Gli scontri verificatisi sabato pomeriggio al Curi durante la partita di Lega Pro tra Perugia e Pinetopoi terminata 2 a 2 – hanno innescato effetti importanti. E non è finita qui. A tre giorni dalla gara, quindi dal parapiglia creatosi presso lo stadio Curi, tre tifosi del Perugia sono stati arrestati dagli investigatori della Digos. Le indagini, guidate da Giovanni Di Biase, hanno individuato ed arrestato i tre individui che apparterrebbero – almeno due di loro – ad un gruppo organizzato della Curva Nord.

Tre tifosi arrestati a Perugia: cosa è successo

I tafferugli provenienti dalla Curva Nord hanno portato la digos ad intervenire. Decisivi, per l’applicazione dell’arresto dei tre tifosi del Perugia, sono stati l’accensione di almeno un fumogeno e il lancio di almeno un seggiolino dopo essere stato strappato. Le immagini della Scientifica, poi, hanno fatto il resto permettendo l’identificazione dei tre tifosi. Per loro è prevista, nelle prossime ore, l’udienza di convalida dell’arresto.

Le misure adottate dal Daspo

I tre tifosi sono stati arrestati in base alla legge 401/89, che regola gli “Interventi nel settore del gioco e delle scommesse clandestine e tutela della correttezza nello svolgimento di manifestazioni sportive”. In base a questa legge, dopo le modifiche del 2007, vengono presi anche i provvedimenti noti come Daspo.

Questa legge consente l’arresto in flagranza differita quando, come si legge nell’articolo 8, “non è possibile procedere immediatamente all’arresto per ragioni di sicurezza o incolumità pubblica, si considera comunque in stato di flagranza ai sensi dell’articolo 382 del codice di procedura penale colui il quale, sulla base di documentazione video fotografica dalla quale emerga inequivocabilmente il fatto, ne risulta autore, sempre che l’arresto sia compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto”.

I tifosi, cercando di parafrasare quanto scritto dal Giudice Sportivo, sono in buona sostanza accusati di aver scatenato una ressa in grado di coinvolgere decine di altre persone. Un disagio che, come sappiamo, ha costretto l’arbitro a sospendere la gara per 5 minuti per cercare di sedare gli animi sugli spalti e per ripristinare la serenità del gioco sul campo del Curi.

Altri 40 nel mirino

Ma le indagini della Digos non finiscono qui. Oltre ai tre tifosi arrestati, ce ne sarebbero almeno altri 40 a rischio. I filmati analizzati, infatti, hanno mostrato decine di altre persone siano state coinvolte in qualche modo nella rissa nella curva nord. Da questo punto di vista, la polizia sta lavorando per identificare chi effettivamente ha partecipato. Potrebbe esserci un numero significativo di Daspo. Le prossime ore, in questo senso, saranno rivelatorie.

Le sanzioni contro il Perugia

Per il Perugia è andata relativamente bene, dato che la società è stata multata di mille euro quando molti temevano la chiusura della curva. Il giudice sportivo motiva così la decisione: “Per fatti contrari alle norme in materia di ordine e di sicurezza e per fatti violenti commessi dai suoi sostenitori posizionati nel settore curva, che costituiscono un pericolo per l’incolumità pubblica, consistenti nell’avere, al 18° minuto del primo tempo”.

Nel dispositivo del giudice sportivo, poi, c’è il riferimento ai famosi 40 tifosi che rischiano il Daspo oltre agli altri tre già arrestati. Infatti, leggiamo: “Circa una quarantina di sostenitori provocato tafferugli spingendosi reciprocamente e nell’avere lanciato dieci seggiolini e un fumogeno all’interno del proprio settore, determinando, con tale condotta, la sospensione della gara per tre minuti da parte dell’arbitro”.