Un gruppo di associazioni ambientaliste e civiche, tra cui il Comitato civico spontaneo Umbria verde benessere ambiente biodiversità, Europa Verde-Verdi Umbria e il Partito Animalista Italiano, ha inviato un esposto alle autorità competenti — incluse la Procura della Repubblica, la Prefettura e il Comando Regionale Carabinieri Forestali — per bloccare un’ordinanza del sindaco di Terni, Stefano Bandecchi, che prevede l’abbattimento di 38 alberi nella località turistica di Piediluco.
Contro l’abbattimento degli alberi a Piediluco scatta l’esposto a Bandecchi
Qualche giorno fa l’ordinanza firmata dal sindaco Bandecchi disponeva l’abbattimento immediato di 38 alberi a Piediluco perché “pericolosi per la pubblica incolumità“. Gli alberi destinati all’abbattimento includono quattro salici, un pino, un cipresso, 26 prunus, due robinie e quattro pioppi. Questi esemplari sono situati in diverse località di Piediluco, tra cui il parcheggio Ponticelli, corso Raniero Salvati e corso IV Novembre. Ma anche i giardini Baciarelli vicino al Monumento ai Caduti e piazza Noceta, adiacente al Monumento ai Partigiani. Tutte zone, si legge nell’ordinanza, “ad alta frequentazione in particolare nel corso della stagione primavera – estate“.
Non si sono fatte attendere le reazioni degli abitanti del borgo, delle associazioni ambientaliste e di alcuni partiti che hanno presentato un esposto per chiedere la sospensione immediata dell’ordinanza.
Capofila è il Comitato civico spontaneo Umbria verde benessere ambiente biodiversità. Nell’oggetto dell’esposto si legge: “Manca ogni tipo di istruttoria prima della emissione della ordinanza“. A supportare il comitato anche Europa Verde-Verdi Umbria e il Partito Animalista Italiano. Motivo scatenante dell’indignazione collettiva che ha portato a chiedere lo stop immediato è che “gli alberi da abbattere, come anche chiaramente e dettagliatamente indicato nel testo della ordinanza, appartengono ad alberi di specie protette“. Come se non bastasse, sottolineano, “il periodo in cui devono avvenire gli abbattimenti ricade in quello vietato per lavori forestali. Perché periodo di riproduzione e nidificazione ed è reato qualunque tipo di distruzione di nidi nonché di disturbo alla nidificazione“.
Piediluco, tengono a ricordare, è una “località turistica con vincoli paesaggistici” pertanto bisogna porre particolare attenzione quando si prendono certe decisioni. Inoltre, in questo caso specifico, “sulle sponde del lago nidificano anche a terra molte specie di anatidi“, dicono i firmatari dell’esposto. Che incalzano: “Ci risulta che non sia stato fatto alcun sopralluogo di esperti ornitologi per verificare la presenza di nidi su tutti gli alberi di abbattere. Compresa la presenza negli alberi dichiarati seccaginosi di chirotteri e rapaci notturni. Dei quali è difficilissimo individuare di giorno la presenza, se non trovare uova o pulli implumi all’interno dei tronchi dopo l’abbattimento“.
Mancanza di chiarezza, si minacciano azioni legali
Maria Patrizia Latini, portavoce del Comitato Umbria Verde, ha dichiarato che “l’ordinanza è stata emessa, pare, su segnalazione di Afor. Ma non nel suo ruolo di gestore del patrimonio forestale Regione Umbria“. La segnalazione Afor (Agenzia Forestale Regionale Umbra), citata come allegato nell’ordinanza del Comune di Terni, non è stata però pubblicata. Questo rende difficile per le parti interessate accedere alle informazioni cruciali. Nonostante le richieste ripetute, né Afor né la Segreteria del sindaco hanno fornito la documentazione, limitandosi a richiedere una formale richiesta di accesso agli atti. Con la promessa di risposta entro i trenta giorni previsti dalla normativa.
Sembrerebbe inoltre che la segnalazione Afor non indichi una situazione di urgenza o di immediato pericolo per la pubblica incolumità che giustifichi un’azione rapida per l’abbattimento. Inoltre, non sono stati forniti dettagli specifici sui rischi che ciascuna delle 38 piante potrebbe rappresentare per la sicurezza pubblica. Di fronte a questa mancanza di trasparenza e di informazioni, il Comitato civico spontaneo Umbria verde benessere ambiente biodiversità, Europa Verde-Verdi Umbria e il Partito Animalista Italiano hanno minacciato di intraprendere azioni legali per prevenire quello che considerano un potenziale disastro ambientale e un disturbo alla nidificazione in corso. Questo qualora l’abbattimento dovesse proseguire senza adeguata giustificazione.