Era stato uno dei temi più cogenti dell’ultima campagna elettorale di Perugia: la sicurezza. E rieccolo tornare in auge anche in virtù dei recenti episodi di cronaca che hanno visto, proprio nel cuore della città, episodi di violenza di una certa importanza. La politica, dunque, riprende di petto un suo sempreverde e, senza disdegnare l’invettiva diretta alla controparte, prova ad elaborare delle soluzioni per far sì che il centro di Perugia rimanga lontano da tutte le problematiche che concernono la sicurezza. In questo senso c’è stato un intervento, motivato proprio dai recenti fatti, di Forza Italia. Al quale ha fatto seguito una risposta della sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi.

Sicurezza a Perugia, l’attacco di Forza Italia

Il gruppo consiliare di Forza Italia, che siede all’opposizione, scrive in una nota: “Il gruppo consiliare e il coordinamento comunale di Forza Italia Perugia esprimono profonda preoccupazione per il susseguirsi dei numerosi atti di violenza che stanno interessando il centro storico della Città negli ultimi giorni. La settimana scorsa sulle scalette del Duomo di Perugia si è consumata una rissa che ha coinvolto diversi giovani, testimoniata da un filmato che è stato caricato in rete da un passante e reperibile sui siti di diverse testate giornalistiche”.

Poi, sulla scia dei recenti fatti di cronaca, dicono: “Due poliziotti, intervenuti nel bel mezzo di una situazione critica, sono rimasti vittime di una violenta rissa in corso Garibaldi, mentre nella serata di lunedì un 32enne è stato accoltellato più volte in piazza Grimana per aver rifiutato il passaggio ad una persona diretta a Fontivegge – prosegue il testo – Tre fatti di violenza consumatisi in pochissimi giorni che riportano la nostra città indietro di oltre 10-15 anni, quando fatti di cronaca di questo tipo rappresentavano la quotidianità ai danni di cittadini e residenti”.

Infine, rivolgendosi direttamente all’amministrazione comunale, hanno chiesto alla giunta Ferdinandi di: “Adottare almeno le misure di sicurezza e controllo minime sulle zone interessate, per tutelare i residenti che con fatica per anni hanno lavorato con l’amministrazione comunale precedente ad una riqualifica di questi quartieri ottenendo risultati importanti. Cogliamo l’occasione per ringraziare le forze dell’ordine le quali, nonostante lo scarso supporto che ottengono da parte dell’attuale giunta, con sempre maggiori difficoltà compiono il loro dovere a tutela della collettività”.

Ferdinandi: “Da Forza Italia falsità, abbiamo polso della situazione”

La richiesta del gruppo consiliare di Forza Italia è quindi chiara: intervenire per portare avanti il cosiddetto modello Romizi e, quindi, ripristinare la sicurezza nel centro storico di Perugia. Ma Vittoria Ferdinandi, sindaca del capoluogo umbro, fa sapere in una nota ufficiale che la sua giunta ha perfettamente il polso della situazione. Rendendo anche noto di aver ha incontrato la comandante della Polizia Locale Nicoletta Caponi, il Prefetto Armando Grandone, il Comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Sergio Molinari e il Questore di Perugia Fausto Lamparelli, per proseguire la discussione sui temi cruciali legati alla sicurezza della città.

In risposta alle critiche subite ha poi commentato: “il Gruppo comunale di Forza Italia, dopo aver diffuso falsità a mezzo stampa, dovrà farsi carico, pubblicamente, della responsabilità, morale e politica, di aver creato un ingiustificato allarme nella popolazione e alimentato un clima insicurezza”. Quindi ha concluso: “I cittadini di Perugia devono essere correttamente informati rispetto al fatto che le istituzioni comunali, d’intesa con le forze dell’ordine sono impegnate ogni giorno affinché venga assicurato un adeguato livello di sicurezza, tenendo conto della disponibilità delle forze attualmente in campo. Come amministrazione comunale intendiamo intensificare l’azione di contrasto verso la criminalità adottando anche nuove misure di prevenzione e nuove politiche per la sicurezza urbana che tengano conto della complessità di un tema che, purtroppo, non si esaurisce solo con le attività di repressione”.