A Margherita Scoccia, che era la candidata a Perugia a diventare sindaca, non piace l’idea di una serie tv su Amanda Knox. La sindaca di Perugia, Vittoria Ferdinandi, ha dato il via libera a una produzione televisiva americana che vuole raccontare la vita dell’ex studentessa statunitense, e a Perugia è esploso il dibattito. Tra i primi a criticare la decisione, la consigliera comunale di Fratelli d’Italia, Margherita Scoccia, che definisce la scelta della sindaca un “grave errore”, sottolineando il potenziale impatto negativo sull’immagine della città. Il progetto, secondo la consigliera, rischia di riportare in primo piano un capitolo doloroso che Perugia stava cercando di lasciarsi alle spalle.

Perugia e Amanda Knox, un passato che la città fatica a dimenticare

Scoccia non ha dubbi: “Diciassette anni fa Perugia veniva sconvolta dall’omicidio di Meredith Kercher che ci ha reso tristemente famosi in tutto il mondo. Oggi quel dramma viene rievocato e spettacolarizzato in una serie tv prodotta dall’americana, figura che esiste nella memoria pubblica esclusivamente per il coinvolgimento in quel delitto e nella clamorosa assoluzione ottenuta nel processo più mediatico di sempre.” Quella tragedia aveva marchiato la città con un’immagine oscura e, secondo la consigliera, l’ultima cosa di cui Perugia ha bisogno è rivivere quel dolore attraverso una serie tv che, inevitabilmente, richiama il caso. “L’autorizzazione alle riprese non doveva essere concessa,” afferma con convinzione Scoccia, che teme la ripresa di un’associazione scomoda e pesante con il delitto di via della Pergola.

Il rischio di una reputazione macchiata di nuovo

Perugia ha lottato duramente per liberarsi dall’etichetta di città del crimine, e ora la scelta di autorizzare questa produzione riapre vecchie ferite. “Riporta alla ribalta un passato doloroso per Perugia,” avverte Scoccia, “e facendo riemergere l’associazione tra la nostra città e l’omicidio che ha scosso l’opinione pubblica a livello internazionale rischia di provocare conseguenze dirette e gravi in termini di immagine.” Anche se i produttori della serie garantiscono che la trama eviterà riferimenti diretti al caso Kercher, Scoccia ritiene che il legame sia “impossibile da evitare” e che l’immagine della città possa subire conseguenze dirette.

Un progetto che mette in ombra il patrimonio culturale di Perugia

Secondo Scoccia, il vero problema sta nel ritorno di una figura controversa come Amanda Knox in un contesto che punta più sulla spettacolarizzazione di un delitto che sulla valorizzazione di una città ricca di storia e fascino.

Questa serie tv riporterà al centro dell’attenzione globale un delitto che rappresenta una macchia nel passato tragico di Perugia,” prosegue l’esponente di Fratelli d’Italia, “sminuendo ogni altro aspetto legato alle bellezze della nostra città che non viene promossa per la sua cultura, la sua storia o il suo fascino, ma attraverso l’associazione ad una figura controversa legata a un crimine.” Perugia, dice, merita di più che essere conosciuta per un delitto che ha già gettato un’ombra sulla sua immagine.

Caso simile ad Avetrana per la serie tv sul caso Scazzi

Con l’arrivo della serie Qui non è Hollywood, dedicata al caso di Sarah Scazzi, Avetrana si ritrova nuovamente al centro dell’attenzione mediatica. La decisione di utilizzare il nome del paese nel titolo originale ha suscitato reazioni intense: il sindaco Antonio Iazzi è intervenuto con un ricorso al Tribunale di Taranto, ottenendo la rimozione del nome della cittadina e una temporanea sospensione della distribuzione.

Questo caso non è isolato: cresce l’interesse del pubblico per storie di cronaca reale trasposte sullo schermo, ma ciò che attrae spettatori rischia di trasformarsi in un peso per chi vive quei luoghi e per le famiglie coinvolte. Ad Avetrana, dove il delitto ha lasciato un segno indelebile, il ritorno della storia di Sarah Scazzi attraverso una serie tv è percepito come un promemoria costante di un passato che molti preferirebbero lasciare dietro di sé.