In una giornata che avrebbe dovuto celebrare lo sport e la competizione leale, lo stadio Renato Curi di Perugia si è trasformato in un teatro di violenza, con una rissa che lascia l’ennesima macchia sul calcio italiano. Durante il match Perugia-Pineto, previsto come un appuntamento calcistico di routine, gli spalti sono diventati il palcoscenico di scontri tra tifosi della stessa squadra. Un evento che ha scosso l’opinione pubblica e sollevato interrogativi urgenti sulla sicurezza negli eventi sportivi.
Le telecamere di Sky, testimoni involontarie, hanno catturato scene di caos e violenza. Due gruppi di tifosi della stessa fazione, si affrontavano con una ferocia degna dei peggiori nemici, armati di fumogeni e seggiolini strappati dalle gradinate. Queste immagini hanno interrotto la narrazione televisiva del match e costretto lo stesso arbitro a sospendere il gioco per cinque minuti, nel disperato tentativo di riportare l’ordine e proteggere l’incolumità dei presenti.
Rissa al Curi di Perugia: indaga la Digos
La violenza esplosa a Perugia non è stata solo un episodio isolato di fervore calcistico andato storto, ma il culmine di tensioni preesistenti all’interno della tifoseria biancorossa. Questo suggeriscono le indagini preliminari. La Digos, sotto la guida di Giovanni De Biase, si è immediatamente attivata per fare luce sugli avvenimenti, avvalendosi di immagini televisive e riprese della polizia scientifica per identificare i responsabili e comprendere le dinamiche che hanno portato allo scontro.
Alcuni tifosi sarebbero infatti stati inquadrati per una ventina di secondi dalle telecamere di Sky ed è proprio da quel frame che hanno avuto avvio le indagini. Si cerca di comprendere le cause di un tale sfogo di violenza, che sembra radicarsi in tensioni preesistenti all’interno della tifoseria del Perugia.
In attesa degli esiti delle indagini, la città si trova a fare i conti con le conseguenze di questo triste episodio. Le testimonianze di genitori e bambini, che hanno assistito impotenti a questa violenza, rivelano il profondo impatto emotivo di un evento che avrebbe dovuto essere una festa dello sport e del fair play. “Ho visto diversi bambini mettersi a piangere“, ha dichiarato un presente allo stadio sabato pomeriggio. Ha poi aggiunto “uno ha detto al papà: perché si picchiano? Sono della stessa squadra“.
Difficile da capire, infatti, il motivo per cui due gruppi tifosi della stessa fazione possano scontrarsi come fossero odiati avversari. Quello che resta è sicuramente la paura dei bambini e dei ragazzi presenti al Curi di Perugia per la partita. Un papà sui social ha detto: “Mio figlio andava allo stadio per la prima volta da solo con i suoi amici e si è spaventato a morte“.
Perugia – Pineto, prima sospesa poi ripresa: il risultato 2 a 2
Nel contesto di una giornata segnata da eventi indesiderati sugli spalti, la partita tra Perugia e Pineto allo stadio Renato Curi ha offerto momenti di calcio che hanno oscillato tra l’ordinario e l’emozionante. Per gran parte del tempo, il match ha avuto l’aria di una sfida di fine stagione. Le due squadre sembravano navigare verso la conclusione del torneo senza particolari ambizioni.
Il secondo tempo ha però riservato una serie di sorprese, con una successione di gol e colpi di scena che hanno ravvivato lo spettacolo. Nonostante fosse evidente la presenza di errori tecnici e tattici. Dopo la sospensione della partita a causa della rissa sugli spalti, il gioco è ripreso senza ulteriori intoppi per arrivare a un 2 a 2 finale. Le reti di Sannipoli e Teraschi per il Pineto e i gol di Iannoni e Seghetti per il Perugia decretano, in definitiva, un’occasione mancata per i padroni di casa.
Il Perugia ha infatti perso l’opportunità di avvicinarsi alla Carrarese in vista dello scontro diretto. Ma soprattutto ha visto sfumare l’unità e il calore che tradizionalmente caratterizzano il sostegno della sua Curva Nord.