"Faremo di tutto per esser pronti, ma non sarà semplice: è una corsa contro il tempo." Così ha commentato un funzionario comunale al termine del sopralluogo effettuato giovedì 24 aprile in Piazza Quaranta Martiri. A meno di un mese dalla Festa dei Ceri, che il 15 maggio richiamerà a Gubbio decine di migliaia di persone da tutta Italia e dall’estero, i lavori di riqualificazione in Piazza 40 Martiri e lungo via Cavour stanno avanzando con ritmo sostenuto, ma la pressione è palpabile.
Le date sul calendario non concedono sconti: tre giorni dopo la Festa, domenica 18 maggio, Gubbio sarà anche protagonista della partenza della tappa del Giro d’Italia diretta a Siena. Due eventi enormi per visibilità, impatto e logistica. Due eventi che si scontrano con la realtà di un cantiere ancora aperto nel cuore della città.
I lavori in Piazza Quaranta Martiri e via Cavour sono stati avviati con l’obiettivo dichiarato di migliorare la pavimentazione, ridare decoro a un’area nevralgica per la mobilità cittadina e valorizzare il fronte monumentale della Chiesa di San Francesco. Tuttavia, la concomitanza con eventi di portata straordinaria come la Festa dei Ceri e il Giro ha trasformato l’intervento in una sfida logistica e organizzativa non indifferente.
"Il tempo è tiranno, e il meteo pure," ha detto un tecnico presente al sopralluogo, facendo riferimento alla variabilità atmosferica delle ultime settimane che ha rallentato alcune lavorazioni. Piogge improvvise, vento e sbalzi termici hanno costretto le squadre a rivedere il cronoprogramma più volte.
Nonostante tutto, l’Amministrazione comunale si mostra ottimista. "Stiamo lavorando giorno e notte, anche nei festivi, per arrivare in tempo alle due date clou di maggio," ha dichiarato l’assessore ai lavori pubblici, Spartaco Capannelli che ha accompagnato il gruppo durante il sopralluogo di giovedì mattina.
Una parte della Piazza è già stata completata: nuova pavimentazione, cordoli sistemati e zone riaperte al pubblico. Anche l’area intorno all’abside della Chiesa di San Francesco è quasi pronta, manca solo la fascia di chiusura — larga cinquanta centimetri — che verrà posata nei prossimi giorni.
Al termine delle operazioni di stuccatura e dopo il via libera definitivo del Direttore dei lavori, si procederà alla riapertura della viabilità su via della Repubblica, consentendo finalmente l’uscita dei veicoli dal centro storico, un nodo importante per la gestione del traffico nei giorni della Festa.
Resta il tema del tratto ancora in lavorazione lungo il percorso dei Ceri. Per permettere il passaggio della corsa più amata dagli eugubini, si è deciso di intervenire con una gettata di cemento temporanea, che garantirà solidità e sicurezza. "Non sarà bello da vedere, ma almeno i Ceri passeranno in sicurezza," ha commentato con pragmatismo un responsabile del cantiere.
Durante il sopralluogo del 24 aprile, uno dei temi caldi è stato quello della sicurezza. La Piazza, seppur parzialmente riaperta, sarà ancora punteggiata da reti metalliche, transenne e aree interdette, a cominciare dai Giardini pubblici, che resteranno chiusi in quanto ancora zona di cantiere.
"Serve capire se dobbiamo prevedere un Piano sicurezza straordinario, o se sarà sufficiente quello tradizionale," ha spiegato un funzionario della protezione civile. Il rischio, infatti, è che l’accesso e il deflusso delle migliaia di persone presenti in Piazza il 15 maggio vengano ostacolati da barriere fisiche non facilmente superabili.
Il Comune sta valutando insieme alle forze dell’ordine se sia necessario allestire un percorso alternativo di uscita in caso di emergenza, nonché presidi mobili lungo i varchi più delicati. "Non possiamo permetterci il minimo errore, soprattutto con eventi di questa portata," ha sottolineato un operatore della sicurezza.
Se da un lato si lavora per finire in tempo, dall’altro c’è chi si chiede perché tutto questo sia stato pianificato proprio in questo periodo. La domanda aleggia tra cittadini e operatori del turismo. "Non era possibile posticipare o anticipare questi lavori?", si chiedono in molti. La risposta ufficiale è che i fondi destinati alla riqualificazione della Piazza avevano scadenze precise, e non potevano essere rinviati senza rischiare di perderli.
Ma la realtà, dicono alcuni, è che si è sottovalutato il peso degli eventi di maggio, o peggio, si è pensato di poter conciliare tutto senza difficoltà. "È come voler rifare la scenografia mentre lo spettacolo è già cominciato", osserva amaramente un commerciante del centro storico.
Il rischio di un effetto boomerang, in termini d’immagine, è concreto. Gubbio si appresta a finire sotto i riflettori nazionali e internazionali sia per la Festa dei Ceri, patrimonio immateriale dell’umanità secondo l’UNESCO, sia per il passaggio del Giro d’Italia, uno degli eventi sportivi più seguiti al mondo. Eppure, una parte della città si presenterà in veste da cantiere.
"Una piazza bellissima, ma a metà", la definisce un fotografo freelance arrivato in città per scattare immagini in vista del Giro. "Peccato, perché è uno dei luoghi simbolo dell’Umbria."
Dall’Amministrazione arriva una linea chiara: non si fermerà nulla. "I lavori proseguiranno fino all’ultimo minuto utile, ma la Festa dei Ceri si farà nel pieno rispetto della tradizione e della sicurezza," ribadisce il sindaco Vittorio Fiorucci. Anche la partenza del Giro d’Italia sarà garantita con tutte le misure logistiche necessarie.
Intanto, le squadre continuano a lavorare: si posa pietra su pietra, si stucca, si rifinisce. Il rumore dei martelli pneumatici si alterna a quello delle ruspe e delle spatole, mentre la città si prepara a vivere una delle settimane più intense dell’anno.
Il conto alla rovescia è cominciato. E se tutto filerà liscio, forse Gubbio potrà voltare pagina e godersi, almeno per qualche mese, una Piazza rinnovata e più bella che mai.
Ma il rischio resta. "Se anche solo un dettaglio sfugge al controllo, ci vorrà poco per trasformare un’occasione d’oro in un boomerang", conclude una voce esperta della macchina organizzativa. Perché la Festa dei Ceri e il Giro d’Italia non aspettano nessuno. E la Piazza, che oggi è ancora un mosaico incompleto, dovrà essere pronta a raccontare al mondo una storia di bellezza, sì, ma anche di competenza.