La stagione del Perugia si è chiusa con largo anticipo. L’amara esclusione dai playoff ha messo il punto a un’annata vissuta sulle montagne russe, dove le ambizioni si sono lentamente sgretolate. Ora il tempo è dei bilanci, delle riflessioni e soprattutto delle strategie per un futuro che, come confermato dalla società biancorossa, punta dritto al ritorno in Serie B, possibilmente entro due anni. Parola del direttore generale Mauro Meluso. Una rivoluzione, quella che si prepara in casa Grifo, che potrebbe riguardare buona parte della rosa attuale. Tanti i prestiti in scadenza, diversi i contratti da rivedere, molti i calciatori che faranno le valigie. Ma tra le macerie di una stagione deludente, c’è chi ha acceso la luce. Uno su tutti: Daniele Montevago.
Classe 2003, palermitano, attaccante di razza: Montevago è stato senza dubbio il volto più positivo della stagione del Grifo. Tredici reti in campionato su trenta presenze, due gol in Coppa Italia Serie C, per un totale di 15 centri. Una media realizzativa da centravanti vero, impreziosita da progressi evidenti anche nel gioco spalle alla porta, nella capacità di fare reparto da solo e nella concretezza sotto porta. Un attaccante moderno, completo, sempre più maturo.
Montevago è arrivato in estate dalla Sampdoria, con cui il Perugia ha chiuso un’operazione a titolo definitivo ma con diritto di recompra a favore dei blucerchiati. Non solo: la Samp vanta anche una percentuale su una futura rivendita, elementi che complicano ulteriormente le strategie di mercato.
Il contratto del numero 9 con il Perugia scade nel 2027, ma il suo futuro dipenderà in larga parte da quello del club ligure. La Sampdoria, oggi, si trova in una situazione estremamente delicata: a due giornate dal termine della stagione regolare in Serie B è quartultima, posizione che vorrebbe dire play-out per evitare la retrocessione in C. Il possibile ritorno di Montevago in Liguria non dipende esclusivamente dalla permanenza o meno in B: il club genovese potrebbe comunque decidere di riportare a casa il proprio prodotto, per rilanciarlo in un nuovo progetto tecnico. Insomma, le strade sono ancora aperte.
La stagione di Daniele Montevago parla chiaro. In un reparto offensivo spesso lasciato in balia degli eventi, tra infortuni e carenze numeriche, il giovane attaccante siciliano ha fatto la differenza. Accanto a lui solo il giovane Marconi, che alla sua prima esperienza tra i professionisti non ha brillato particolarmente.
Montevago, alla seconda vera stagione tra i professionisti, ha dimostrato una crescita esponenziale. Dopo le brevi esperienze con Gubbio ed Entella, il suo approdo al Perugia ha segnato il definitivo salto di qualità. Gol pesanti, ma anche una presenza costante nell’area avversaria, un’attitudine da leader silenzioso e una mentalità da veterano, nonostante la sua giovane età.
Il Perugia chiuderà ufficialmente gli allenamenti a fine maggio, ma la stagione, di fatto, è già entrata nella fase calda: quella della programmazione. E proprio Mauro Meluso, uomo scelto dal presidente Faroni per rilanciare il progetto sportivo, ha ribadito che l’obiettivo è quello di tornare in Serie B in massimo due anni.
Per farlo serviranno scelte coraggiose, una nuova ossatura e un mercato mirato. A cominciare dall’attacco, vero punto dolente di questa stagione travagliata. Sarà indispensabile rinforzare la prima linea con elementi esperti, ma anche con altri giovani di valore.
La permanenza di Montevago potrebbe rappresentare un elemento chiave, sia dal punto di vista tecnico che simbolico: tenerlo significherebbe anche lanciare un messaggio di continuità, fiducia e ambizione. Ma la parola fine, in questo senso, la scriveranno le trattative.
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Niccolò Cusano
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