Il friccò di Gubbio è un piatto tradizionale che richiede pezzi di carne con l’osso, come pollo, coniglio e agnello, per ottenere il vero sapore autentico. Si tratta di una ricetta del tutto originale che riesce ad amalgamare il sapore di tre e anche quattro tipi diversi di carne, se si vuole aggiungere il coniglio. È una vera prelibatezza che si cucina soprattutto nelle occasioni di festa ma che a Gubbio è molto popolare e viene servita in molti ristoranti. Passa per essere un piatto povero ma è vero il contrario.
Per prepararlo, è necessario scaldare dell’olio extravergine di oliva in un ampio tegame insieme a degli spicchi d’aglio e rosolare la carne a fuoco alto. È importante mescolare con delicatezza la carne durante la cottura, utilizzando un cucchiaio di legno o di silicone. Una volta che la carne è ben rosolata, si aggiunge il vino e si fa evaporare l’alcool a fiamma alta, regolando di sale e pepe e coprendo il tegame per cuocere a fuoco basso per circa 30 minuti.
Un piatto tradizionale di Gubbio, campione di prelibatezza
Durante la cottura del friccò di Gubbio, è possibile controllare di tanto in tanto e aggiungere un mestolo di brodo se necessario. Nel frattempo, si può preparare un trito con aglio, rosmarino e acciuga, mescolandolo con dell’aceto. Dopo mezz’ora, si alza la fiamma e si versa il trito di aromi e aceto nella carne, mescolando bene e aggiungendo i pomodori tagliati a pezzi. Si prosegue la cottura a fuoco alto, senza coperchio, per altri 10 minuti o finché la carne non risulta ben cotta e quasi staccata dall’osso.
Il friccò di Gubbio è un piatto ricco di sapore e tradizione, che richiede una preparazione attenta e paziente per ottenere il risultato desiderato. La scelta di utilizzare pezzi di carne con l’osso è fondamentale per garantire la giusta consistenza e il gusto autentico del piatto. Durante la cottura, è importante mescolare delicatamente la carne e controllare di tanto in tanto la cottura, aggiungendo brodo se necessario per mantenere la giusta umidità e consistenza.
La preparazione del trito di aglio, rosmarino e acciuga con aceto conferisce al friccò di Gubbio un sapore unico e particolare, che si sposa perfettamente con la carne e i pomodori. Questo passaggio aggiunge un tocco di freschezza e acidità al piatto, bilanciando i sapori e rendendo il friccò ancora più gustoso e invitante. La cottura a fuoco alto senza coperchio per gli ultimi 10 minuti permette alla carne di cuocere uniformemente e di concentrare i sapori, garantendo un risultato perfetto e delizioso.
Un piatto ricco di sapore realizzato solo con carne di qualità
In conclusione, il friccò di Gubbio è un piatto tradizionale e gustoso che richiede attenzione e cura nella preparazione. Utilizzando ingredienti di qualità e seguendo passo dopo passo le istruzioni, è possibile ottenere un piatto ricco di sapore e tradizione, che saprà conquistare il palato di chiunque lo assaggi. Con la giusta pazienza e dedizione, il friccò di Gubbio diventerà un piatto preferito da preparare e gustare in ogni occasione speciale. Esiste anche una versione del friccò realizzata solo con carne di pollo.
Si può accompagnare con la crescia al testo, una sorta di pane azzimo cotto sul testo, la base su cui poggiare la crescia per infornarla e cuocerla e infine ricoprirla con la cenere calda. In origine di pietra, esistono anche testi di metallo e di coccio.
Per questo piatto è consigliato usare il Grechetto Umbro, un vino attraente, dal colore brillante.
Ma il Grechetto Umbro non è l’unica compagnia del friccò: anche il Rosso di Montefalco, un vino rosso rubino che rivela intriganti note di amarena, erbe aromatiche, sottobosco e macchia mediterranea, riesce ad accompagnare in maniera eccellente il nostro piatto.
Campione internazionale del friccò è stato ed è tuttora l’eugubinissimo Sauro Scarabotta, chef italo-brasiliano che aprì negli anni Novanta “Friccò”, ristorante di successo a San Paolo del Brasile che aveva tra i suoi clienti principalmente italiani ivi residenti e una folta schiera di eugubini che anelavano ritrovare, in un altro continente, i sapori della propria terra lontana.