Tutto in novanta minuti, o forse qualcosa di più. Sabato sera, sotto le luci dello stadio “Adriatico”, si gioca il verdetto finale: Pescara e Ternana si contendono l’ultimo biglietto per il treno verso la Serie B. Una stagione intera, vissuta tra speranze, sacrifici e rincorse, si deciderà in una sola partita. E se la gara d’andata ha offerto spettacolo, emozioni e polemiche, il ritorno promette di essere una battaglia sportiva vera, senza esclusione di colpi.
Il Pescara arriva al match con un leggero vantaggio: l’1-0 conquistato al “Liberati” grazie alla rete di Letizia - deviata sfortunatamente da Aloi - è un bottino prezioso, ma tutt’altro che rassicurante. La Ternana, ridotta in dieci uomini già al 12’ per l’espulsione di Vallocchia, ha dimostrato una compattezza e una determinazione da grande squadra, rimanendo in partita fino alla fine e sfiorando il pareggio più volte. Per i rossoverdi non è finita: anzi, è solo l’inizio dell’ultimo assalto.
Ad accendere ulteriormente la sfida sarà l’atmosfera sugli spalti. Sono attesi 20.000 spettatori all’“Adriatico”, con i tifosi pescaresi pronti a trasformare lo stadio in una bolgia. Il popolo biancazzurro sente l’odore dell’impresa e non vuole mancare. Ma i sostenitori della Ternana, come sempre, non faranno mancare il proprio calore: oltre 500 biglietti già venduti su 741 disponibili per il settore ospiti, con il sold-out praticamente certo. Una cornice di pubblico degna della Serie B, che rende ancora più affascinante questo duello.
Sul piano tecnico-tattico, ci sono ancora tanti nodi da sciogliere per entrambi gli allenatori. Baldini dovrà fare a meno degli squalificati Merola e Squizzato, due pedine importanti nello scacchiere offensivo. Ma il tecnico toscano ha dimostrato di avere soluzioni pronte in casa e potrà contare su un Letizia in forma smagliante, già decisivo all’andata.
Dall’altra parte, Fabio Liverani dovrà inventarsi qualcosa. Vallocchia, espulso all’andata, è squalificato. Ciammaglichella, reduce da un problema fisico, non è ancora al meglio e difficilmente partirà dal primo minuto. Lo stesso discorso vale per Damiani, out quasi tutta la stagione per un grave infortunio al ginocchio. Difficile anche l’impiego di de Boer dal primo minuto, sebbene l’olandese stia tentando un recupero last-minute. Così, a centrocampo, al fianco di Aloi potrebbe esserci Donati, chiamato a garantire equilibrio e corsa. In difesa e attacco, Liverani dovrebbe confermare gran parte dell’undici sceso in campo lunedì sera: una formazione solida, capace di soffrire e colpire nei momenti giusti.
La forza della Ternana, in questa stagione, è stata la capacità di risorgere quando tutto sembrava perduto. È successo contro la Giana Erminio, nei quarti di finale: sconfitta per 1-0 all’andata a Gorgonzola, e poi una reazione rabbiosa e travolgente al “Liberati”, con il 2-0 che ha ribaltato la situazione. E anche nella semifinale contro il Vicenza, i rossoverdi hanno saputo tenere i nervi saldi nei momenti caldi.
Contro il Pescara, sarà diverso. Si gioca fuori casa, in un ambiente ostile, contro una squadra esperta e ben organizzata. Ma se c’è una cosa che Liverani ha inculcato nei suoi uomini è il carattere, la volontà di non arrendersi mai. I segnali arrivati dall’andata sono chiari: anche in dieci, la Ternana ha giocato alla pari, concedendo poco e creando almeno tre palle gol nitide.
Una cosa è certa: solo una delle due squadre festeggerà alla fine. Per l’altra, sarà una lunga notte fatta di rimpianti. Per questo, sabato sera all’“Adriatico” non si giocherà solo una partita: si giocherà il futuro. Economico, sportivo, identitario. Salire in Serie B significherebbe rilanciarsi nel calcio che conta, attrarre investimenti, garantire stabilità. Fallire, invece, potrebbe voler dire ripartire da capo.
Terni e Pescara, due piazze storiche del calcio italiano, si preparano al verdetto finale. Le Fere hanno il cuore, l’orgoglio e la voglia di scrivere un’altra pagina epica. Gli abruzzesi il vantaggio del risultato e un pubblico da dodicesimo uomo. Il campo, come sempre, sarà giudice supremo. E sabato sera, quando l’arbitro fischierà l’inizio del match, tutto si azzererà. Novanta minuti per la Serie B. Poi sarà storia.