Un presunto gruppo criminale, specializzato nell’acquisto di accessori di lusso, principalmente orologi, è stato individuato dalla polizia di Perugia che ha fatto scattare ben sette arresti. L’accusa è quella di acquistare i suddetti orologi attraverso l’utilizzo di assegni circolari falsi e con il metodo della truffa.
L’indagine, condotta sotto la guida del procuratore Raffaele Cantone, ha rivelato che il capo del gruppo era un individuo attualmente detenuto a Poggioreale, Napoli. Nonostante la sua reclusione, riusciva a dirigere il gruppo e a mantenere contatti non solo con i complici, ma anche con le presunte vittime tramite l’uso di cellulari.
Perugia, 7 arresti per la banda degli orologi
Il giudice per le indagini preliminari di Perugia ha emesso sette misure cautelari in carcere e un obbligo di dimora nei confronti di altrettanti soggetti, tutti residenti nella provincia di Napoli, per associazione per delinquere finalizzata alle truffe. Uno dei destinatari delle misure cautelari è risultato irreperibile.
Quella che molti chiamano già la banda degli orologi, è stata quindi sgominata. Le perquisizioni effettuate presso le abitazioni degli indagati, infatti, hanno portato al sequestro di due telefoni cellulari risultati in uso al detenuto, oltre a gioielli, computer e numerosi appunti manoscritti. Una scia di rinvenimenti che ha aperto un varco su una storia fatta di truffe, lusso, assegni falsi.
La ricostruzione delle indagini
Una storia che, se vede i suoi fili collegati alla Campania, trova le origini del suo scoppio proprio nel territorio Umbro. E, nello specifico, quello perugini. Le indagini, infatti, sono partite da una denuncia presentata l’anno scorso da un cittadino della provincia di Perugia. Il quale, dopo aver messo in vendita un orologio di significativo valore su un sito di e-commerce, è stato contattato da un individuo interessato all’acquisto.
Dopo aver raggiunto un accordo, l’orologio è stato pagato con un assegno circolare di circa 8 mila euro. Assegno che, successivamente, è risultato falso. Questo episodio ha dato il là ad una serie di accertamenti. Gli accertamenti successivi condotti dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica polizia postale e delle comunicazioni di Perugia, dunque, hanno permesso di scoprire un presunto sodalizio criminale.
Il sodalizio ed il modus operando
Cosa è emerso dalle indagini? Innanzitutto, un sodalizio. Una vera e propria squadra della truffa composta da uomini e donne, anche legati da vincoli familiari, ognuno con compiti ben definiti. Questo gruppo, la banda degli orologi, era abile nell’acquistare accessori di lusso utilizzando assegni circolari falsi.
Il modus operandi è stato accertato dagli inquirenti: scelta del prodotto, contatto, raggiro, pagamento con assegno scoperto, sparizione. Il bottino accertato in seno alle indagini ci restituisce la dimensione del raggiro: circa 50 truffe e quasi 600 mila euro di bottino fatto di orologi e beni di lusso.