il lago, mentre spesso il progettista è un tecnico che lavora in astratto. Per funzionare bene, sia sul versante estetico sia su quello funzionale, questo progetto deve basarsi sulle conoscenze e sulle esigenze di chi utilizza le barche e conosce lo specchio lacustre di Piediluco“.
Al via anche il censimento dei natanti per migliorare le regole di navigazione, si stimano circa 400 barche
Coinvolti, dunque, i proprietari di barche e natanti. Ma anche i proprietari di case private che affacciano sul lago e gli esercizi che hanno attracchi privati.
“Cercheremo di fare le cose in maniera più coordinata possibile – conferma l’assessore ai lavori pubblici – integrando nella progettazione complessiva di questo porto diffuso anche le strutture esistenti. Ci sarà così una uniformità estetica e progettuale. Altro elemento fondamentale sarà l’anagrafe delle imbarcazioni. Vogliamo che siano tutte censite e numerate, in modo che non si verifichino più fenomeni di abbandono e che le barche restino senza un proprietario responsabile“.
Dal censimento ci si aspetta di contare circa 400 imbarcazioni per i vari utilizzi e con varie modalità di alimentazione. Trasporto, diporto, sportivo, da pesca ecc. Altra novità l’uso di materiali sostenibili. Si cercherà quanto più possibile di integrare i pontili, che potranno essere scelti dai proprietari delle imbarcazioni, con l’ambiente circostante. In modo da rispettare il più possibile l’ecosistema del lago di Piediluco.