Nel calcio si vince partendo dalla difesa. È una verità semplice, ma spesso dimenticata. Lo sa bene il Perugia, che nella stagione appena conclusa ha dovuto fare i conti con una retroguardia troppo fragile per ambire a qualcosa di più. Se l’obiettivo, dichiarato a più riprese dalla società, è quello di tornare in Serie B nel giro di due anni, allora il primo tassello da sistemare è proprio lì, dietro: servono solidità, continuità e, soprattutto, interpreti affidabili.
Quarantuno i gol subiti dal Grifo nel girone B di Serie C. Un dato che pesa, se confrontato con quello delle dirette concorrenti alla promozione: la capolista Virtus Entella ha chiuso la stagione con soli 24 gol incassati, la Ternana, seconda in classifica, addirittura uno in meno. Il doppio dei gol subiti da chi è salito di categoria: questo raccontano i numeri del Perugia. Numeri che fotografano una stagione segnata da troppi alti e bassi, da una fase difensiva mai solida, mai continua, mai realmente convincente.
A pesare, però, non è stata soltanto la tenuta del reparto in sé, ma una serie interminabile di infortuni che hanno compromesso ogni tentativo di stabilità. Il capitano, Gabriele Angella, ha disputato appena 19 partite. Un bottino troppo esiguo per un leader designato della retroguardia. Il suo futuro, complice anche l’età, appare ora lontano da Perugia.
Peggio è andata a Cristian Dell’Orco, sceso in campo solo 12 volte. Dovevano essere i due pilastri su cui costruire la difesa, ma si sono trasformati, loro malgrado, nei grandi assenti. Due presenze appena per Noah Lewis, che dopo una stagione 2023-24 da protagonista è stato frenato da un grave infortunio. Rientrato nel finale di stagione, si è nuovamente fermato nel derby con la Ternana. Un’annata da dimenticare.
Il reparto ha vissuto anche sulla crescita (a tratti incoraggiante) di alcuni giovani. Peter Amoran, ventenne svedese in prestito dal Parma, è stato uno dei pochi a garantire continuità con ben 31 presenze. Non sempre impeccabile, ma in costante crescita. La società valuterà se provare a trattenerlo con un nuovo prestito. Meno impattante l’apporto di Matteo Plaia, arrivato dalla Roma. Solo 13 presenze per lui, senza riuscire mai a prendersi un ruolo da protagonista. Ma il futuro, in questo caso, era già scritto: tornerà alla base per proseguire il percorso di maturazione altrove. Bene invece Davide Riccardi, centrale classe ’96 arrivato dal Novara a gennaio. Ha disputato 12 partite di buon livello. Il Grifo punta su di lui per il futuro: può essere una pedina importante nel nuovo scacchiere difensivo.
Sui lati della difesa la situazione non è meno complessa. Francesco Mezzoni, terzino destro in prestito dal Napoli, è stato uno dei migliori interpreti stagionali. Spinta, qualità, continuità: il classe ’00 ha attirato l’interesse di club importanti e tornerà alla base, con ogni probabilità per un salto in Serie B.
Dall’altra parte, Giraudo ha convinto e sarà uno dei perni della prossima stagione. Più difensivo, meno appariscente, ma affidabile. Su di lui si può (e si deve) costruire.
Con tanti punti interrogativi e poche certezze, sarà un’estate calda per la dirigenza biancorossa. Servirà un intervento deciso sul mercato per rifondare un reparto che, quest’anno, non ha mai dato garanzie. L’idea è quella di affiancare ai giovani profili esperti e fisicamente affidabili. In questo senso, Riccardi rappresenta il prototipo del difensore ideale per ripartire.
Nel mirino ci sono difensori centrali con esperienza in categoria o in B, ma che abbiano ancora motivazioni forti. Servono leader, in campo e fuori. E poi due terzini, uno per fascia, da alternare o affiancare a Giraudo.
La dirigenza non ha intenzione di sbagliare. Dopo una stagione vissuta tra troppi rimpianti e obiettivi sfumati, in casa Grifo si riparte con idee chiare e una parola d’ordine: solidità. Perché non esistono squadre vincenti senza difese forti. E se l'obiettivo è tornare dove il Perugia merita di stare, bisogna cominciare proprio da lì: ricostruire il muro. Mattonella dopo mattonella. Uomo dopo uomo. Fino a renderlo invalicabile.