Il progetto “Piccole musiche”, ideato da Valeria Crescenzi, rappresenta una innovativa iniziativa di musicoterapia rivolta ai neonati prematuri nel reparto di terapia intensiva neonatale dell’azienda ospedaliera Santa Maria di Terni. Supportato e finanziato dall’associazione “I Pagliacci di Terni”, il progetto ha l’obiettivo di alleviare le sofferenze dei piccoli pazienti e delle loro famiglie, creando un ambiente più umano e meno traumatico.

Valeria Crescenzi ha sviluppato “Piccole musiche” basandosi sulla convinzione che la musica funga da ponte tra il neonato e la famiglia. La nascita prematura, infatti, interrompe bruscamente il legame naturale che si forma durante la gestazione. La musica, il suono e la voce possono contribuire a ristabilire questo legame, offrendo un conforto emotivo sia ai neonati sia ai genitori.

La presenza della musicoterapia in terapia intensiva neonatale offre numerosi benefici. I neonati monitorati durante le sessioni di musicoterapia hanno dimostrato una stabilizzazione dei parametri vitali, che produce un effetto calmante e regolatore sui loro sistemi fisiologici. Oltre agli aspetti clinici, il progetto di Valeria Crescenzi coinvolge anche la dimensione umana, che comprende la conoscenza delle famiglie e delle loro storie.

“Piccole musiche” affiancherà i neonati prematuri nelle incubatrici

Valeria Crescenzi descrive la propria esperienza come emotivamente intensa. Affiancare i piccoli nelle incubatrici richiede grande dedizione e passione, elementi che Crescenzi trasmette nel suo lavoro quotidiano.

L’associazione “I Pagliacci di Terni”, guidata da Alessandro Rossi, ha giocato un ruolo fondamentale nel supportare e finanziare “Piccole musiche”. Da anni, l’associazione si impegna a rendere meno doloroso il ricovero dei bambini in ospedale, attraverso iniziative che spaziano dalla clownterapia alla musicoterapia. Il progetto “Piccole musiche” è considerato un fiore all’occhiello per l’associazione, poiché sono poche le terapie intensive neonatali in Italia che offrono questo tipo di supporto ai piccoli ricoverati.

Il progetto “Piccole musiche” continuerà fino alla fine dell’anno, con l’intenzione di espandersi. Alessandro Rossi ha anticipato che l’associazione ha in mente nuove idee progettuali che riguarderanno non solo i bambini, ma anche altre fasce della popolazione ospedaliera.

La musicoterapia è una disciplina che si basa sull’uso controllato della musica per migliorare il benessere psicofisico delle persone. Numerosi studi hanno dimostrato che la musica può influenzare positivamente il sistema nervoso autonomo, ridurre lo stress e l’ansia e migliorare le funzioni cognitive e motorie. Nei neonati prematuri, in particolare, la musica può aiutare a regolare il ritmo cardiaco, la respirazione e il sonno.

La musicoterapia offre un senso di sicurezza e conforto

Oltre ai benefici fisiologici, la musicoterapia ha un profondo impatto emotivo. Per i neonati prematuri, che spesso trascorrono lunghi periodi in terapia intensiva separati dai loro genitori, la musica può offrire un senso di sicurezza e conforto. Per i genitori, ascoltare la musica insieme con i loro bambini può rafforzare il legame affettivo e ridurre il senso di impotenza e stress.

Il lavoro di Valeria Crescenzi nel reparto di terapia intensiva neonatale dimostra come la musicoterapia possa trasformare l’ambiente ospedaliero in un luogo più umano e accogliente. La sua interazione con le famiglie e il personale medico crea una rete di supporto che va oltre il semplice trattamento clinico, offrendo un’esperienza di cura olistica che tiene conto delle esigenze emotive e psicologiche dei pazienti e delle famiglie.

Il progetto “Piccole musiche” rappresenta un esempio eccellente di come la musicoterapia possa essere integrata nelle cure neonatali per offrire benefici significativi ai neonati prematuri e alle loro famiglie. Grazie all’impegno di Valeria Crescenzi e al supporto dell’associazione “I Pagliacci di Terni”, questa iniziativa non solo migliora i parametri vitali dei piccoli pazienti, ma contribuisce anche a creare un ambiente ospedaliero più umano e accogliente. “Piccole musiche” ha il potenziale di diventare un modello per altre strutture sanitarie in Italia e nel mondo.

La combinazione di scienza e umanità che caratterizza questo progetto sottolinea l’importanza di un approccio olistico nella cura dei pazienti più vulnerabili, in un mondo sempre più orientato alla tecnologia e alla medicina avanzata.