Il personale della Polizia di Perugia, ha denunciato un cittadino italiano di 21 anni, già noto con precedenti, per i reati di minacce, danneggiamento di sistemi informatici e resistenza a Pubblico Ufficiale.
Un nuovo caso di cronaca con protagonista il braccialetto elettronico. Un ragazzo, classe 2004, è stato segnalato come molesto e per questo gli agenti della Polizia di Perugia sono dovuti intervenire dato che il 21enne, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuto verosimilmente all’abuso di alcolici, avrebbe tentato di accedere nell’abitazione del compagno della madre.
Il giovane era già stato colpito con un divieto d'avvicinamento nei confronti della genitrice e si è presentato colpendo con calci la porta dell’appartamento e minacciando il compagno della madre.
Nonostante l'arrivo degli agenti, il 21enne ha mantenuto un comportamento aggressivo, minacciando e oltraggiando gli operatori. All'arrivo in Questura, inoltre, il giovane avrebbe continuato a opporre resistenza alle attività di polizia, danneggiando anche il braccialetto elettronico, dispositivo di monitoraggio elettronico di cui era in possesso, non rendendosi più tracciabile dalle Autorità preposte alla sua vigilanza.
Per questi motivi, al termine degli accertamenti di rito, l’uomo è stato deferito per i reati di minaccia, danneggiamento dei sistemi informatici e resistenza a Pubblico Ufficiale; lo stesso, inoltre, è stato anche sanzionato per manifesta ubriachezza in luoghi pubblici.
L'uso del braccialetto elettronico è diventato sempre più una consuetudine, visti i recenti casi di stalking o maltrattamenti in famiglia, dove viene riscontrato il divieto d'avvicinamento.
La Polizia di Stato di Perugia ha, per esempio, eseguito a fine luglio una misura cautelare nei confronti di un 27enne, indagato per maltrattamenti in famiglia ai danni della propria compagna. Il provvedimento, disposto dal GIP del Tribunale di Perugia, prevede l’allontanamento dall’abitazione condivisa e il divieto di avvicinamento alla vittima, con l’obbligo di mantenere una distanza minima di 500 metri.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la situazione domestica era caratterizzata da violenze fisiche e psicologiche reiterate nel tempo, culminate in una grave minaccia di morte avvenuta il 10 luglio scorso, quando il giovane ha brandito un coltello contro la compagna.
L'uomo era sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla persona offesa, per violazione del provvedimento e inosservanza delle prescrizioni connesse all’utilizzo del braccialetto elettronico, misura cautelare che viene usata sempre più spesso.
Negli ultimi anni, grazie a strumenti come questo o come il Codice Rosso, è stato possibile garantire una protezione più immediata ed efficace alle vittime di maltrattamenti.