Piazza Grande è uno dei simboli più iconici di Gubbio ed è oggi al centro di un acceso dibattito che sta coinvolgendo amministratori, tecnici, eugubini e turisti. La questione riguarda le infiltrazioni d’acqua, i segni biancastri che hanno compromesso l’aspetto della nuova pavimentazione e una gestione dei lavori che, secondo molti, lascia aperte diverse domande. Questi problemi, venuti alla luce poco dopo l’inaugurazione del 28 aprile 2024, hanno scatenato polemiche che continuano a infiammare il dibattito pubblico e politico.
L’inaugurazione della nuova Piazza Grande, avvenuta a ridosso della Festa dei Ceri, ha rivelato una gestione controversa dei lavori di restauro. L’assessore all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici, Spartaco Capannelli, ha infatti ammesso che la piazza era stata resa accessibile dalla precedente giunta senza essere collaudata. Questo aspetto ha sollevato interrogativi, soprattutto considerando che il luogo è stato teatro di eventi che hanno coinvolto migliaia di persone, dai ceraioli di maggio ai turisti che ogni giorno affollano la città.
Il collaudo è un passaggio fondamentale per certificare la sicurezza e la funzionalità di un’opera. L’assenza di questa verifica ha portato alla luce problemi strutturali, come le infiltrazioni d’acqua nel primo degli Arconi sottostanti, e ha sollevato dubbi sull’impermeabilizzazione della piazza, che sembrerebbe non completata. Questo ha alimentato il sospetto che la riapertura della piazza sia avvenuta consapevolmente lasciando alcune rifiniture in sospeso.
L’infiltrazione d’acqua negli Arconi, un fenomeno mai verificatosi in precedenza
Uno dei problemi principali riguarda le infiltrazioni d’acqua negli Arconi, un fenomeno che, secondo Capannelli, non si era mai verificato prima. Le infiltrazioni sono state attribuite a un mancato intervento sulla rete infrastrutturale della piazza, in particolare sulla raccolta dell’acqua nella zona interessata. L’assessore ha puntato il dito contro la precedente amministrazione, guidata dalla Giunta Stirati, accusandola di non aver effettuato un monitoraggio puntuale dello stato di avanzamento dei lavori.
Capannelli è stato particolarmente critico, sostenendo che i lavori non possono essere definiti “a regola d’arte” e che l’assenza di un monitoraggio adeguato abbia contribuito a una situazione che ora richiede interventi correttivi. La direzione dei lavori e il Comune sono ora impegnati in un confronto per individuare le responsabilità e trovare soluzioni ai problemi strutturali.
Un altro elemento di polemica è legato alla nuova pavimentazione della piazza, realizzata con mattoni semi artigianali di colore rossastro. A pochi mesi dall’inaugurazione, la pavimentazione risulta invasa da macchie biancastre, attribuite probabilmente a sali minerali come il salnitro. Questo fenomeno è comune in materiali porosi e potrebbe essere transitorio, destinato a risolversi nel tempo. Tuttavia, le opinioni sul da farsi sono discordanti.
L’assessore Capannelli ha dichiarato che saranno necessarie valutazioni con la direzione dei lavori e la Sovrintendenza, che dovrà esprimersi sull’eventuale trattamento da applicare alla pavimentazione. L’organismo di tutela potrebbe opporsi a interventi invasivi su materiali artigianali, rendendo il problema più complesso da gestire. Nel frattempo, sarà necessario un primo intervento di spazzolatura per ripulire la piazza, ma restano dubbi su come il materiale reagirà alle prime gelate invernali.
Il restauro della piazza pensile ha richiesto un investimento di 1,25 milioni
I lavori di restauro di Piazza Grande, iniziati circa un anno fa, hanno avuto una base d’asta di 1,25 milioni di euro, di cui 800.000 provenienti da un contributo del Fondo Cultura del Ministero dei Beni Culturali e 450.000 dal bilancio comunale. Nonostante l’entità dell’investimento, i risultati hanno suscitato critiche e perplessità, alimentate anche dalle polemiche sui social.
L’ex assessore al Turismo, Gabriele Damiani, ha avuto un acceso confronto con Spartaco Capannelli, difendendo le scelte della precedente amministrazione e accusando l’attuale giunta di strumentalizzare i problemi. La questione dei mancati controlli durante i 300 giorni di lavori rimane al centro del dibattito, con entrambe le parti che si rimpallano le responsabilità.
La situazione di Piazza Grande ha acceso un vivace dibattito, non solo tra le forze politiche, ma anche tra i cittadini eugubini. I social network sono diventati un terreno fertile per lo scambio di accuse e opinioni, evidenziando una profonda spaccatura tra chi ritiene che la piazza sia stata riaperta troppo frettolosamente e chi difende le scelte fatte per garantire la fruibilità del luogo in vista degli eventi ceraioli.
Una polemica che si inserisce nel contesto delle gestione del patrimonio storico-culturale
Questa polemica si inserisce in un contesto più ampio di discussione sulla gestione del patrimonio storico e culturale di Gubbio. Piazza Grande non è solo un luogo simbolico, ma anche un’attrazione turistica di primaria importanza, e i problemi emersi rischiano di compromettere l’immagine della città.
Per affrontare i problemi strutturali e estetici di Piazza Grande, sarà necessario un approccio coordinato che coinvolga la direzione dei lavori, la Sovrintendenza e l’amministrazione comunale. L’obiettivo principale è garantire la sicurezza e la funzionalità della piazza, ma anche preservarne il valore storico e architettonico.
Tra le ipotesi in discussione vi sono interventi per migliorare l’impermeabilizzazione, la ripulitura delle macchie biancastre e il monitoraggio delle condizioni della pavimentazione durante l’inverno. Tuttavia, ogni soluzione dovrà essere attentamente valutata per evitare danni o modifiche che possano compromettere l’aspetto originale della piazza.