A Perugia, un trentenne è accusato di violenza domestica ai danni della sua compagna. Nello specifico la Procura di Perugia, in una nota, sottolinea come l’uomo abbia ripetutamente aggredito la donna, preoccupato che l’attenzione alla sua cura personale potesse attirare l’interesse di altri uomini. Alla base ci sarebbe, quindi, la gelosia. Gli episodi di violenza, secondo la Procura, si sono manifestati attraverso calci, pugni e persino morsi, che hanno provocato in più occasioni lesioni “giudicate guaribili in 10 giorni, come da referto medico del pronto soccorso“. Le conseguenze psicologiche dei ripetuti maltrattamenti sono state però ben più gravi.
Violenza domestica ripetuta a Perugia: la ricostruzione degli inquirenti
Dalla ricostruzione degli inquirenti emerge che le violenze subite dalla donna non erano affatto episodi isolati. Già nel novembre 2023 la vittima aveva denunciato analoghe aggressioni, sempre dello stesso tenore. La denuncia – come si legge nella nota della Procura di Perugia – aveva portato a un procedimento penale “per i reati di maltrattamento in famiglia e lesioni aggravate“. Oltre a questo “il GIP applicava all’uomo” alcune misure cautelari, nello specifico il “divieto di avvicinamento alla persona offesa“. Tuttavia queste misure erano state successivamente revocate nel mese di febbraio 2024, a seguito del ritiro della denuncia da parte della donna.
Nonostante un provvedimento di ammonimento emesso dal questore di Perugia, l’uomo ha continuato con le stesse condotte violente. La situazione è degenerata ulteriormente negli ultimi tempi, costringendo la donna ad allontanarsi definitivamente dall’abitazione condivisa. Al momento del ricovero in pronto soccorso, la vittima ha dichiarato di non mangiare da giorni, sottolineando lo stato di abbandono e disperazione in cui viveva.
Infatti, le continue aggressioni ricevute hanno creato nella vittima uno stato di ansia e paura tali da spingerla a fuggire da casa senza documenti né portafoglio o cellulare. La donna ha chiesto aiuto a una passante, riuscendo così a denunciare i fatti alla polizia.
Divieto di avvicinamento e braccialetto elettronico per l’uomo
Il commissariato di polizia di Assisi, per tutti questi motivi, ha eseguito una nuova misura cautelare nei confronti del trentenne, imponendo il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla vittima con controllo tramite dispositivo elettronico. Il GIP del tribunale di Perugia ha disposto questa misura per reati di maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.
Questo caso mette in luce ancora una volta la gravità della violenza domestica e la necessità di misure più efficaci per proteggere le vittime. Le autorità continuano a monitorare la situazione, mentre la comunità locale esprime solidarietà alla donna e si interroga su come prevenire simili tragedie in futuro.
Carabinieri di Perugia in prima linea contro la violenza di genere
L’attenzione alla violenza di genere è al centro delle attività dei carabinieri di Perugia. In un anno, dal giugno scorso, l’Arma ha raccolto 478 segnalazioni che hanno portato all’adozione di misure cautelari nei confronti di 407 individui. Il comandante provinciale, Sergio Molinari, ha presentato questi dati alla vigilia delle celebrazioni per il 210º anniversario della fondazione dell’Arma, mettendo in evidenza che i numeri non rappresentano un’ondata di violenza senza precedenti, piuttosto una crescente consapevolezza del fenomeno, anche grazie alle attività informative e preventive svolte in collaborazione con la magistratura, altre forze dell’ordine e il terzo settore.
Nell’ultimo anno sono state inaugurate due “Stanze tutte per sé” presso le compagnie di Spoleto e Todi, dedicate all’ascolto protetto delle vittime di violenza, frutto della cooperazione decennale con Soroptimist International. Questi spazi offrono un ambiente sicuro e riservato per le donne che hanno subito abusi, confermando l’impegno dei carabinieri nella tutela delle vittime.
Oltre alla lotta contro la violenza di genere, i Carabinieri sono impegnati anche nella prevenzione e repressione dei reati predatori, come furti e truffe, oltre che nel contrasto allo spaccio di stupefacenti. Da giugno 2023 il numero unico di emergenza 112 ha ricevuto oltre 51 mila chiamate che hanno portato all’identificazione di oltre 123 mila persone e al controllo di più di 91 mila veicoli. Gli interventi hanno condotto all’arresto di 461 persone, di cui 32 arresti per furto e 9 per rapina, e alla denuncia di 3.939 individui.